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Sintesi

Apple, the way i-Live



Apple Inc



Apple was founded in 1976 by Steve Jobs, Steve Wozniak and Ronald Wayne at Job’s family home in Cupertino, California.
The first product, Apple I, was only a motherboard hand-built by Wozniak which needed a keyboard and a monitor to work. It cost 666.66$ because Wozniak simply liked triple digit numbers. Jobs then added on the price 66 cents in order to make it an eye-catcher price for the ads. The very next year consumers could trade in the Apple I for the Apple II, come with the new logo. Then, in 1984, the Macintosh appeared in one of the best commercial of all time ran during Super Bowl XVIII; At $2.495, it was the first affordable computer to offer a graphical user interface(GUI), with an intuitive layout of folders and icons.
After this success, Steve Jobs left Apple because of internal conflicts and from that moment on, Apple had begun to decline. In 1997 Jobs returned to Apple with new software and vision for reconstructing the Macintosh image: in fact, a year later, the iMac was introduced and quickly became the best-selling personal computer in America. It was a self-contained unit that required minimal setup and even had a handle that made it easy to pull out of the box and move around. For this reason, the iMac was so attractive especially to users who didn’t know much about computers.
In the early 2000’s, with the introduction of the successful iPod and the iTunes Music Store, Apple established itself as a leader in the consumer electronics and media sales industries. Next, in 2007, came the iPhone: its launch brought the most dramatic change to the mobile phone industry in its lifetime. Since the first announcement, the company continued to release revolutionary products. Because of his deteriorating health, Jobs resigned as the CEO of Apple in August 2011, and, unfortunately, died a couple of months later, on October 5, marking an era for the company.
Estratto del documento

Apple Inc.

Apple was founded in 1976 by Steve Jobs, Steve Wozniak and Ronald Wayne at Job’s family home

in Cupertino, California.

The first product, Apple I, was only a motherboard hand-built by Wozniak which needed a key-

board and a monitor to work. It cost 666.66$ because Wozniak simply liked triple digit numbers.

Jobs then added on the price 66 cents in order to make it an eye-catcher price for the ads. The

very next year consumers could trade in the Apple I for the Apple II, come with the new logo.

Then, in 1984, the Macintosh appeared in one of the best commercial of all time ran during Super

Bowl XVIII; At $2.495, it was the first affordable computer to offer a graphical user interface(GUI),

with an intuitive layout of folders and icons.

After this success, Steve Jobs left Apple because of internal conflicts and from that moment on,

Apple had begun to decline. In 1997 Jobs returned to Apple with new software and vision for

reconstructing the Macintosh image: in fact, a year later, the iMac was introduced and quickly be-

came the best-selling personal computer in America. It was a self-contained unit that required

minimal setup and even had a handle that made it easy to pull out of the box and move around.

For this reason, the iMac was so attractive especially to users who didn’t know much about com-

puters.

In the early 2000’s, with the introduction of the successful iPod and the iTunes Music Store, Apple

established itself as a leader in the consumer electronics and media sales industries.

Next, in 2007, came the iPhone: its launch brought the most dramatic change to the mobile phone

industry in its lifetime. Since the first announcement, the company continued to release revolu-

tionary products.

Because of his deteriorating health, Jobs resigned as the CEO of Apple in August 2011, and, unfor-

tunately, died a couple of months later, on October 5, marking an era for the company. 2

Marketing di Apple

Mission & Vision

La mission riguarda principalmente lo scopo ultimo dell’azienda, il motivo della sua esistenza, il senso

della sua presenza nel mercato; allo stesso tempo è un qualcosa di distintivo, un elemento in grado di

differenziarla, per quanto possibile, dai competitor.

La vision rappresenta la proiezione di uno scenario futuro. Una prospettiva di quello che l’azienda sarà,

o del contesto nel quale l’azienda opera, che sia coerente con gli ideali e il messaggio. Fissa gli obiettivi

in modo concreto e in qualche modo incentiva all’azione.

Lo scopo fondamentale di Apple è quello di creare prodotti che non siano soltanto belli, ma che

abbiano uno scopo, un significato. Sostiene, infatti, che sia proprio il significato trasmesso dal pro-

dotto a far decidere al consumatore se acquistarlo oppure no. Apple è riuscita dunque a creare

uno status symbol attorno ai suoi prodotti.

Apple ha sempre raggiunto la «customer satisfaction». Come? A differenza di altri marchi, non ha

mai creato prodotti low cost per non tradire una delle ideologie principali che, Steve Jobs stesso,

ha sostenuto negli anni, cercando di mettere sempre il meglio nei suoi prodotti, anche a costo di

farsi pagare molto. Con questo modus operandi, i consumatori sono portati a pensare di avere

sempre il massimo dal loro acquisto.

Analisi SWOT

Strengths (Punti di forza)

 Uno dei primi produttori di hardware;

 Interfaccia grafica semplice e intuitiva;

 Design, utilità, eleganza, alta qualità;

 Ampia base di utenti affezionati al marchio;

 Brand name che crea una percezione del prodotto nella mente dei clienti;

 Stabilità e sicurezza del S.O.;

 Servizio clienti efficiente.

