
Tutti con la mascherina ben fissata sul volto ma dando allo studente la possibilità di toglierla durante il colloquio. Sempre che si riesca a mantenere una distanza di almeno due metri l'uno dall'altro. In modo tale da scongiurare qualsiasi rischio di contagio. Ecco come si presenterà il maxi-orale della maturità 2020. Il ministero dell'Istruzione - assieme all'ordinanza con i dettagli su contenuti e valutazione del colloquio - ha, infatti, ufficializzato anche il Protocollo di sicurezza, stilato assieme al Comitato tecnico-scientifico, che indica come dovrà svolgersi l'unica prova rimasta in piedi di questo anomalo esame di Stato. Un documento che, secondo il parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, era indispensabile per permettere di svolgere gli esami in presenza, uno dei punti fermi del MI. Ormai, dunque, non sembrano esserci più dubbi: l'orale si farà faccia a faccia con la commissione; a meno che, all'ultimo momento, le condizioni socio-sanitarie delle singole zone d'Italia non consiglino di ripiegare, laddove necessario, su una prova 'a distanza'. Ecco, dunque, quali sono le prescrizioni che le scuole, i ragazzi e gli insegnanti dovranno adottare a partire dal 17 giugno (data d'inizio della Maturità 2020).
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Mascherine e distanziamento per garantire la sicurezza di tutti
Iniziamo col dire che, durante gli esami di Maturità 2020, nell'aula in cui si terrà il colloquio potranno essere presenti ovviamente i membri della Commissione d’esame - formata da sei professori interni più un presidente esterno - e il candidato, il quale potrà essere accompagnato solamente da un'altra persona. Tutti i presenti, inoltre, dovranno essere muniti di mascherina. I commissari dovranno avere quella chirurgica (sarà fornita dalla struttura ospitante) per tutto il tempo di permanenza a scuola e dovranno sostituirla alla fine di ogni sessione (mattutina e pomeridiana). Agli studenti, invece, sarà concesso - se non si hanno quelle chirurgiche - di usare anche quelle 'di comunità', fatte in casa, basta che formino una barriera alle goccioline di saliva che escono dalla bocca mentre si parla. I maturandi, inoltre, come detto potranno abbassarla durante l’esame, solo però se si potrà rispettare il distanziamento sociale (almeno due metri o più, compreso lo spazio di movimento). Questo per permettere ai ragazzi di sentirsi a proprio agio in un momento così ricco di tensione o per agevolarli in caso di difficoltà (pensiamo, ad esempio, ai non udenti o agli asmatici). Anche il personale non docente, se non potrà mantenere le distanze, dovrà avere sempre la mascherina.
Guarda il video dell'esperto in sicurezza nelle scuole per affrontare gli esami senza rischi:
Coordinate per orientarsi durante gli esami di stato #TommasoBaroneCe!
Pubblicato da Tommaso Barone su Lunedì 18 maggio 2020
A scuola per il tempo strettamente necessario
Ma le misure messe a punto dal MI e dal CTS investono anche i momenti preliminari e successivi l'esame vero e proprio. La mascherina dovrà essere indossata dai maturandi nel tragitto casa-scuola (e viceversa) (questa prescrizione non è contenuta nel Protocollo ma è una premura fortemente consigliata dal Comitato tecnico-scientifico). L'arrivo degli studenti dovrà essere programmato per farli arrivare solo poco prima del loro colloquio, per evitare assembranti - indicativamente 15 minuti prima dell'orario d'inizio - e appena finita la prova dovranno lasciare l'edificio (il calendario di convocazione dovrà essere comunicato preventivamente sul sito della scuola e con mail al candidato tramite registro elettronico, con verifica telefonica dell’avvenuta ricezione). Per gli studenti con disabilità certificata, sarà concessa la presenza di uno o più assistenti (che, essendo a stretto contatto con lo studente, dovranno dotarsi di guanti e mascherina chirurgica); nei casi più gravi, si potrà esonerare il candidato dalla prova in presenza, sostituita da un colloquio in video-conferenza.
Si dovrà autocertificare il proprio stato di salute
Prima di presentarsi a scuola, però, i maturandi (e l'eventuale accompagnatore) dovranno autodichiarare: di non avere, nel giorno della prova, sintomi collegabili al Covid-19 (difficoltà respiratorie, tosse e febbre sopra i 37.5°); di non essere stati in quarantena o in isolamento domiciliare nei 14 giorni precedenti; di non essere stato a contatto con persone positive, per quanto di loro conoscenza, sempre negli ultimi 14 giorni. In caso contrario, presentando la relativa certificazione medica, l'esame verrà svolto nella sessione di recupero. Le stesse misure valgono per i commissari che, se non dovessero assicurare la loro buona salute, verrebbero sostituiti. Per questo, sia per i ragazzi sia per i docenti, non è prevista la misurazione della temperatura corporea all'ingresso di scuola.
Come si dovranno organizzare le scuole
Gli istituti, dal canto loro, dovranno predisporre dei percorsi interni per evitare che gli studenti in entrata si incontrino con quelli in uscita. In più punti dei locali scolastici, inoltre, dovranno essere messi a disposizione prodotti per disinfettare le mani; tutti dovranno igienizzarle (studenti, docenti, accompagnatori, personale, presidi, ATA); per questo non sarà obbligatorio l'uso dei guanti. Dando per scontato che le classi nelle quali si svolgerà la prova dovranno essere adeguatamente ampie per garantire il distanziamento sociale e con un costante ricambio d'aria (meglio se naturale), dovranno essere sanificate quotidianamente e, in particolar modo, alla fine di ogni sessione di prove (fine mattinata e fine pomeriggio). Infine, dovrà essere previsto uno spazio per accogliere e isolare chi dovesse manifestare sintomatologie respiratorie o febbre durante la giornata di esami, in attesa che arrivi il personale sanitario.