paolodifalco01
di paolodifalco01
Autore
4 min lettura
traccia crisi energetica

La Maturità 2022 è ormai alle porte e si aprirà ufficialmente alle 8:30 del 22 giugno con la prima prova scritta d'italiano a cui si potrà attribuire un punteggio massimo di 15 punti. La prova prevede ben sette tracce ministeriali ripartite secondo tre tipologie di tracce tra cui rientra anche il tema d'attualità e un argomento che potrebbe capitare è quello della crisi energetica conseguente alla guerra in Ucraina, ecco cosa bisogna sapere.

La situazione in Europa e in Italia: perché si parla di crisi energetica?

La crisi energetica esplosa in questi mesi non è altro che lo sviluppo di una situazione già preoccupante che è stato accelerata dalla guerra in Ucraina provocata dall'invasione della Russia e che va avanti da più di tre mesi. Essenzialmente questa crisi è collegata direttamente alla domanda di gas naturale che supera l’offerta e proprio la paura che i gasdotti russi verso l'Europa, con una capacità già ridotta, possano essere presto chiusi in risposta alle sanzioni applicate contro il Cremlino provoca un aumento del costo del gas.

Come si colloca l’Italia in questo scenario? Non proprio bene visto che il nostro Paese è dipendente per il 40% del proprio fabbisogno di gas dalla Russia. Una chiusura netta dei gasdotti da Mosca, infatti, metterebbe seriamente a rischio la nostra Penisola che potrebbe andare in blackout. Il governo in questi ultimi mesi si è mosso per cercare di trovare altre fonti energetiche ma l’operazione sembrerebbe non poter essere pienamente in grado di garantire delle soluzioni a breve termine quantitativamente accettabili.

L'Italia e l'aumento dei prezzi dell'elettricità

A contribuire alle crisi energetica si aggiunge l'aumento dei prezzi dell'elettricità dovuti, sopratutto, ai mix energetici dei diversi paesi europei. Tra tutti i paesi Ue, come dicevamo prima, l’Italia è il Paese che più fa ricorso al gas naturale. Questo perché, innanzitutto, l’Italia non produce elettricità da energia nucleare a differenza, per esempio, della Francia che riesce a produrre quasi i due terzi del suo fabbisogno elettrico sfruttando l’atomo.

Sul lato delle energie rinnovabili però l’Italia è più avanti rispetto alla Francia ma più indietro rispetto a Germania e Spagna. Da qui possiamo ben capire come le alternative che restano sono dunque tutte fonti fossili. Bisogna però fare molta attenzione sui prezzi dell'elettricità: il nucleare è utilizzato soprattutto per soddisfare la domanda minima di energia elettrica mentre i prezzi dell'elettricità si formano al massimo della domanda. Questo significa che, se per far fronte al picco di domanda si deve accendere una centrale a gas, il prezzo finale sarà determinato dal prezzo del gas. Un “problema” che tocca meno quei paesi, come la Germania, che producono molta elettricità con il carbone ma che invece va a colpire la Francia, che ha molto nucleare ma anche molte centrali a gas.

Paolo Di Falco

Data pubblicazione 21 Giugno 2022, Ore 22:40
Skuola | TV
E ADESSO? La verità su cosa fare dopo la maturità

Una puntata speciale della Skuola TV dedicata a tutti i maturandi che vogliono prendere una decisione consapevole sul proprio futuro grazie ai consigli degli esperti di Gi Group.

Segui la diretta