Tra i possibili protagonisti della Maturità 2025, Italo Svevo occupa un posto di rilievo. Non solo per la sua possibile presenza nelle tracce della prima prova scritta, ma anche – e soprattutto – per il potenziale che le sue opere offrono in sede di colloquio orale, dove è richiesto uno sguardo ampio e interdisciplinare.
Non a caso, Svevo è uno di quegli autori capaci di attraversare le materie: la sua figura di scrittore italo-tedesco, il suo legame con Freud e con la psicoanalisi, l’amicizia con Joyce, la riflessione filosofica sull’Io, il contesto storico e sociale della Trieste di inizio Novecento.
Tutti elementi che permettono collegamenti brillanti con filosofia, storia, arte, inglese, scienze.
In questa guida analizziamo i principali nodi tematici delle sue opere – dall’inetto all’antieroe, dal conflitto tra realtà e finzione all’analisi della coscienza – offrendo esempi di collegamenti tra le discipline, pronti per essere sviluppati nei percorsi orali dell’esame di Stato.
Indice
Maturità 2024: Italo Svevo, cosa sapere
Ettore Schimtz, in arte Italo Svevo, è stato scrittore e drammaturgo italiano, autore di tre romanzi, numerosi racconti brevi e opere teatrali, proveniente da una famiglia borghese triestina.
Nacque a Trieste nel 1861 e morì nel 1928. Molti sono stati i suoi punti di riferimento durante il periodo di formazione; soprattutto ha trovato d'ispirazione la cultura e gli scrittori suoi contemporanei, o poco precedenti. I suoi maestri e quindi la sua guida per quanto riguarda i contenuti dei suoi scritti sono stati i naturalisti francesi. A questi ha affiancato uno studio approfondito di Carducci e di Joyce, di cui era anche personalmente amico, dai quali ha preso lezioni di scrittura e di stile; a completare la sua formazione è stata una profonda ricerca nella filosofia tedesca, rivolgendosi ai grandi Nietzsche e Schopenhauer.
Italiano di nascita e tedesco di formazione, è con questo bagaglio culturale vasto e vario che Svevo inizia a produrre e a raccontare il suo originalissimo punto di vista sulla vita e sulle abitudini sociali della borghesia.
Intellettuale non apprezzato a pieno in vita, ebbe in Italia riconoscimenti tardivi e fama postuma.
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Possibili collegamenti con storia: la Prima Guerra Mondiale e Trieste; L'Italia dopo l'Unità; L'Europa del primo Novecento e le cause della Grande Guerra; La seconda rivoluzione industriale: borghesia e proletariato.
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Possibili collegamenti con scienze: Le scoperte scientifiche a cavallo tra '800 e '900; L'elettricità.
Maturità Italo Svevo: Una Vita e l’inettitudine
La figura dell’inetto compare per la prima volta nella letteratura di Svevo nel suo primo romanzo: Una vita. Dove appunto il protagonista incarna la figura dell'inetto, cioè di un uomo caratterizzato non da un'incapacità generica, ma da una volontà precisa di rifiutare le leggi sociali e la logica della lotta per la vita. Infatti il protagonista, Alfonso, è sconfitto non da cause esterne, sociali, ma interiori, proprie del suo modo di essere.
Questo tema trova molti corrispettivi nelle altre materie:
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inglese – “Eveline” di Joyce;
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francese – “Lo straniero” di Camus
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arte – “L’assenzio” di Degas
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filosofia – “La banalità del male” di Arendt.
Italo Svevo Maturità: Senilità
Anche in altre opere ritroviamo la figura dell'inetto Sveviano. Emilio è uno dei più complessi tra i personaggi trattati da Svevo; è il protagonista di Senilità. Romanzo nel quale il titolo ha un complesso significato metaforico: appunto "senilità" indica l'incapacità di agire che è propria degli anziani, ma nel romanzo qualifica tale quella del protagonista che è ancora giovane. Emilio si sente un fallito, e affronta le vicende della sua vita con inerzia, con l'unica soluzione di chiudersi nei suoi ricordi, in uno stato di vecchiaia spirituale.
L’argomento della vecchiaia, spirituale o fisica, ha riscontri con le altre materie, e può aprire dibattiti e riflessioni interessanti:
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biologia – Il morbo di Alzheimer
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arte – “Le tre età della donna” di Klimt
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inglese – “Dubliners” di Joyce
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filosofia – Il superuomo di Nietzsche come superamento dei limiti umani.
Maturità 2024: La coscienza di Zeno, Svevo e l'analisi dell'Io
La coscienza di Zeno è l’opera più famosa e acclamata di Svevo. L'opera riassume l'esperienza umana di Zeno, il quale racconta la propria vita in modo così ironicamente disincantato e distaccato che l'esistenza gli appare tragica e insieme comica.
Zeno si considera, al pari degli altri personaggi delle opere di Svevo, un inetto. Ma, rispetto agli altri personaggi, nel suo percorso inizia a uscire dalla sua "malattia", acquisendo quella saggezza necessaria per vedere nella sua condizione proprio il punto di partenza necessario per il superamento dei propri limiti.
Questo argomento si può collegare alle altre materie seguendo il filone dell'analisi del proprio io:
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greco – “La Medea” di Euripide
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inglese – Lo “stream of consciousness”
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filosofia – La psicoanalisi di Freud
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arte – “L’urlo” di Munch.
Maturità Italo Svevo: realtà e finzione
La novità di Svevo consiste proprio nell'attenzione che egli accorda al rapporto personaggio-realtà e alla scoperta della fondamentale falsità di questo rapporto. Infatti i protagonisti dei suoi romanzi, incapaci di affrontare la realtà, si autoingannano, cercano cioè di camuffare la propria sconfitta con una serie di atteggiamenti psicologici che Svevo, con puntigliosa precisione, svela.
Anche questo argomento è molto attuale, e trova collegamenti interessanti e controversi con le altre materie:
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italiano – Svevo
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inglese - “Aspettando Godot” di Beckett
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filosofia – Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer
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arte – Il surrealismo di Magritte
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greco – L’uso delle maschere nel teatro greco.
Maturità, Italo Svevo e L’antieroe
I tre romanzi di Svevo costituiscono una sorta di trilogia narrativa, che progressivamente sviluppa una tematica spirituale a sfondo autobiografico che attraverso un'analisi spregiudicata, indaga sui recessi più segreti e inconfessabili della coscienza. Per questo i protagonisti dei tre romanzi appaiono sostanzialmente affini. Essi sono vinti dalla vita, uomini incapaci di vivere se non interiormente, intenti a sottoporsi ad un continuo esame e a sondare i meandri più segreti del loro Io, incapaci di inserirsi e di intervenire attivamente nel mondo.
Per questo l'uomo sveviano può essere definito un antieroe, un uomo senza qualità, che non sa vivere come gli altri e con gli altri e che però, a differenza degli altri, è pienamente consapevole del proprio fallimento.
Questo è uno dei temi che, proprio per la sua profondità, attualità e per la vastità e la complessità dei temi che può andare a trattare, si presta a collegamenti con le altre materie:
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greco – “Gli Argonauti” di Apollonio Rodio
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latino – La figura di Encolpio del “Satyricon” di Petronio, inglese – La figura di Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle
- filosofia – Il superuomo di Nietzsche: eroe o antieroe?