
Aldo Moro è stato una figura centrale nella politica italiana del dopoguerra: tra i fondatori della Democrazia Cristiana, fu Ministro della giustizia, della Pubblica istruzione, quattro volte Ministro degli esteri e cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri.
Nato nel 1916 a Maglie, promotore di una politica del dialogo e del compromesso, tentò di stabilire un'inedita cooperazione tra comunisti e democristiani.
La sua vita fu tragicamente interrotta nel 1978, quando fu rapito e ucciso dalle Brigate Rosse, in uno degli episodi più oscuri degli Anni di Piombo italiani.La Maturità 2025 inizierà il 18 giugno con la prima prova di Italiano. Poi si passerà alla seconda prova il giorno successivo, 20 giugno. L’ultimo step dell’esame di Stato è il colloquio orale, che avrà un forte carattere multidisciplinare. Ecco i collegamenti tra le materie con il caso Aldo Moro, che potrete sfruttare durante la prima prova scritta e durante l’esame orale della Maturità 2025.
Indice
Cosa è successo ad Aldo Moro?
Aldo Moro, leader della Democrazia Cristiana, andò incontro a un tragico destino che segnò profondamente la storia italiana. Il 16 marzo 1978, Moro fu rapito a Roma da un commando delle Brigate Rosse, un gruppo terroristico di estrema sinistra. Questo evento scosse l'intera nazione e diede inizio a quello che è noto come il “caso Moro”. Durante il suo rapimento, che durò 55 giorni, Moro fu detenuto in un luogo segreto, mentre le Brigate Rosse inviavano al governo e ai media una serie di comunicazioni e lettere scritte da lui stesso, nelle quali chiedeva ai suoi colleghi di negoziare la sua liberazione in cambio della liberazione di prigionieri politici.
Il governo italiano scelse però di non negoziare con i terroristi, una decisione che rimane controversa ancora oggi. Il 9 maggio 1978, il corpo di Aldo Moro fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata in via Caetani, a Roma. La sua morte rappresentò un punto di non ritorno per la politica del tempo e lasciò un'impronta indelebile sulla società italiana.
Maturità 2025: come collegare Aldo Moro e Anni di Piombo alla Letteratura italiana
Il caso Aldo Moro è stato uno degli eventi più traumatici degli Anni di Piombo, un periodo caratterizzato da un’estremizzazione delle violenze politiche che ancora oggi fa riflettere. Non mancano quindi i collegamenti con la Letteratura Italiana.
Un autore da prendere in considerazione da questo punto di vista è Leonardo Sciascia, che ha trattato per via diretta il caso con il suo L’affaire Moro, un saggio che racconta proprio del rapimento e dell'assassinio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse nel 1978. Sciascia analizza i documenti e le lettere scritte da Moro durante la sua prigionia, offrendo un'analisi critica e penetrante dei meccanismi politici e delle responsabilità dello Stato italiano.
Ma Sciascia ci ha lasciato anche opere come Il contesto. Una parodia, in cui l’autore indaga le complessità e le ambiguità della giustizia in un periodo storico turbolento, rispecchiando le tensioni e le paranoia degli Anni di Piombo.
Altro autore fondamentale è sicuramente Pier Paolo Pasolini. Noto per il suo impegno critico nei confronti della società, l’autore offre una lente attraverso cui esaminare la cultura e la politica italiane degli anni ’70. I suoi Scritti corsari contengono riflessioni pungenti sulla politica, sulla cultura di massa e sulla trasformazione sociale, temi che risuonano profondamente con il clima di tensione e di cambiamento degli Anni di piombo.
Maturità 2025: come collegare Aldo Moro e Anni di Piombo alla Storia
Passando alla Storia, i collegamenti per la Maturità arrivano più immediati. Sicuramente il contesto di riferimento è quello dei cosiddetti Anni di Piombo, un periodo che va dalla fine degli anni ’60 fino agli anni ’80, caratterizzato da una forte tensione politica e sociale in Italia. Questo periodo vide un’ondata di terrorismo politico, sia di estrema destra che di estrema sinistra, inclusi numerosi attentati e omicidi, che culminarono con il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro.
Argomento interessante che si presta all’analisi è il concetto di “strategia della tensione”, che indica proprio la volontà di gruppi terroristici di creare un clima di paura e di instabilità politica attraverso atti di violenza. Una teoria politica, questa, che offre una chiave di lettura fondamentale per comprendere eventi come il rapimento e l'assassinio di Aldo Moro.
Altro tassello fondamentale è poi il ruolo dei media e della propaganda, che durante gli Anni di Piombo giocarono un ruolo cruciale nella formazione dell'opinione pubblica e nella diffusione di informazioni, spesso filtrate o manipolate. Analizzare come i media trattarono il caso Moro, dalle lettere che scrisse durante la prigionia alle reazioni della stampa e della televisione, può offrire spunti su come la propaganda e l'informazione siano state utilizzate sia dai terroristi sia dallo stato in quegli anni critici.
Maturità 2025: come collegare Aldo Moro e Anni di Piombo alla Filosofia
Quali sono i collegamenti utili alla Maturità tra Aldo Moro e la Filosofia? Vediamoli insieme.
Jacques Maritain, filosofo francese, fu una figura chiave per il pensiero di Aldo Moro. Maritain promuoveva un'idea di democrazia fondata sul personalismo cristiano, che valorizza la dignità e la libertà individuale all'interno della comunità. Moro adottò questi principi nel suo approccio politico, cercando di conciliare visioni diverse all'interno di un quadro di cooperazione e dialogo.
Un altro collegamento interessante può essere individuato nella dialettica di Hegel: il progresso della storia attraverso la tesi, l'antitesi e la sintesi, può essere messo metaforicamente in parallelo con il tentativo di Moro di unire posizioni politiche apparentemente inconciliabili. Hegel influenzò molti pensatori e politici sul concetto di superamento dei conflitti attraverso la creazione di una nuova realtà che riconcilia gli opposti, un approccio che Moro tentò di applicare nel cosiddetto Compromesso storico.