Analisi del testo, Maturità 2021: vita e opere fondamentali di Luigi Pirandello

Mancano ormai pochi giorni all’inizio della tanto temuta Maturità 2021 e gli studenti stanno dedicando le ultime ore a loro disposizione al ripasso generale delle materie d’esame. Anche quest’anno il ministero dell’Istruzione ha deciso di rimodulare la struttura dell’esame di Stato in funzione delle inesorabili disposizioni governative dettate dopo l’emergenza sanitaria. Tolte le prove scritte, gli studenti dovranno sostenere solo un colloquio orale in presenza articolato in diversi momenti. Uno di questi riguarda l’analisi di un testo inserito nel programma di letteratura italiana. E se ti capitasse un passo di Luigi Pirandello? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’autore e sulle opere lasciateci in eredità.

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Orale Maturità 2021: discussione di un testo di letteratura italiana

L’ansia dei maturandi è nell’aria. Mercoledì 16 giugno inizieranno ufficialmente i colloqui orali della Maturità 2021. Dopo l’esposizione di un elaborato riguardante le materie d’indirizzo, gli studenti dovranno analizzare un testo (o qualsiasi altro materiale) inserito nel programma di letteratura italiana. Tra gli autori da ripetere c’è anche Luigi Pirandello, lucido interprete della crisi epocale vissuta dall’uomo contemporaneo e abile critico del perbenismo borghese e delle “maschere” che celano il volto dell’uomo. Da indagatore della coscienza moderna, l’autore è riuscito a coniugare nelle sue rappresentazioni il riso amaro e l’umorismo, concretizzando il suo atteggiamento verso la società attraverso una visione dialettica tra commedia e tragedia.

Maturità 2021, Luigi Pirandello: la vita

Luigi Pirandello nacque ad Agrigento nel 1867. Amante della lingua italiana e delle abilità espressive, decise di studiare Lettere tra Palermo, Roma e Bonn, dove conseguì la laurea. Ritornato a Roma dopo un anno come lettore di lingua italiana in Germania, iniziò a pubblicare saggi critici sulle riviste più rilevanti dell’epoca. Nel 1894 sposò Maria Antonietta Portulano, figlia di un socio del padre, e iniziò ad insegnare letteratura italiana e filologia nell’Istituto superiore di Magistero. Il crollo della miniera di zolfo del padre nel 1903 e la conseguente malattia mentale della moglie portarono in Luigi Pirandello un periodo di instabilità non solo economica ma anche psichica. Negli anni del dopoguerra si dedicò sempre più decisamente all'attività teatrale e fu così che nel 1925 fondò a Roma il Teatro d'arte, dando vita ad una propria compagnia drammatica. Nel 1934, mentre si faceva sempre più largo e profondo l'interesse suscitato in tutto il mondo dalla sua opera teatrale, gli fu conferito Premio Nobel per la letteratura. Morì a Roma dopo un attacco di polmonite, nel 1936.

Maturità 2021, Luigi Pirandello: le tematiche

Per Luigi Pirandello la realtà è caos e ogni tentativo ermeneutico è destinato a rivelarsi illusorio. L’uomo pirandelliano, incapace di interpretare la sua stessa vita e quella dei suoi cari – senza attingere ad opinioni soggettive e mutevoli – vive un’esistenza contrassegnata dalla dolorosa incomunicabilità. Ogni individuo userebbe dunque delle tristi maschere, costruite per affrontare le convenzionali costruzioni sociali. L’autore sente dunque sua la missione di svelare attraverso l’arte l’amara e tragica realtà che si nasconde dietro l’apparenza. Come anticipato, il suo umorismo porta sempre ad una riflessione tragica in cui il riso si mescola con la compassione.

Maturità 2021, Luigi Pirandello: le opere

Ecco le opere principali che dovresti ripetere.

Il fu Mattia Pascal (1904): primo successo dell’autore scritto durante le notti di veglia alla moglie, racconta la storia di Mattia Pascal, un modesto uomo che fugge da casa dopo una discussione con la moglie. Vince per caso una forte somma al casinò e di ritorno a casa legge la notizia della sua morte, o meglio di un uomo morto ed identificato con la sua identità. Mattia decide di sfruttare la situazione per rifarsi una nuova identità, sotto il nome di Adriano Meis. Nonostante la nuova vita, il susseguirsi di disavventure spingono Adriano alla disperazione e alla nostalgia della vita come Mattia Pascal. Decide dunque di ritornare – questa volta senza la nuova maschera – ma arrivato in città viene a conoscenza anche la moglie si è risposata e ha avuto una bambina. Nuovamente impossibilitato ad avere un'esistenza ufficiale, si ritira nella biblioteca dove lavorava in precedenza per scrivere la sua storia.

Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1916 – 1925): romanzo inizialmente pubblicato col titolo “Si gira…”, racconta la storia di Serafino, un cineoperatore che si sente totalmente alienato dal suo lavoro al punto da affermare: “Finii d’esser Gubbio e diventai una mano”. Un giorno viene incaricato di riprendere con la sua cinepresa la scena dell’uccisione di una tigre da parte di un cacciatore. All’interno della gabbia si trova l’attore che veste i panni del cacciatore, la tigre e un’attrice. L’attore che dovrebbe uccidere l’animale rivolge l’arma contro l’attrice, togliendole la vita per questioni di gelosia, e la tigre, terrorizzata, si avventa sull’uomo e lo sbrana. Serafino, che sta filmando la scena, rinuncia a ogni forma di sentimento e di comunicazione: continua meccanicamente a girare la manovella della cinepresa, indifferente al dramma che si sta consumando davanti ai suoi occhi. Serafino diviene muto per lo choc e si rifugia nell’alienazione.

Uno, nessuno e centomila (1926): romanzo pubblicato a puntate, racconta la storia di Vitangelo Moscarda, un signore che entra in crisi quando la moglie gli fa notare che il suo naso tende a destra. Nel protagonista inizia a nascere la consapevolezza che la sua persona si riflette in modo diverso a seconda dell’interlocutore che ha di fronte. Da centomila immagini fallaci che la sua persona riesce a riflettere, però, si rende anche conto di essere nessuno e si abbonda al flusso della vita.