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Sintesi
Italiano - Introduzione promessi sposi Manzoni, Tecnica narrativa verghiana.
Filosofia: la comunicazione filosofica di Kierkegaard
Storia: propaganda fascista, gesti dei del duce e del Führer.
Storia dell'arte: funzione dell'arte nella storia, espressionismo
Francese: Victor Hugo
Inglese: Charles Dickens
Geografia generale: inquinamento
Fisica: l'acustica
Estratto del documento

La comunicazione efficace

Prima di parlare della comunicazione in generale, è necessario fare una

premessa:

Non si può non comunicare.

Comunicare è un atto implicito della natura dell’uomo: l’essere umano non decide

se essere comunicante, lo è fin dalla nascita. Ne è un esempio, il pianto del

neonato il quale piange per vari motivi, principalmente per il suo desiderio di

attenzioni.

Comunichiamo sempre qualcosa, anche quando pensiamo di non farlo, perché

ogni comportamento è comunicazione, invia messaggi agli altri, che lo si voglia o

no. Ad esempio immaginiamo un uomo che guarda fisso davanti a sé, con

bar

un’espressione assorta, mentre fa colazione in un affollato: sembrerebbe che

egli non stia comunicando nulla, in realtà egli fa in modo di non essere

disturbato. Questo è stato comunque uno scambio comunicativo.

Per comunicare in maniera efficace bisogna assicurarsi che il significato percepito

corrisponda effettivamente a quello che si vuole trasmettere.

La comunicazione si sviluppa attraverso numerosi codici: la parola, il disegno, i

simboli; fondamentale è, però, che nell’atto comunicativo entrambe le parti

(emittente e ricevente) siano consci del significato di tali codici.

Livelli della comunicazione:

verbale:

1. il contenuto, le frasi, le parole che utilizzo. Ci fanno credere che

l’aspetto verbale sia il più importante di tutti, specialmente a scuola, anche

se nessuno ci ha mai insegnato come ripetere o come memorizzare

velocemente dei concetti. Infatti un fenomeno molto comune è costituito dal

fatto che spesso gli studenti prendono un punteggio più alto allo scritto che

all’orale, poiché negli esami orali subentra la componente emotiva. Inoltre,

purtroppo nessuno ci ha mai insegnato a parlare in pubblico.

Para-verbale:

2. tono della voce, timbro, ritmo, inflessione, volume, pause,

velocità… Se vogliamo farci capire, è importante alternare il tono della voce

in base a ciò che stiamo esprimendo (altrimenti, nella migliore delle ipotesi,

rischiamo la noia, se non l’addormentamento dell’interlocutore), utilizzare

metafore, esempi… le persone recepiscono più da una breve esperienza

raccontata brevemente con enfasi e piena di sensazioni, che da una

relazione di ore esposta con tono lineare.

Non verbale:

3. linguaggio del corpo: gesti, espressioni del viso, gli occhi, la

postura tutto ciò che riguarda il corpo

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