vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Collegamenti
Decennio del cambiamento: gli anni 60 - percorso
Inglese - Swinging sixties
Storia - Boom economico
Economia aziendale - Multinazionali
Letteratura - La neoavanguardia
Geografia - Baby boom
Diritto - Riforme del 60
Finanza - Welfare state
Matematica - la nuova matematica
“IL DECENNIO DEL CAMBIAMENTO”
INTRODUZIONE
Gli anni '60 sono stati il decennio che ha cambiato la storia dell'uomo:
dall'invenzione del primo computer, strumento che utilizziamo tutt'ora, al primo
allunaggio da parte di Neil Armstrong e dell'Apollo 11; dalla lotta di Martin Luter
King per i diritti dei neri statunitensi, allo sviluppo demografico in moltissimi
paesi del mondo. Si può, dunque, affermare che gli anni '60 rappresentano il
decennio del cambiamento.
THE SWINGING SIXTIES - INGLESE
In Britain, the 1960s was called “Swinging Sixties”.
For a time the United Kingdom replaced the United States as the leader in
fashion, style and music, with popular group such as the Beatles and the
Rolling Stones becoming dominant.
Carnaby Street in London was the centre of Swinging London and Mary Quant,
a fashion designer, became famous all over the world.
IL BOOM ECONOMICO – STORIA
Nell'Italia del “boom” e del “miracolo economico”, fra la fine degli anni
cinquanta e gli anni sessanta, una gran massa di italiani, che aveva in
precedenza sperimentato i disastri della guerra e la povertà degli anni
dell'immediato dopoguerra, scoprì per la prima volta il benessere e con esso
l'attitudine a nuovi consumi.
Nelle case fecero il loro ingresso frigoriferi e lavatrici, radio a transistor e
televisori; la società italiana sembrò incamminarsi verso una definitiva
“modernizzazione”.
Gli Stati Uniti d'America, che sin dall'inizio del secolo si erano caratterizzati per
la presenza di un mercato di massa per i prodotti di largo consumo, furono
modello e principale termine di paragone: nel consumismo si individuava la
radice stessa del successo del paese più ricco e industrializzato del mondo.
La pubblicità sembrò esercitare un potere enorme e un' inedita capacità di
condizionare gusti e comportamenti di individui e famiglie.
Gli anni sessanta furono un periodo molto importante anche per le scienze e le
scoperte.
Infatti, nel 1967 venne eseguito il primo trapianto di cuore a opera di Barnard,
medico sudafricano, che dopo accurate ricerche riuscì ad operare un uomo e a
farlo rimanere in vita altri 19 mesi con un organo vitale non suo.
Inoltre, nel 1969 due astronauti americani, Armstrong e Aldrin, arrivarono a
mettere piede su suolo lunare.
Questa nuova e incentivata ricerca spaziale favorì la meteorologia e facilitò
l'invenzione di materiali sempre più leggeri, come i fogli di alluminio e il teflon.
LE MULTINAZIONALI – ECONOMIA AZIENDALE
Tra le protagoniste dello straordinario sviluppo economico dell'Occidente nel
dopoguerra bisogna certamente annoverare le imprese multinazionali, spesso
chiamate anche “transnazionali”.
La volontà di espandere la quota di mercato di tali gigantesche imprese ha
fatto sì che le multinazionali siano continuamente cresciute di dimensioni negli
ultimi decenni: alcune di loro vantano oggi bilanci di gran lunga superiori a
quelli di Stati medio-piccoli.
La multinazionale mantiene di solito la sede centrale nel paese in cui è nata, e
a questo stesso paese appartengono i suoi più alti dirigenti.
Qui la multinazionale conserva anche gli impianti di produzione più prestigiosi o
avanzati tecnologicamente.
Per il resto, la sua crescita è dettata unicamente dalla ricerca del profitto e di
vantaggiose condizioni di insediamento.
Ecco perchè tante multinazionali spostano fabbriche e produzione dai Paesi più
sviluppati, dove il lavoro ha un alto costo, a paesi meno sviluppati, dove vi è
una manodopera a basso costo.
Le multinazionali si giovano delle fitte reti di trasporto delle merci e
comunicazione delle informazioni che caratterizzano il mondo odierno.
La multinazionale, in definitiva, è un’istituzione ma, a differenza dello Stato
nazionale, è più legata al tempo che allo spazio in quanto non ha radici in
alcuna comunità specifica né risponde al alcun potere locale.
LA NEOAVANGUARDIA – ITALIANO
Il boom economico, oltre a incidere sulle abitudini di vita degli italiani, sollecita
una revisione delle proposte e delle esigenze culturali.
Si sente il bisogno di prendere le distanze dal Neorealismo, avvertito ormai
come un'esperienza provinciale, e dall'Ermetismo, che sopravviveva comunque
nelle nuove tendenze poetiche.
Si affacciava, quindi, l'esigenza di rompere i conti con il passato, per dare vita a
una cultura del “moderno”.
Un radicale progetto di rottura è riconoscibile nelle proposte formulate dalla
cosiddetta Neoavanguardia.