Weaknesses (Punti di debolezza)

 Prezzi elevati;

 Supporto limitato a software esterni;

 Sistema operativo chiuso.

Opportunities (Opportunità)

 Nuovi prodotti sempre di qualità ma a prezzi minori;

 Possibili rapporti con competitor minori;

 Miglioramento del piano di garanzia dei prodotti;

 Clientela molto fedele, in aumento anche nell’ultimo anno con iPhone 7 / 7 Plus.

Threats (Minacce)

 Forte concorrenza di HP, Sony, Samsung […]

 Prezzi elevati, esclusione dal mercato di prodotti accessibili a tutti;

 Tecnologie in continua evoluzione, obbligo di sviluppo di nuovi prodotti. 3

Target

Non c’è un vero target, in quanto chiunque è in grado di utilizzare un prodotto Apple data la sua

semplicità d’uso. Professionisti

Ragazzi Studenti

Apple

Adulti Bambini

Studenti: Apple ha pensato anche agli studenti, creando prodotti che siano leggeri e manegge-

voli e allo stesso tempo veloci e sicuri. Un esempio concreto lo possiamo trovare nella situazione

in cui lo studente si ritrovi a dover prendere appunti velocemente.

Professionisti: Tutti i dispositivi Apple sono stati progettati con l’obiettivo di massimizzare la pro-

duttività, organizzando i documenti e dati in modo chiaro e dando la possibilità di comunicare

con il cliente in modo semplice e veloce.

Bambini: sono presenti nell’App Store anche applicazioni, principalmente per iPad, create dagli

sviluppatori per aiutare i bambini a imparare a leggere e scrivere.

Ragazzi: utilizzano principalmente prodotti come iPhone per ascoltare la musica, giocare, restare

in contatto con gli amici e navigare sui vari social.

Adulti: durante la vita di tutti i giorni, un iPhone in mano ad un adulto può essere di grande aiuto,

ad esempio può dare indicazioni stradali, scattare magnifiche fotografie; tutto questo in modo

semplice e intuitivo. 4

La rivoluzione informatica

Negli anni successivi al secondo conflitto mondiale il mondo è stato spettatore di un vero e pro-

prio “terremoto tecnologico”: la terza rivoluzione industriale. Le grandi innovazioni tecnologiche

in tema di informatica e telematica, infatti, hanno rivoluzionato non solo la vita delle persone, ma

hanno creato un nuovo sistema di produzione, diminuendo drasticamente il livello di manodo-

pera.

Dai primi anni Settanta nasce un nuovo sistema di fabbrica chiamato postfordista, il quale ha

portato alla creazione di aziende di piccole e medie dimensioni (imprese familiari e piccoli stabili-

menti ad alta tecnologia) in grandi quantità e alla diffusione della produzione senza un centro

geograficamente riconoscibile.

Le grandi fabbriche, invece, si sono trasformate automatizzando e modificando le precedenti ca-

tene di montaggio e avendo come regole di base quelle del downsizing e dell’outsourcing. Que-

ste metodologie prevedono che si debba ridurre la forza lavoro e allo stesso tempo allargare le

basi delle aziende, trasferendo esternamente intere fasi di produzione.

La drastica diminuzione di manodopera è stata classificata dagli storici come un “olocausto indu-

striale”, perché questa nuova fabbrica conserva soltanto le funzioni di controllo gerarchico, esclu-

dendo così notevoli quantità di forza lavoro.

Foxconn, l’outsourcing di Apple

Negli ultimi anni l’esternalizzazione della produzione si è concentrata maggiormente nei paesi

dove il costo del lavoro è molto basso: la Cina, ad esempio, è proprio uno dei paesi in questione.

Il fornitore principale di Apple in Cina è la Foxconn, prima produttrice di iPhone, iPod e iPad. Que-

sta multinazionale ospita anche la produzione tante altre aziende tra le quali Microsoft, HP, Sony,

Motorola […].

Associare Apple alla Cina e a Foxconn è semplice e immediato; nell’immaginario comune l’azienda

di Cupertino è profondamente legata al partner cinese: sembra quasi, però, che i suoi fornitori

risiedano solo ed esclusivamente in Cina. Ho inserito nella presentazione questa mappa con lo

scopo di smentire, almeno in parte, questa credenza, dimostrando come i fornitori Apple siano

sparsi pressoché in tutti i continenti.

È ovviamente l’Asia, così come succede per gran parte delle società informatiche, a dominare la

classifica: di 748 fornitori, 600 sono nel continente e 331 proprio in Cina. Ma vi sono partner stra-

tegici anche oltre l’Atlantico: 26 sulla costa ovest degli USA, 19 nell’area centrale e 37 sulla costa

est. Europa e Medio Oriente contano 41 fornitori, mentre un paio sono addirittura in Australia. 5

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