_antoniobernardo
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Secondo una ricerca della Stanford University, condotta attraverso l'utilizzo di immagini cerebrali, i bambini riorganizzano le loro nozioni matematiche in modo diverso rispetto agli adulti. Pare, infatti, che i bambini usino aree cerebrali coinvolte nei processi di memoria, affidandosi a quest'ultima pi che al calcolo, mentre per gli adulti la memoria ha un ruolo marginale.

In realt, forse la pi grande differenza tra i bambini e gli adulti il ruolo del gioco nel processo di apprendimento: sorprendentemente, ci che pi aiuta i bambini ad apprendere la matematica il movimento! I bambini hanno bisogno di concretezza: difficile spiegare loro un concetto astratto, hanno bisogno di esempi concreti e per amare la matematica hanno bisogno di una corsa in cortile o di una partita al pallone. In questo modo, il cervello dei bambini recepisce la matematica nascosta nella vita quotidiana, che concreta, ed essa viene quindi resa pi facilmente comprensibile.

Giuseppe Pea, docente all'Universit di Brescia, sottolinea proprio l'importanza di fare proposte basate sull'agire pi che sull'osservare: i bambini formano le proprie categorie spazio-temporali pi durante l'attivit di scienze motorie che durante la lezione di matematica. La conoscenza e la padronanza del nostro corpo sono fondamentali per far maturare nei bambini le categorie spaziali, temporali e logiche. Sarebbe importante far collaborare gli insegnanti di matematica con quelli di scienze motorie. Secondo Pea, fino a otto/nove anni, questo pu essere l'unico modo per fare seriamente matematica, ma anche alle superiori a volte capita che il collega di scienze motorie commenti le difficolt in matematica degli alunni senza alcuno stupore, avendo gi notato alcuni problemi nel corso delle sue lezioni. Fare esperienza del mondo esterno, giocare con gli altri bambini, muoversi... al giorno d'oggi lo facciamo nelle palestre, ma il modo migliore per confrontarsi con il mondo esterno per i bambini l'interazione con gli altri bambini: ad esempio la volont di vincere in un gioco pu spingere il bambino ad escogitare nuove strategie, migliorandone le capacit logiche.

I concetti matematici non si possono spiegare: devono essere vissuti. inoltre importante che i bambini abbiano la possibilit di sperimentare in autonomia, rischiando di guadagnarsi delle ginocchia sbucciate, ma imparando dai propri errori.

Le nostre competenze matematiche hanno radici biologiche, come sottolinea Stanislas Dehaene nel suo libro "Il pallino della matematica": nel mondo animale, l'aritmetica diffusa grazie al vantaggio selettivo che comporta, anche se i numeri percepiti dagli animali non sono quantit esatte. Nel corso di alcuni studi degli anni Ottanta, si sono riscontrate autentiche capacit numeriche in bambini con meno di sei mesi: i bambini sono matematici migliori di quanto possiamo pensare.

Non esistono, quindi, bambini che non siano portati per la matematica, esistono semplicemente bambini pi o meno interessati. Ma noi stessi, come genitori, mostriamo fin da subito un atteggiamento ansioso nei confronti della matematica: "Meno male che il mio bambino va bene in matematica!", si sente dire da parte di genitori di bambini di seconda elementare. Oppure, se un ragazzino delle medie sta scrivendo un tema, lo lasciamo agire in autonomia, rileggendolo alla fine, correggendo gli eventuali errori di ortografia e magari sorridendo degli strafalcioni, ma se lo stesso ragazzino sta facendo i compiti di matematica, interveniamo in continuazione, con la paura che commetta un errore. vero che un calcolo errato pu compromettere un intero esercizio, ma nulla impedirebbe di affrontarlo al termine del percorso, rivisitando tutto l'esercizio e cogliendo l'errore come un'opportunit per cambiare prospettiva. Invece, intervenendo e continuando a ripetere "Stai attento!", trasmettiamo l'idea che la matematica sia difficile e che richieda tutta la nostra attenzione.

Va nella direzione del gioco la scelta di alcune scuole inglesi di usare un kit di mattoncini Lego pensato per fare matematica alle elementari, per il progetto MoreToMaths. Il kit ha un prezzo elevato, ma per i manager necessario, visto che si parla di didattica. D'altra parte, "i bambini sono esposti a cos tanta tecnologia che oggi hanno bisogno di qualcosa di pi, e noi dobbiamo essere pronti a darglielo". Buffo come anni fa la tecnologia fosse considerata il non plus ultra e ora invece ci sia bisogno di "qualcosa di pi". L'idea di usare i Lego per avvicinare i bambini al mondo della scienza non nuova, visto che Marco Delmastro, fisico del Cern di Ginevra, all'ultima edizione di Lucca Comics ha usato i mattoncini per rappresentare particelle subatomiche.

Meno costosa, ma forse pi sconvolgente la scelta di una scuola primaria di Lucca, la scuola elementare Giuseppe Lombardo Radice, dove due classi terze stanno sperimentando un modo originale di studiare la matematica: coinvolgendo i genitori nelle proprie scelte didattiche, la maestra Patrizia Piccinini ha introdotto l'uso di un libro adottato nelle scuole finlandesi. Pare che i libri finlandesi propongano un approccio pi naturale e che il manuale "Matikka" ne sia un esempio. I bimbi di questa scuola hanno l'opportunit di imparare la matematica e, contemporaneamente, di essere facilitati nell'apprendimento dell'inglese, visto che l'utilizzo costante di una lingua straniera li ha resi in qualche modo pi agili con le lingue straniere.

Io credo che il successo di questa iniziativa dipenda dal divertimento dell'insegnante: pare che Patrizia Piccinini si diverta proprio nel fare matematica in questo modo originale e forse anche noi, insegnanti e genitori, dovremmo dimenticare le nostre ansie e divertirci con la matematica. Perch, in fondo, la matematica molto pi semplice di quanto si pensi!

Daniela Molinari

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