La proposta della Neoavanguardia in poesia è già definita con l’antologia I
novissimi uscita nel 1961 a cura di Alfredo Giuliani e contenente testi, oltre che
del curatore, di Pagliarani, Sanguineti, Balestrini e Porta.
I cinque poeti, raccolti nell’antologia “I Novissimi”, intendono rifiutare sia
l’esperienza ermetica e simbolista, sia quella neorealista. Con loro, la poesia
tende a perdere la tradizionale “funzione espressione”, mettendo radicalmente
in causa la centralità del soggetto e ponendo invece in primo piano l’ammasso
di informazioni, suoni e oggetti della civiltà neocapitalistica.
Nascevano cosi opere che rinunciavano alla comunicazione immediata e si
proponevano accumuli di parole casualmente allineate sulla pagina, in cui si
mescolavano reperti tratti dai più vari livelli linguistici e ridotti a pura materia
verbale non significante.
BABY BOOM - GEOGRAFIA
Un' aspetto fondamentale degli anni 60 è dato dallo sviluppo demografico e dal
Baby boom.
Nel dopoguerra il tasso di crescita della popolazione mondiale raddoppiò
rispetto alla prima metà del Novecento e in soli vent'anni gli abitanti della terra
passarono da 2 miliardi a 3 miliardi e 700 milioni.
Questo massiccio incremento è dovuto non tanto a variazioni del tasso di
natalità, ma essenzialmente a due fatti: alla diminuzione del tasso di mortalità
e all'aumento della durata della vita.
Si moriva, infatti, assai più tardi che in passato, grazie al generale
miglioramento delle condizioni igieniche, sanitarie e alimentari.
Nell'Occidente industrializzato, questo fenomeno demografico diede un
contributo fondamentale tanto allo sviluppo economico quanto alla rivoluzione
dei consumi.
L'espandersi della popolazione generò infatti una maggiore domanda di beni
durevoli, abitazioni e servizi come asili, scuole, ospedali e portò nel sistema
produttivo forza lavoro più giovane e qualificata.
IL WELFARE STATE – FINANZA
Il Welfare State, che assunse un ruolo fondamentale nell'arco degli anni 60, fu
una creazione dell'economista William Beveridge, che ne tracciò le linee
generali, poi concretizzate dal governo laburista di Attle.
Istruzione, salute e sicurezza sociale furono i capisaldi dell'intervento britannico
in questo campo, come degli altri governi europei che ne seguirono l'esempio.
La novità introdotta dal Regno Unito era la sistematicità di tale politica sociale,
che aveva però radici assai profonde e poteva contare tra i suoi precursori il
cancelliere tedesco Bismarck, l'economista Keynes e il presidente americano
Roosevelt.
Tutti furono accomunati dall'idea che toccasse allo Stato garantire al cittadino
quella sicurezza che né la famiglia né la beneficenza privata potevano più
offrire nella moderna società industrializzata.
La politicizzazione dei lavoratori, con la creazione di sindacati e partiti di
sinistra, aveva reso inoltre ancora più urgente integrare le masse popolari nella
vita democratica dello Stato.
Da qui nacque, e trovò prima applicazione nel Regno Unito, l'idea di un sistema
organico di sicurezza sociale, appunto il Welfare State.
Per non gravare sulle casse pubbliche, il sistema doveva autofinanziarsi
attraverso il gettito fiscale. Doveva essere universale perchè rivolto alla totalità
dei cittadini e doveva erogare le sue prestazioni a prescindere dal livello di
reddito o del patrimonio individuali.
RIFORME DEL '60 - DIRITTO
Nei primi anni 60 il sistema fu rapidamente messo in piedi soprattutto in Italia
con una lunga serie di provvedimenti.
I principali campi d'azione dei governi di centro-sinistra furono, infatti,
l'istruzione, il sistema pensionistico e previdenziale e la sanità.
Per quanto riguarda l'istruzione, il 1962 ha visto venir fuori la formazione di
numerose leggi: è stata approvata la legge per lo sviluppo della scuola per
migliorare le strutture scolastiche; è stata introdotta la legge che introduce la
scuola media unica e innalza l'obbligo scolastico a 14 anni d'età;
successivamente, viene introdotto l'assegno di studio per gli studenti
universitari le cui famiglie percepiscono redditi bassi.
Per quanto concerne il sistema previdenziale e pensionistico si segnalano
l'incremento del 30% delle pensioni contributive, l'aumento fino a 15000 lire al
mese delle pensioni minime di invalidità e vecchiaia per gli
ultrasessantacinquenni. Segue poi l'assegnazione della tredicesima mensilità
anche ai pensionati.
Si cerca poi di realizzare un sistema pensionistico universalistico. Passo
importante in questa direzione è l'introduzione presso l'INPS di un fondo
destinato a fornire la pensione sociale uguale per tutti. Particolarmente
significativa è poi la legge che prevede un assegno mensile per i mutilati e gli
invalidi civili inabili al lavoro e che non percepiscono rendite o assegni.