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latino - Seneca, il rapporto del saggio col destino
Filosofia - Kierkegaard, il filosofo della scelta
Storia - La rivoluzione russa e la repressione della libertà
Storia dell'arte - L'angoscia della scelta, Espressionismo e Munch
Inglese - The senselessness of the choiche : Samuel Beckett's Waiting for godot
Matematica : teoria delle derivate e integrali
Fisica - Equazioni di Maxwell, Dilatazione dei tempi e contrazione delle lunghezze
Il libero arbitrio e il destino
Graziano Munno
Ho scelto il tema del libero arbitrio perché è un argomento che da sempre mi ha affascinato, tutti ci
siamo chiesti almeno una volta se qualcosa che ci è capitato “doveva andare così” oppure “se non
avessi fatto questo”, per questo mi sono soffermato su come il problema del libero arbitrio sia stato
affrontato sia da materie scientifiche che letterarie. Come punto di partenza analizzo come la scelta
abbia causato grande angoscia in Kierkegaard e di come egli si sia scagliato contro il cosiddetto
“ateismo cristiano” che garantiva una visione semplice e comoda del mondo, proseguo commentando i
diversi punti di vista di Kant, Fichte e Schelling facendo un rapporto tra la visione dogmatica e idealista
di Fichte. (FILOSOFIA). Proseguo poi esponendo il diverso rapporto che gli umili e i vinti hanno nei
confronti del destino e parlo dei due autori Manzoni e Verga, o anche determinismo ambientale in
Hippolyte Tayn e Tacito. (LETTERATURA ITALIANA). Parliamo poi di coloro che nella vita non ebbero
la forza di prendere posizione, 3° canto dell’inferno, e di come Dante spiega il libero arbitrio, 17°
canto del paradiso (DIVINA COMMEDIA).Guardando alla letteratura latina, vediamo come Seneca
pensava il saggio dovesse comportarsi di fronte al destino (c’è anche il paragone tra furor/ratio
Nelle riflessioni filosofiche di Seneca, un posto centrale è
dionisiaco/apollineo di Nietzsche)
occupato dal ruolo del fato nella vita degli uomini e dall’idea di provvidenza. Seguace
dello stoicismo, Seneca persegue in diversi dei suoi trattati una difesa convinta
dell’esistenza di una provvidenza che guida il mondo e gli uomini attraverso la
ragione (il logos), giustificando anche l’esistenza del male nel mondo: è questo il tema
centrale del De Providentia , dialogo che risale alla fase del ritiro politico ed
indirizzato a Lucilio. In quest’opera non solo egli affrontava il problema del destino, ma
dava anche una rielaborazione filosofica a particolari vicende personali (l’esilio, la
rottura con Nerone), per fare chiarezza nella propria esperienza umana e trasmettere
le sue riflessioni ad altri (espansionismo orizzontale). Egli sostiene che il dolore e il
male affliggono i giusti, gli onesti, non perché non ci sia una provvidenza, ma al
contrario, allo scopo di mettere alla prova chi è già sulla via della saggezza e deve
perfezionarsi interiormente per dare un senso al suo tempo sulla terra. (LETTERATURA
LATINA) e per quanto riguarda la letteratura inglese, troviamo una nuova visione del mondo, un mondo
assurdo, dove le scelte compiute dagli uomini non hanno alcun valore in quanto priva di valore e di
significato è la loro esistenza: Samuel Beckett’s Waiting for Godot (LETTERATURA INGLESE).
Notiamo che anche in arte il destino fatale che grava sull’uomo ha i suoi effetti, sfociando
nell’espressionismo (urlo di Munch) (ARTE).Analizzando il libero arbitrio da un punto di vista
scientifico, ci rendiamo conto che le nostre scelte non sono così “Libere”: siamo influenzati da
dal
Torna alla mente la notizia, riportata qualche mese fa
innumerevoli fattori interni.
Corriere della Sera , del riconoscimento di un’ attenuante in un delitto: la presenza
“alterazioni in un’area del cervello che ha la funzione di regolare le azioni
di
aggressive (Caso di Stefania Albertani)”. sarebbe
Come dire che l’azione criminale
stata determinata (almeno in parte) da un meccanismo biochimico, e non
direttamente dalla volontà dell’imputata. Detto in altri termini, se la capacità di
discriminazione è solo l’effetto di una serie di scariche elettrochimiche nei neuroni…
ebbene, nessuna decisione può essere definita “libera” e “volontaria”: facciamo quel
che facciamo perché è scritto in noi, in particolare nel nostro DNA, studiato
dall’ingegneria genetica (BIOLOGIA). Anche un’infinità di fattori esterni condizionano la nostra
vita. Se conoscessimo tutti i fattori che ci influenzano, tutte le leggi che governano l’universo, saremmo
in grado di prevedere ciò che accadrà in futuro secondo una mera relazione di causa-effetto? La Place
"Possiamo considerare lo stato attuale dell'universo come l'effetto del
la pensava così:
suo passato e la causa del suo futuro. Una intelligenza che, per un istante dato,
potesse conoscere tutte le forze da cui la natura è animata e la situazione rispettiva
degli esseri che la compongono, e che inoltre fosse abbastanza grande da
sottomettere questi dati all'analisi, abbraccerebbe nella stessa formula i movimenti del
più grandi corpi dell'universo e quelli dell'atomo più leggero: nulla le risulterebbe
incerto, l'avvenire come il passato sarebbe presente ai suoi occhi". Con i successivi
studi di Maxwell, la formulazione di una legge che mettesse in relazione campo
elettrico e magnetico, la nascita del concetto di “Onda elettro-magnetica” (FISICA),
hanno portato la fisica ad un nuovo livello, quello della fisica quantistica, col principio
di complementarietà di Bohr
(interessante è l’esperimento della doppia fenditura, dove le lastre vengono
impressionate dai fasci di luce a puntini, come colpite da corpuscoli)
Nell'esperimento della doppia Si verifica in tal modo che, in entrambi i casi, la
lastra non viene impressionata in maniera continua, ma che si formano
inizialmente singoli punti luminosi dapprima diradati e dall'apparente
distribuzione caotica, ma, aumentando man mano di numero, vanno a formare
le frange di interferenza tipiche del comportamento ondulatorio. Ciò dimostra
inequivocabilmente l'esistenza del dualismo onda-corpuscolo, sia della materia
che della radiazione elettromagnetica.
