Il 7 dicembre scorso, un editoriale del Times poneva ancora una volta laccento sulla matematica: Chi dice che la matematica debba essere noiosa?. Allindomani di un esito non proprio felice nei test PISA, il giornalista si interroga sulle possibili cause del disastro nel campo dellapprendimento scientifico e propone delle soluzioni.
Pare che gli studenti americani siano annoiati dalla matematica e dalla scienza in generale e che gli ingegneri e i fisici siano dipinti come fanatici incapaci.
Nonostante i lavori in ambito scientifico dovrebbero essere i pi ambiti, visto che sono quelli pi richiesti e che danno maggiori possibilit di carriera e di guadagno, gli studenti non sono interessati a seguire questa strada. Forse perch gli insegnanti non sono sufficientemente preparati e seguono programmi di studio e libri di testo obsoleti.In tal senso, lautore dellarticolo propone una soluzione: il curriculum di studio dovrebbe essere pi flessibile, visto che non tutti devono diventare matematici o scienziati, perci non necessario che tutti studino matematica in modo cos approfondito. Sarebbe pi importante che tutti avessero la possibilit di sviluppare un pensiero critico e che ci fossero maggiori possibilit di conoscere le applicazioni della matematica nel mondo reale, magari avviando programmi di collaborazione tra le scuole superiori e importanti aziende attive in ambito scientifico.
La risposta di qualcuno che di matematica si intende non si fa certo attendere: il 10 dicembre Konstantin Kakaes risponde con un articolo dal titolo La matematica deve essere almeno un po noiosa. Ironicamente lautore riconosce la presenza della crisi nelleducazione matematica, evidenziando che persino gli autori delleditoriale del Times non sembrano capire cosa sia la matematica, come sia usata dalla scienza o perch sia importante.
In effetti, non si pu che riconoscere che leditoriale in questione vago e si esprime per luoghi comuni. Larticolo del Times contesta il modo tradizionale di insegnare la matematica, che dovrebbe essere sostituito da una valorizzazione del pensiero critico, ma che cosa sia il pensiero critico non viene ben specificato e, in ogni caso, la matematica, con le sue dimostrazioni, non fa altro che alimentare questo pensiero critico. E non necessario ricorrere a dimostrazioni complesse: basta la dimostrazione dellinfinit dei numeri primi o dellirrazionalit della radice di 2, comprensibili anche ai ragazzi dei primi anni delle scuole superiori. Sembra che nellarticolo del Times si confonda la matematica con la programmazione informatica: ma linformatica non matematica, anche se trova le sue basi in essa.
Per quanto il Times sottolinei limportanza di un insegnamento matematico che faccia riferimento alla realt, bisogna rassegnarsi al fatto che la matematica una disciplina astratta, il cui contenuto pu comunque essere reso accessibile ed accattivante, anche senza fare riferimenti al mondo reale. In altre parole, per Kakaes, la dicotomia del Times tra problemi del mondo reale e esercitazioni tradizionali non esiste: gli esercizi ripetitivi consentono agli studenti di padroneggiare le tecniche che vengono poi usate per risolvere problemi pi complessi nel mondo reale. Come quando si impara una lingua straniera non ci si pu esimere dallesercizio ripetitivo per acquisire le competenze necessarie per poi esprimersi nel mondo reale, cos in ambito matematico non si pu rinunciare alla necessaria fatica per imparare.
In ogni caso, il vero errore nel punto di partenza del Times: il motivo per cui necessaria una migliore educazione matematica non dovrebbe essere nella necessit di formare una nuova forza di lavoro STEM (termine coniato per indicare gli studi e i lavori che si inseriscono nellambito della Scienza, della Tecnologia, dellIngegneria e della Matematica).
La ragione per cui necessitiamo di una migliore educazione matematica perch importante essere bene equipaggiati per affrontare il mondo in cui viviamo. Forse tipico di uninsegnante di matematica credere (o illudersi?) che la matematica possa essere resa piacevole di per s, senza considerare necessariamente i suoi riferimenti allinformatica, ai robot, alla realt, ma credo che la conclusione di Kakaes sia lirrinunciabile punto di partenza per imparare ad amare la matematica e per raggiungere importanti obiettivi: qualche volta, solo il duro lavoro e la disciplina sono necessari per padroneggiare la materia.
Se questo significa noia, allora s: la matematica noiosa!
http://www.slate.com/blogs/future_tense/2013/12/10/american_student_pisa_scores_math_has_to_be_at_least_a_little_boring.html