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Con la musica non si pensa all'esame
Ma partiamo dal principio: 1 maturando su 2 ha scelto proprio la musica come compagna della sua preparazione all’esame di Stato. Lo sta facendo principalmente per rilassarsi (44%) anche se non mancano quelli che la usano per concentrarsi durante lo studio (18%) oppure per darsi la carica (25%) e, addirittura, per sfogare la rabbia (9%). E visto che la musica permette come poche altre cose di isolarsi dal mondo, nella maggior parte dei casi si ascolta in cuffia. Quasi rigorosamente in streaming: per l’88% non c’è alternativa ai vari Spotify, YouTube e compagnia. E, sebbene l’intelligenza artificiale nascosta negli algoritmi di queste piattaforme renda praticamente inutile creare delle playlist, il 30% degli intervistati non rinuncia a creare la propria lista di riproduzione.
I 'classici' che non possono mancare nella playlist
E ogni playlist di Maturità che si rispetti non può prescindere dalla presenza di brani storici, ascoltati da generazioni di studenti per entrare nel clima da esame. In questa categoria si conferma senza rivali Antonello Venditti con l’evocativa “Notte prima degli esami”: per quasi 4 su 10 non può mancare. In fondo è un brano immortale: è così per l'85% dei maturandi, mentre solo per il 15% è ormai superato. Secondo e terzo posto, invece, per due pietre miliari della musica rock: “Don't stop me now” dei Queen (17%) e “Another brick in the wall” dei Pink Floyd (10%). Chiudono la top five “The Final Countdown” degli Europe e “Eye of the Tiger” dei Survivor (entrambe all’8%).