
“Un messaggio negativo per i ragazzi”. Così il Sottosegretario al Miur Gabriele Toccafondi ha commentato la decisione del giovane portiere del Milan, Gianluigi Donnarumma, di rinunciare a sostenere l’esame di maturità.
Anziché presentarsi nella scuola dove avrebbe dovuto affrontare le prove, il giovane campione ha preferito un volo per Ibiza.
Il commento del Sottosegretario Toccafondi
In molti questa mattina lo attendevano davanti all’Istituto paritario Leonardo da Vinci di Vigevano (Pavia), per lui infatti prove posticipate per l’impegno di giugno all’Europeo Under 21. Ma non c’è stato nessuno a cui fare domande sulla difficoltà delle prove o sul grado di ansia. Donnarumma infatti non si è presentato, preferendo un volo per Ibiza all’esame di maturità. “E’ immotivato il suo rifiuto di svolgere l’esame di Stato dopo un anno d’impegno, è un messaggio negativo per i ragazzi ma assurdo anche per lo stesso Donnarumma che ha studiato questi cinque anni per diplomarsi. I personaggi famosi, come Donnarumma, devono comprendere che c’è un messaggio che passa dal loro comportamento che i più giovani guardano e osservano”. Così ai microfoni di ‘Radio Radio’ il Sottosegretario Toccafondi che ha poi aggiunto: “Non voglio gettare la croce su un ragazzo di 18 anni, tutta la vicenda mi fa chiedere da cosa sono mossi i vari procuratori che consigliano e supportano i calciatori”.
L’impegno del Miur per gli studenti atleti
A chi pensa che per un giovane atleta sia impossibile portare avanti parallelamente la carriera scolastica e quella sportiva risponde il Sottosegretario Toccafondi: “Come Ministero dell'Istruzione abbiamo abbiamo inserito delle norme che consentono a tutti i ragazzi, che hanno la volontà, che non sono consigliati male, di poter finire la scuola. Il 25% delle ore di lezione si possono svolgere attraverso un metodo E-learning, il docente registra la sua lezione in diretta in classe e il ragazzo la può seguire in altro luogo e momento, le società sportive mettono a disposizione un tutor che segue il ragazzo quando non è a scuola ed il consiglio di classe ad inizio anno certifica il percorso individuale per il ragazzo studente ed atleta, non un privilegio ma la possibilità di studiare e continuare a coltivare il proprio talento sportivo”. Un aiuto concreto quindi da parte del Miur nei confronti di chi, già da giovanissimo, ha la possibilità di gettare le basi per il proprio futuro lavorativo. “Tutte queste novità - ha poi proseguito il Sottosegretario - sono nulle se continuiamo ad esserci personaggi che consigliano di lasciare la scuola e inseguire contratti e fama”.
Manlio Grossi