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Sintesi

Introduzione Comportamento animale, percorso



Classificata sotto scienze, questo percorso non tratta materie classiche del quinto anno. L'argomento che tale percorso prende in riferimento è il comportamento animale. Gli argomenti trattati sono:
- L'evoluzione del comportamento
- La simbiosi e altre interazioni tra specie
- L'eusocialità
- La cultura tra gli animali
Estratto del documento

vicinanze o sulla propria pericolosità. È quindi molto importante saper riconoscere i segnali giusti,

capire il linguaggio degli altri.

Un aspetto molto interessante è quello dei rituali di corteggiamento. Com’è che si sono evoluti

questi caratteri che ragionevolmente paiono così sconvenienti? Bramiti, canti, gracidii

rumorosissimi, piume sgargianti e ingombranti, parate vistose… tutto porterebbe a pensare che

qualunque essere vivente intraprenda anche uno solo di questi comportamenti finirebbe ben presto

vittima di qualche predatore. Invece non solo si riscontrano questi caratteri singolarmente ma anche

sommati assieme e in tantissime specie.

Innanzi tutto si deve osservare che quasi nella totalità dei casi sono i maschi di una specie ad essere

più colorati, vistosi o a fare le parate per contendersi le femmine. Questo deriva da un fatto

puramente biologico: il maschio può fecondare molte femmine, anche perché la produzione di

spermatozoi è molto meno costosa a livello energetico di quella delle uova, mentre le femmine

hanno una possibilità di trasmissione genetica relativamente bassa, poiché una volta fecondate

possono generare solo la prole che hanno concepito. In questo sistema le femmine diventano una

risorsa limitata: se un maschio può, potenzialmente, fecondare 10 femmine ma in un gruppo vi sono

5 maschi e 20 femmine è inevitabile che i maschi tendano a combattere per conquistare la risorsa.

Da qui la cosiddetta selezione sessuale. Poiché le femmine sono una risorsa limitata e investono

molte energie con risultati modesti, relativamente ai maschi, per procreare è logico che si scelgano

il partner migliore, ovvero il più sano, forte e resistente. Tenete a mente che la cosiddetta ‘scelta’ è

in realtà un processo dell’evoluzione. Dunque sono le specie a scegliere, ma in base a cosa, a quali

criteri compiono questa scelta? Ebbene, la risposta non è unica, varia da specie a specie, ma in tutte

è presente una sorta di scontro, sia esso fisico o di altro genere che decreta un vincitore e quindi

determini la scelta. Partiamo dal basso, la vespa del fico (genere Idarnes) per esempio, ha un’unica

possibilità di riprodursi, poiché il maschio, una volta fecondata la femmina, muore. In questo

sistema lo scontro fisico è il più conveniente, poiché il maschio vincente sarebbe sicuramente il più

forte e il maschio perdente non troverebbe comunque un’altra femmina da poter fecondare

abbastanza velocemente, per questo si assiste ad una vera e propria battaglia, molto cruenta, che

lascia in vita un solo maschio. In specie più evolute è raro che si giunga fino a questi livelli o, per lo

meno, le morti durante i rituali di corteggiamento sono perlopiù accidentali.

Infatti è più conveniente ritirarsi da uno scontro e ritentare con un’altra femmina o nella stagione

riproduttiva successiva piuttosto che dare il tutto per tutto la prima volta e rischiare che sia l’unica.

Ma in molti casi lo scontro vero è proprio non è mai raggiunto dai contendenti: in natura anche solo

una ferita è praticamente fatale, un handicap che non permette di cacciare/fuggire adeguatamente e

che porta molto presto alla morte. Dunque hanno avuto successo coloro che riescono a valutare la

forza dell’avversario con altri mezzi e da questo nascono le parate nuziali.

Molto usato tra i più disparati ordini di animali è il richiamo sonoro, un indicatore sempre veritiero

sullo stato dell’avversario: è infatti molto difficile che un cervo di piccola taglia riesca a bramire in

modo possente o che un rospo malato gracidi in tono più profondo di uno sano.

Un altro metodo molto usato è quello olfattivo, come possiamo osservare anche qui in città ogni

volta che osserviamo due cani che si incontrano: la prima cosa che fanno è annusarsi il deretano,

che contiene una quantità incredibile di informazioni per l’allenato olfatto canino sullo stato di

salute del cane.

