
“Una vittoria della memoria che non era certo scontata”. Così Nando dalla Chiesa, quando ha appreso che tra i protagonisti della prima prova di Maturità 2019 c’è anche suo padre. La traccia del primo tema di attualità, infatti, è basata proprio sulla figura del Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, ucciso dalla mafia a Palermo il 3 settembre 1982.
Partendo dal discorso di commemorazione che il Prefetto Dottor Luigi Viana tenne in occasione del trentennale della morte di Dalla Chiesa, il Miur ha chiesto ai ragazzi di riflettere sui valori incarnati dal Generale.
L'importanza di conoscere la storia di Dalla Chiesa
È stata una sorpresa per Nando dalla Chiesa, scrittore, sociologo e accademico, sapere che i ragazzi si sono confrontati con la figura di suo padre: “Sono contento – ha dichiarato – e mi sono molto emozionato quando ho saputo che è stata dedicata una traccia di Maturità a mio padre, il Ministero ha fatto una cosa importante”. A distanza di quasi quaranta anni dalla strage di via Carini nella quale morirono, oltre a dalla Chiesa, anche Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo, quella del Miur è stata una scelta che ha sorpreso positivamente. “È fondamentale – ha poi continuato – che gli studenti sappiano che ci sonopersone che nelle Istituzioni ci credono e le difendono ad ogni costo, che si rendano conto che i beni di cui disponiamo oggi sono beni che sono stati costruiti e difesi per noi”. Nando della Chiesa invita i maturandi a vivere la storia della sua famiglia, come fosse la loro, di “prenderla come esempio”. Ha poi ricordato come il padre sia stato il primo a stabilire un principio “che la mafia si combatte anche stabilendo dei rapporti positivi tra le istituzioni e i giovani”.
Manlio Grossi