Premessa
Ho scelto di sviluppare una tesina sulla figura della donna durante la seconda guerra mondiale perché studiando mi sono sempre chiesta che ruolo avessero e quale fosse la loro situazione dato che spesso, quando si parla di guerra, ci si concentra soprattutto sulla figura maschile del soldato all’interno dell’esercito e sulle battaglie tralasciando appunto la figura femminile.
Ho trovato diversi articoli e informazioni sulle donne nella seconda guerra mondiale e ho deciso di organizzare il mio lavoro in modo tale che si concentrasse solamente sul ruolo di diverse figure femminili in Germania, in Giappone, negli Stati Uniti ed in Spagna.
• Lee Miller
Lee Miller (1907 – 1977) was an american model, fashion photographer and photoreporter.
During her career she has known important people at that time like Man Ray (with him she had also a relationship), Pablo Picasso and Max Ernst. Lee Miller began to work in the fashion world as model and then she came into contact with photography thanks to Man Ray and began to work as a photographer in Paris for famous stylists like Coco Chanel. In the Second World War Lee Miller worked as war photoreporter for Vogue and later she was part of the “London War Correspondents Corp” and was recognized as war correspondent, a job unusual for women at that time. Among her most important photos we remember the one of the first use of napalm, the liberation of Paris but especially the one regarding the concentration camps of Buchenwald and Dachau. The photos were at that time the first evidence of the concentration camps, in fact Vogue, before publishing them in the magazine, had to certify the authenticity. This photos characterized forever the life of Lee Miller. She was schocked. After the liberation of the concentration camp of April 29 1945 and after the suicide of Hitler and his wife, happened the same day, Lee Miller decided to be photographed by a colleague in the bathroom of Hitler. This photo was published in Vogue and in the magazine LIFE and has different meanings. This could be a normal bathroom but actually it is the bathroom of Hadolf Hitler. In front of the bathtub there are a pair of military boots and these remember how was difficult the life of the photographer in the concentration camps and during the war next the soldiers. Come critics say that there is a strong contrast between the dirty military boots and the elegant, sophisticated and clean bathroom like for example the greek statue on the table because with this photo probably Miller wants to explain that she was washing from the horrors of war in the same clean bathroom of a man who has bad created a universal dirt in the Second World War.
• Rosie the Riveter
Rosie the Riveter is an icon for the United States and also for the Feminism because she represents the women that worked during the Second World War in the factories that made weapons. Usually only men worked in this type of factories but after the attack on Pearl Harbor a lot of men went into the army because the United States needed soldiers and so the women had to work in this type of factories in order to make weapons for war.
Not all women wanted to do this kind of job and so in order to convince them the United States made a propaganda with the drawing of an invented woman that was called Rosie the Riveter.
This name comes from a popular American song song of 1942.
• Donne naziste
Durante la Repubblica di Weimar le donne tedesche potevano accedere anche ad importanti impieghi lavorativi, come in politica o nella magistratura, ma con l’instaurarsi del Nazismo dovettero iniziare a rinunciare alle varie cariche di rilievo. L’unico lavoro nel quale non c’erano discriminazioni era quello della maestra, infatti a causa della diffusione delle scuole femminili erano richieste docenti dello stesso sesso. Inoltre gli uomini, impegnati soprattutto in ambito politico e giuridico, definivano l’operato delle loro colleghe penoso e inefficiente.
Alle donne veniva inoltre richiesto di svolgere una propaganda per una “maternità organizzata” per preservare la razza pura. Le donne dovevano dunque rinforzare la propria salute fisica in modo tale che i loro figli crescessero sani e forti per una Germania superiore nel mondo.
Per quanto riguarda la vita nell’ambito famigliare, questa non doveva più essere caratterizzata solo dalle 3 K (Kinder = figli, Küche = cucina, Kirche = Chiesa) ma ora con il nuovo regima bisognava includere anche Krankenhaus (= ospedale) e Kultur (= cultura). Infatti, oltre alle attività di volontariato, era un loro obbligo curare i feriti e confezionare loro biancheria ed indumenti.
Le donne mogli di membri delle SS (guardie di protezione del Partito Nazista tedesco) erano esclusivamente di razza ariana e dovevano superare un esame, in merito alle loro convinzioni politiche e razziali, per sposare un membro delle SS. Molte di queste donne però non solo erano a conoscenza delle attività dei mariti, ma furono vere e proprie consigliere e complici, oltre che spettatrici: o andavano a trovarli nelle zone operative, oppure si stabilivano negli insediamenti che sorgevano ai margini dei campi di sterminio, dove allestivano ambienti confortevoli, organizzavano ricevimenti e allevavano i figli, sempre servite da schiavi ebrei. Sorge spontaneo chiedersi come le donne delle SS siano state in grado di convivere con mariti che erano dei veri e propri assassini e di partecipare ai loro crimini nei campi di concentramento. Un obbligo di queste donne era proprio quello di sostenere i propri mariti alleviando il loro coinvolgimento emotivo e psicologico e rendendoli in tal modo meno vulnerabili.
Le donne delle SS potevano inoltre impossessarsi di tutti gli effetti personali degli ebrei prigionieri e ad Auschwitz potevano usufruire di una sartoria privata costituita da prigionieri che eseguivano tutte le loro richieste. Se un prigioniero si rifiutava di fare ciò che gli ordinava una moglie di un membro delle SS veniva torturato e successivamente ucciso.
