
A dispetto di un “girone eliminatorio” - per usare una metafora calcistica - più tosto di quanto preventivato, visto che le non ammissioni alla Maturità sono tornate sui livelli pre-pandemia, per quasi 1 ragazzo su 2 l'esame si è dimostrato più semplice del previsto. Circa un terzo (36%) lo ha trovato in linea con le aspettative, mentre solo per il 17% è stato davvero molto complicato da gestire.
Professori 'alleati'
E, come detto, è stato soprattutto l'approccio dei docenti a far volgere il clima verso il sereno. La metà dei 'diplomandi' intercettati (49%) racconta, infatti, di essersi seduta di fronte a dei commissari disponibili e accomodanti e un altro 36%, nonostante l'atteggiamento molto formale dei professori, li ha trovati comunque comprensivi; appena il 15%, al contrario, non ha avuto sconti.
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Poche domande extra e piuttosto facili
Un’ulteriore conferma di quanto appena descritto arriva se si entra nel vivo delle prove. Visto che in molti casi sembra ci si sia limitati a chiedere quasi lo stretto indispensabile. È vero che, oltre ai passaggi obbligatori dell'esame (esposizione dell'elaborato, analisi del testo, discussione sui materiali predisposti dalla commissione) a circa 8 studenti su 10 sono state poste anche domande extra sui programmi scolastici; ma per la maggior parte di loro si è trattato di giusto un paio di quesiti veloci (che, peraltro, hanno messo in difficoltà pochissimi di loro). E per oltre 1 su 5 non ci sono stati neanche quelli.Discorso simile per altri due momenti del colloquio che, seppur indicati dall'ordinanza ministeriale sugli esami, spesso e volentieri sono stati tralasciati. Per 1 maturando su 4, infatti, non c'è stata alcuna domanda per valutare le competenze e conoscenze acquisite in Educazione civica (e per un altro terzo – 36% - la domanda è stata solo una). A meno di 1 su 3 sono stati chiesti chiarimenti sulle informazioni inserite nel Curriculum dello studente. In 1 caso su 10 è addirittura saltata la relazione sui PCTO (i Percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento, l'ex alternanza scuola-lavoro) e chi, invece, ha dovuto rendere conto della propria esperienza quasi sempre ha superato l'ostacolo senza grossi patemi (appena il 13% pensa di non aver soddisfatto le attese dei commissari).
“Le prime impressioni dei neo-diplomati confermano quanto era lecito attendersi - sottolinea Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net - ovvero che difficilmente una commissione composta da soli membri interni tranne il presidente fosse disposta a ribaltare il proprio giudizio d’ammissione, espresso solo qualche giorno prima. Gli studenti riportano lo svolgimento di un esame in linea con le direttive ministeriali ma non estremo come livello di difficoltà. Il vero scoglio per molti è stata l’ammissione: circa il 4% dovrà ritentare il prossimo anno”.
Analisi del testo: la poesia batte la prosa
Abbastanza agevole – ma viste le premesse era quasi scontato - anche la parte che, in teoria, doveva essere più sotto controllo: la discussione sull'elaborato sulle materie d'indirizzo, frutto di un mese di lavoro e biglietto da visita degli studenti, che per oltre l'80% dei ragazzi si è svolta senza difficoltà; solamente il 18% è insoddisfatto di come ha reso. Infine un accenno all'analisi del testo di italiano, che sostituiva la prima prova scritta. Tra prosa e poesia vince nettamente quest'ultima: a più di 6 maturandi su 10 è stato chiesto di argomentare un componimento in versi.Doppia gioia, dunque, per i ragazzi: di aver concluso le fatiche, facendo bella figura. Anche se molti di loro lasceranno poco spazio allo svago. Per 1 su 3 è già tempo di nuove sfide, ovvero prepararsi ai test d'ingresso all'università o a selezioni varie. Per tutti gli altri, però, la priorità sarà celebrare il raggiungimento del diploma: il 26% si accontenterà di una festicciola, il 23% aspetterà che finiscano gli esami anche i compagni per partire con loro, il 18% ha già spiccato il volo verso le località di vacanza.