che espone la duplice natura corpuscolare e ondulatoria dei fenomeni che avvengono
a livello atomico e subatomico; e quello d’indeterminazione di Heisenberg che apre un
nuovo spiraglio sulla possibilità del libero arbitrio: secondo questo principio infatti non
possiamo conoscere contemporaneamente posizione e velocità dell’elettrone che sono
due grandezze coniugate. A tal proposito parlerò della discussione tra Bohr e Einstein
al V° Congresso di Solvay, dove Bohr, sostenitore di una visione indeterministica,
illustrava il principio d’indeterminazione, e Einstein, convinto del fatto che “Dio non
gioca a dadi col mondo” rispondeva col paradosso della “Scatola a luce”, che sarà
successivamente smentito da Bohr utilizzando la stessa teoria delle dilatazioni dei
tempi di Einstein. Interessante è anche la teoria di Schrodinger, che partendo
dall’equazione d’onda:
“
La soluzione dell’equazione di Schrodinger è definita “Funzione d’onda” ; essa descrive lo stato
istantaneo del sistema mentre equazione descrive la sua evoluzione temporale.
In ordine alla sua linearità esistono infinite funzioni d’onda che differiscono tra loro per un solo
fattore moltiplicativo e se Ψ e Ψ sono entrambe soluzioni dell’equazione lo è anche:
1 2 Ψ= a Ψ bΨ
1 + 2 “
Afferma la coesistenza, con uguale probabilità, di realtà diverse ovvero le orbite elettroniche o i
diversi stati di un sistema subatomico e soprattutto, la realtà dello stato derivante dalla loro
sovrapposizione. Classico è l’esempio del gatto di Schrodinger :
“
Un gatto è posto in una scatola con una fiala di gas nervino; il decadimento di un atomo radioattivo
comanda un attuatore atto a rompere la fiala; le funzioni d’onda sono Ψ = atomo nello stato ad alta
1
energia e Ψ = atomo a bassa energia post decadimento.
2
Corrispondentemente si ha: gatto vivo e gatto morto.
Prima della apertura della scatola le due Funzioni d’onda sono ugualmente probabili così come la
loro combinazione lineare, cioè “gatto vivo + gatto morto” quindi contemporaneamente “gatto vivo
e morto”.
All’apertura della scatola l’osservazione dello stato fisico del gatto porta al collasso di una delle
due funzioni d’onda e quindi ad una sola delle due realtà. “
Alla fine, le conclusioni più importanti a cui si è giunti sono :
Interpretazione a Variabili Nascoste
Einstein riteneva che la MQ non fosse completa mancando la valutazione dell’effetto generato da
“Variabili nascoste”
Interpretazione di Bohr
Il sistema di due particelle generate dal medesimo evento quantistico deve essere considerato un
sistema unico ed inscindibile, indipendentemente dalla localizzazione delle particelle. La funzione
d’onda rappresenta lo stato dell’intero sistema e quindi si otterrà un solo stato rappresentato da
Ψfluttuante casualmente nello spazio-tempo
Interpretazione di Von Neumann
Il sistema è perturbato dall’azione dell’osservatore o meglio dalla percezione cosciente del risultato.
E’ quindi la mente dell’osservatore che genera l’entanglement, ovviamente indipendentemente dalla
localizzazione delle particelle. (Questa interpretazione è manifestamente Non Locale)
Interpretazione di Wigner
Essa accetta la interpretazione di Von Neumann ponendo contemporaneamente il problema della
percezione cosciente.
Si immagini di ripetere l’esperimento del Gatto di Schrodinger ponendo la scatola con gatto, veleno
e atomo radioattivo, in un locale con un amico di Wigner. Wigner potrà constatare, con uguale
probabilità, una delle due seguenti situazioni: Ψ =(gatto vivo + amico felice) oppure Ψ = (gatto
1 2
morto + amico triste).
Il collasso della funzione d’onda è stato generato dall’osservazione dell’amico di Wigner circa la
salute del gatto oppure dalla osservazione di Wigner circa la felicità o la tristezza del proprio amico
?
Interpretazione di Everett
Anno 1957. Un giovane ricercatore dell’Università di Princeton, Hugh Everett III , nella sua tesi di
dottorato avanza una ipotesi straordinaria: non è vero che è reale solo lo stato messo in evidenza dal
collasso della funzione d’onda, bensì assumono esistenza reale anche tutti gli stati del sistema che le
misure non hanno rilevato, ma che sono intrinsecamente contenuti nella Equazione Schrodinger; tali
stati esistono ognuno in un altro universo.