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W. Hisenberg, Principio di indeterminazione
.Filosofia -
T. Kuhn, Scienza e Paradigmi
.Inglese -
S. Beckett e J. Joyce, L'uomo nel nuovo paradigma
.Italiano -
C. E. Gadda, La complessità del reale
Arte -
P. Picasso, Unità e frammentarietà nel cubismo
.FILOSOFIA
Per comprendere come questi cambiamenti siano la base per un rinnovamento di tutto il panorama
culturale, è emblematica la figura di Thomas Kuhn (1922-1996), filosofo della scienza della seconda metà
del Novecento.
Le due nozioni su cui si basa la sua visione sono:
1. Paradigma
2. Rivoluzione Scientifica
Un Paradigma è, con le parole di Kuhn, rappresentato da “conquiste scientifiche universalmente
riconosciute, le quali, per un certo periodo, forniscono un modello di problemi e soluzioni accettabili a
coloro che praticano un cero campo di ricerca”.
Sarebbe, semplificando, l’insieme delle certezze su cui può basarsi un’attività scientifica.
L’attività scientifica condotta all’interno di dato paradigma è detta SCIENZA NORMALE che per Kuhn
assume i caratteri di un vero rompicapo,
ESEMPIO basta pensare alle forzate teorie degli epicicli con i quali l’uomo cercava di avvalorare il
paradigma geocentrico.
Un paradigma può però entrare in crisi, dando inizio ad un’attività scientifica che esula dalla Scienza
Normale, detta SCIENZA STRAORDINARIA. Essa culmina in una Rivoluzione Scientifica a cui segue un
nuovo paradigma, tappe perfettamente individuabili nel percorso dalla meccanica classica alla meccanica
quantistica.
Per Kuhn però le nuove teorie sono incompatibili con le precedenti, e questa fu una considerazione
fortemente criticata, ed è all’interno di queste critiche, che va interpretato il nuovo paradigma, ovvero: il
passaggio attraverso una scienza positivista del “tutto è determinabile” conduce a una scienza moderna del
“non tutto è determinabile” che, ovviamente, non significa che tutto non lo sia.
La scienza moderna è quindi un’evoluzione della precedente, solo una negazione parziale;
Tanto che le leggi della meccanica classica erano state accettate perché valide, e valide sono tutt’ora se
limitate al loro campo di applicazione.
Ecco che su una base indeterminabile si costruisce una fisica determinabile.
La contemporanea validità delle teorie precedenti e attuali non basta però a evitare il crollo del
positivismo ottocentesco, che professava l’infallibilità della scienza, crollata con Hisenberg.
Questa indeterminatezza alla base prettamente fisica contribuisce alla crisi di un paradigma
culturale già profondamente colpito dall’inconscio freudiano e che da lì a 4 anni assisterà alla
comparsa dei teoremi di incompiutezza di Godel. Si creano così le premesse per la nascita di un
nuovo paradigma.
INGLESE
In this new paradigm characterized by uncertainty, Leopold Bloom, the protagonist of the Joyce’s Ulysses,
is the prototype of the modern man wandering in the modern world.
He is a common man, sensual and insensitive, curious of new experiences and looking for scientific
certainties that he can’t find in the current world. Bloom, showing his difficulties, shows also his lack of
heroism, of ideals, of love and trust in the modern world. With the new paradigm the man becomes a man
with no-certainties, he wanders in the street of Dublin and he can’t even trust in a wife who’s waiting him at
home, I mean Molly. At last the events aren’t described by an omniscient narrator but seen from the inside
of the character’s mind, place where the man take refuge.
And it’s the same in Samuel Becket theatre of the absurd, the lack of communication, the incoherence and
the vagueness about time perfectly shows what the collapse of the certainties has provoked inside the
man.