
Dopo l'approvazione del Senato, il decreto Milleproroghe, all'esame della Camera proprio in questi giorni, prevede novità importanti in materia di alternanza scuola lavoro e di prove Invalsi per gli studenti di scuola superiore.
Il decreto differisce dal 1° settembre 2018 al 1° settembre 2019 il termine di entrata in vigore delle disposizioni del decreto legislativo n.
62/17 in base alle quali, per l’ammissione alla maturità, a partire dall’a.s. 2018/2019, sarebbero stati necessari, rispettivamente, la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alle prove a carattere nazionale predisposte dall’INVALSI, volte a verificare i livelli di apprendimento in italiano, matematica e inglese e lo svolgimento di attività di alternanza scuola-lavoro nel secondo biennio e nell’ultimo anno di corso per 400 ore negli istituti tecnici e professionali e per 200 ore nei licei (o, per i candidati esterni, di attività ad esse assimilabili).Gli emendamenti sulle prove Invalsi e sull’alternanza scuola-lavoro puntano a modificare un percorso già avviato in precedenza e a rinviare di un anno l’efficacia di alcune disposizioni, contenute nel d.lgs. 62/2017. Per partecipare alla maturità 2019, non sarebbe più necessario il possesso di tali requisiti, contrariamente a quanto previsto dal testo originale del d.lgs. 62 stesso.
Le critiche dei Dirigenti scolastici
Non mancano, però, le voci critiche, come ad esempio quella dei dirigenti scolastici. Dura nota dell'Anp: "Un eventuale differimento dell’obbligo di partecipazione al test INVALSI e all’alternanza scuola-lavoro, sarebbe un evidente segnale negativo e ridarebbe fiato agli oscurantisti, sempre diffidenti del progresso” dichiara Antonello Giannelli, presidente dell'associazione. L'Anp è inoltre fermamente convinta della validità formativa dell’esperienza di alternanza scuola-lavoro, pacificamente praticata all’estero, ed è favorevole all’introduzione di adeguate garanzie per assicurarne la qualità".