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possiede, o si deve soltanto ammirare da lontano. Adam Smith sosteneva
che i numeri fossero “fra le idee più astratte che la mente umana sia in grado
di formulare”, tuttavia è noto che la capacità di contare è universale: la
possiedono cioè anche i popoli il cui vocabolario matematico contiene solo
uno, due e molti. Non a caso si deve parlare di un “vocabolario matematico”:
la matematica è un linguaggio e come tale può essere imparato. Ciò che può
cambiare sono le strategie e i metodi di apprendimento, i fattori che possono
ostacolare o favorire la sua comprensione e i percorsi attraverso i quali la
matematica può diventare, da peggior nemica, forse non l’amore della propria
vita ma almeno una buona compagna di viaggio.
Matefitness non intende perseguire fini strettamente didattici, per i quali
esistono opportune strutture deputate, bensì vuole costituire quel ponte ideale
fra senso comune e conoscenza scientifica la cui mancanza risulta, a oggi,
una delle principali cause della difficoltà di confrontarsi con questa disciplina.
Per questo la Palestra della Matematica si rivolge al proprio pubblico (ossia a
chiunque) proponendo un approccio informale, ludico, fortemente basato sulla
interazione fra l’animatore scientifico e il visitatore che, in Palestra, acquista il
titolo di Giocatore.
Il rapporto fra animatore scientifico e pubblico: la chiave dell’educazione informale.
L’operatività, il dover fare, il mettere le mani sugli oggetti e doverli manipolare
costituisce il vero valore aggiunto di una esperienza di questo tipo, e permette
al visitatore di essere contemporaneamente protagonista e spettatore delle
attività che svolge.
Non a caso Matefitness si propone come un contesto aperto, nel quale le
attività da svolgere sono concordate e incoraggiano all’esplorazione
spontanea: non è raro osservare visitatori che entrano in palestra credendo di
non aver nulla a che fare con la matematica e si ritrovano, dopo poche ore, a
riuscire a formalizzare concetti di una certa complessità.
Ma perché esiste il bisogno di far “scoppiare la pace” fra la matematica e chi
la affronta? Il problema non è per nulla banale e non si limita a rimuovere il
terribile ricordo della propria professoressa di matematica, o a rendere più
gradevoli e solubili i giochi che si trovano pubblicati su giornali e riviste.
http://www.matefitness.it