La valutazione fisica ‘visiva’ è il passo successivo. Questa si articola a volte in forme molto

particolari, quella delle danze di corteggiamento: volte a mostrare la forza, resistenza o agilità

queste gare mettono in luce le qualità del pretendente che si esibisce in corse sfrenate, volteggi, salti

e piroette in una coreografia a volte sorprendentemente complicata.

In molte razze di generi diversi esiste anche il rito di fare un dono alla compagna: negli insetti di

frequente le femmine ricevono un bozzolo di seta in cui è avvolta una preda, tra gli uccelli spesso

viene regalato del cibo, nei rapaci sia notturni che diurni, e la femmina deciderà secondo la qualità

della preda che viene porta, in altri casi c’è lo scambio di materiale per la costruzione del nido,

rami, steli, alghe. Questo carattere in alcuni uccelli è talmente evoluto da meritargli il nome di

uccelli tessitori e giardinieri. I primi vivono in Africa e costruiscono nidi, in prevalenza con fili

d’erba, che pendono dai rami delle acacie. Lo stesso maschio ne costruisce diversi per poterli offrire

a più femmine le quali, però, sono molto esigenti: se il nido non è verde ma si è già seccato,

potrebbe non essere sufficientemente forte per ospitare la femmina e la rispettiva covata.

Gli uccelli giardinieri, invece, che vivono in Australia e Nuova Guinea, costruiscono nidi a terra che

possono raggiungere altezze anche di un metro; utilizzano molti rami sottili che vengono intrecciati

a formare una sorta di capanna che, terminata la fase di costruzione, viene minuziosamente ornata

con oggetti di origine vegetale tra cui vistosi fiori colorati e oggigiorno anche con pezzi di plastica,

vetro o qualsiasi oggetto colorato.

Volto interamente al corteggiamento è un altro fenomeno particolare, quello del dimorfismo

sessuale, ovvero la differenza tra maschi e femmine della stessa specie, accentuato soprattutto negli

uccelli, che sfoggiano una livrea nuziale spesso coloratissima che serve a impressionare le femmine

ad esempio nei rituali, come nel caso del pavone.

Ma come mai le femmine riconoscono nel maschio più appariscente, rumoroso o abile il migliore

pretendente?

Le ipotesi più accreditate sono due e probabilmente agiscono entrambe:

- ipotesi dei geni buoni: poiché i caratteri che attirano le femmine sono solitamente

sconvenienti per l’individuo, poiché lo rendono facilmente visibile ai predatori a causa delle

livree appariscenti e dei forti richiami o causano a volte addirittura un impaccio nella fuga,

come la coda del sopraccitato pavone per esempio che gli impedisce i movimenti,

evidentemente il maschio che riesce a produrre e mantenere questi costosi caratteri sarà

particolarmente resistente e avrà quindi un corredo genetico buono.

- Ipotesi della runaway selection: le femmine si tramandano geneticamente i criteri di scelta,

per cui se una femmina è attratta da un maschio dalla lunga coda anche le figlie saranno

attratte dallo stesso carattere.

Le femmine però non sempre scelgono bene: ci sono infatti anche degli individui, maschi, che

ingannano, le femmine e i concorrenti. Solitamente l’inganno non è molto diffuso, per due motivi:

seguendo l’ipotesi dei geni buoni, semplicemente perché un individuo non riuscirebbe a

sopravvivere a lungo se non fosse abbastanza forte da potersi permettere i caratteri vistosi che porta,

inoltre perché la produzione stessa di questi caratteri costa energia, ad esempio i passeri maschi

hanno una macchia nera sulla gola la cui grandezza determina la gerarchia del gruppo, questo

carattere non può essere falsato da un individuo debole perché la produzione di pigmento nero è

molto costosa in termini energetici ed è uno specchio della salute dell’individuo. Inoltre se gli

imbroglioni avessero successo si moltiplicherebbero meglio degli ‘onesti’ e i segnali non sarebbero

più veritieri, si giungerebbe a uno scontro frequentemente che abbiamo detto è molto sconveniente.