Una tra le più famose donne naziste fu Irma Grese. Irma Grese lavorò come aufseherin (= guardia donna nei campi di concentramento) ad Auschwitz, arrivando al grado di “Supervisore anziano”, il secondo incarico più autorevole nel campo. Era conosciuta da tutti come la “bella bestia” per il suo sadismo e per la violenza che esercitava torturando i prigionieri: testimoni raccontano di cani slegati contro di essi e di stupro esercitato dalla stessa Grese su alcune donne. Irma Grese non si pentì mai delle sue azioni e fu impiccata a soli 22 anni dal Tribunale delle Forze Alleate come criminale di guerra.
• Comfort Women
Con il termine “Comfort Women” si intendono tutte quelle donne costrette a far parte di un corpo di prostitute per l’esercito giapponese durante la seconda guerra mondiale. Inizialmente le donne di questo gruppo erano volontarie che avevano letto nei giornali degli annunci per diventare Comfort Women ma successivamente, quando si esaurì il flusso iniziale delle volontarie, i soldati iniziarono a rapire con forza le donne costringendole a prostituirsi. Il numero stimato delle donne coinvolte va da un minimo di 20.000 ad un massimo di 410.000.
Secondo alcune testimonianze le donne provenivano dal Giappone, dalla Cina e dalle Filippine e venivano prelevate dalle loro abitazioni e spesso venivano ingannate con promesse di lavoro nella ristorazione, nelle fabbriche o come infermiere. Le Comfort Women non erano solamente ragazze giapponesi perché dopo un primo flusso iniziale di volontarie il Giappone decise di non rilasciare ulteriori visti di viaggio per le prostitute giapponesi per non danneggiare l’immagine del Giappone quindi, i soldati giapponesi iniziarono ad ingannare e rapire le donne dei paesi della Corea e della Cina.
I centri del comfort, ovvero i luoghi dove venivano raggruppate queste donne, avevano lo scopo di prevenire gli stupri di guerra e la trasmissione delle malattie veneree.
Nel 1944 dieci donne olandesi furono prelevate a forza dai campi di prigionia a Giava da ufficiali dell'Esercito Imperiale del Giappone, per diventare schiave sessuali. Una vittima testimoniò che, nella loro prima mattina al bordello, furono scattate delle foto ad ogni ragazza e appese fuori dalla stanza in modo tale che i soldati in sala d’attesa potessero scegliere una ragazza. Se le ragazze rimanevano incinte erano costrette ad abortire ed erano continuamente minacciate di non fare parola con nessuno di quello che accadeva nei bordelli.
Al giorno d’oggi qualche vittima è ancora in vita e hanno ricevuto le scuse dal Giappone e un risarcimento in denaro che, sappiamo, non potrà mai cancellare gli orrori che hanno vissuto queste donne.
In guerra, a volte, è più pericoloso essere una donna che essere un soldato.
• Mujeres en el Franquismo
El Franquismo es un período histórico y un régimen de carácter autoritario que empieza en España con la Guerra Civil (1936-1939) y termina en el año 1975 con la mujerte del general Francisco Franco Bahamonde. Los Franquistas querían imitar a los regímenes totalitarios y de hecho la figura de Franco era como la figura del Führer. En este período las mujeres no tenían los mismos derechos que los hombres y a menudo eran consideradas como objetos. Por ejemplo la familia era de carácter tradicional y entonces los hombres tenian más autoridad en la casa mientras las mujeres tenian que estar en casa con los hijos cocinando, limpiando y haciendo agradable la vida a los hombres. Las mujeres tenían una imagen pasiva porque no podían tomar el controlo de sus vidas. Las mujeres no podían tener hijos antes del matrimonio y casarse en aquellos tiempos no era nada fácil poque siempre ha habido más mujeres que hombres, entonces ellas tenían que aprovechar las propuestas de matrimonio porque quedarse soldera era una tragedia en aquellos años.
De esta manera muchas mujeres eran casadas con hombres mucho más viejos que ellas. Ella daba al hombre juentud, belleza y verginidad y èl en cambio seguridad económica. En estos casos el amor no existía y por eso el sexo solía estar ausente asì que cuando una mujer tenía tres o cuatro hijos tenía una situación económica bastante estable y entonces no le importaba si el hombre tenía una amante que le complaciera, siempre que no faltara de nada en casa.
Estos son ejemplos de propaganda qua hacía el regimen para las mujeres.
- Las mujeres tenían que estar siempre ben preparadas para los hombres que regresaban después del trabajo sino parecía que no les interesaba nada de los hombres.
- Las mujeres tenían también que limpiar muy bien la casa para los hombres, de hecho limpiar la casa era era un trabajo que las mujeres bajo el regimen tenían que hacer
- Cuando el hombre regresaba ellas no tenían que hablar con él pero tenían que escucharlo porque los hombres pensaban que ellos habían trabajado duro mientras las mujeres durante el día no hacían mucho trabajo y entonces limpiar, cocinar y cuidar de los niños era una cosa muy fácil.
- Las mujers tenían también que educar los niños y lavarlos antes la llegada de los hombres.
- Por último, Cuando el hombre estaba en casa ellas no tenían que hacer ruido porque el hombre había escuchado demasiado ruido trabajando y entonces también los chicos tenían que estar tranquilos en silencio