Alcuni animali hanno sviluppato degli adattamenti davvero inconsueti per ottimizzare la

riproduzione della specie. Poiché i maschi hanno successo solo se grossi e forti può convenire

passare i primi anni di vita, altrimenti non fruttuosi per riprodursi, da femmine! Si parla in questo

caso di ermafroditismo proteroginico ed è diffuso soprattutto tra i pesci della barriera corallina

oppure in altri come le cernie. Essi nascono femmine, cominciando la loro vita riproduttiva in

giovane età, senza perdere tempo, per poi, una volta cresciute a sufficienza da poter essere

considerate un buon partito maschile, cambiare sesso. Purtroppo è anche la causa della diminuzione

di questo pesce nei nostri mari: vengono pescati via i maschi!

Tra l’altro esiste anche l’ermafroditismo proterandrico, ovvero: i giovani sono tutti maschi che

crescendo diventano femmine; questo accade in quelle specie che hanno pochi predatori, dove, cioè,

è più utile avere una femmina grande che produca più uova, ne è l’esempio il pesce pagliaccio.

Teoria dei giochi per la conquista del partner.

Maynard Smith 1976. Supponendo di dare +50 punti per la vittoria, 0 per la sconfitta, -10 per il

tempo perso nell’esibizione, -100 per una ferita, vediamo che in un gruppo prevalentemente

costituito da individui “Timidi” la strategia dell’”Audace” è vincente (totalizza +50 mentre la il

“Timido” totalizza solo +15). In un gruppo costituito prevalentemente da “Audaci” invece la

strategia dell’”Audace” è perdente: il timido totalizza 0 punti, ma l’audace -25.

Si introduce però un altro tipo di carattere: l’opportunista. Questo combatte se si trova nel suo

territorio e si ritira se si trova in territorio altrui.

Audace Timido Opportunista

Audace Un audace si scontra Un audace vince Se un audace incontra

con un altro audace, sempre sul timido che un opportunista

viene ferito nella metà si ritira quest’ultimo si

dei combattimenti e immediatamente. In comporta come un

vince nella metà dei questo caso il audace se è nel proprio

casi. Il suo punteggio punteggio dell’audace territorio (metà dei

medio è: è: +50 casi) e come timido in

½*(+50)+1/2*(-100)= caso contrario. Il

-25 punteggio dell’audace

è la media delle due

strategie (-25 e 0):

-12.5

Timido Il timido perde sempre Un timido si incontra Se un timido incontra

contro gli audaci, si con un timido, si un opportunista questo

ritira senza neanche esibisce in una parata si comporta da audace

tentare un’esibizione. (-10) e poi combatte nel proprio territorio

Il suo punteggio è vincendo nella metà (metà dei casi) e da

zero: 0 dei casi (+50). Al timido in territorio

punteggio della altrui. Il punteggio è la

vittoria va tolto quello media delle strategie

della parata: (0 e +15): +7.5

½*(-10)+1/2*(50-10)=

+15

Opportunista Se un opportunista Se un opportunista Se un opportunista

incontra un audace si incontra un timido si incontra un altro

comporta da audace in comporta da audace opportunista metà

metà dei casi e da nella metà dei casi. Il delle volte è nel

timido nell’altra metà. punteggio è la media proprio territorio e si

Il punteggio è la media dei punteggi (+50 e comporta da audace

dei punteggi delle due +15): +32.5 vincendo, metà delle

strategie possibili (-25 volte è un territorio

e 0): -12.5 altrui, si comporta da

timido e fugge. In ogni

caso non perde tempo

né si ferisce. Il

punteggio è la media

dei punteggi delle due

possibili strategie (+50

e 0): +25

La simbiosi e altre interazioni tra specie.

Le interazioni sociali all’interno della stessa specie diventano sempre più complicati via via che si

scala l’albero evolutivo, fino a giungere ai rapporti complessi che si osservano tra i primati e non

ultimi noi uomini. Ma interessanti sono anche da vedere le interazioni tra specie diverse.

Commensalismo: è un rapporto asimmetrico: uno dei due individui sfrutta l’altro senza però

arrecargli un evidente danno, ne sono un esempio parte della flora intestinale, quegli animali che si

cibano delle carcasse non completamente divorate da altri predatori, oppure gli storni che occupano

il nido abbandonato dei piccioni. Possiamo considerare commensalismo anche alcuni altri fenomeni

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