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Cardinalità di un insieme e numeri transfiniti.
Introduzione.
Una retta orientata è un’immagine geometrica dell’insieme dei numeri reali. Fissate l’origine e l’unità di misura, è
possibile istituire una corrispondenza biunivoca tra numeri reali e punti della retta. Percorrendo la retta orientata, a
partire dall’origine e nel verso positivo, si incontrano a intervalli regolari i punti corrispondenti ai numeri naturali;
muovendosi nel verso opposto, si possono individuare i punti corrispondenti agli interi. Tra un intero e l’altro si trovano
infiniti punti corrispondenti ai numeri razionali, che tuttavia non occupano con continuità tutti i punti della retta: vi sono
anche infiniti punti corrispondenti ai numeri irrazionali.
Ingenuamente siamo portati a ritenere che i numeri interi siano più numerosi (il doppio, meno uno) dei numeri naturali,
e che i numeri razionali siano molto più numerosi dei numeri interi (quanto più numerosi?). I numeri irrazionali, infine
sono più numerosi dei razionali, meno numerosi dei razionali, o tanto numerosi quanto i razionali?
Il concetto di potenza di un insieme.
La constatazione che “il tutto è maggiore della parte” fu considerata da Euclide come un postulato e ritenuta valida per
secoli. Tuttavia quando si ha a che fare con l’infinito anche le affermazioni più ovvie possono perdere la loro evidenza.
Galilei, agli inizi del XVII secolo, aveva osservato che i numeri naturali “quadrati” si possono porre in corrispondenza
biunivoca con i numeri naturali medesimi: n 1 2 3 4 5 …
2 1 4 9 16 25 …
n
da questo punto di vista i numeri naturali appaiono tanto numerosi quanto i numeri naturali “quadrati”, che, d’altra parte
sono un sottoinsieme dei numeri naturali.
È possibile confrontare gli infiniti?
Dobbiamo la risposta a Georg Cantor (1845-1918). Alla base dello studio di Cantor è il concetto di potenza di un
insieme. Due insiemi hanno la stessa potenza, ovvero sono equipotenti, se tra i loro elementi è possibile stabilire
una corrispondenza biunivoca.
La relazione di equipotenza tra insiemi gode della proprietà riflessiva (ogni insieme è equipotente a se stesso), della
proprietà simmetrica (se l’insieme A è equipotente all’insieme B, anche l’insieme B è equipotente all’insieme A), della
proprietà transitiva (se l’insieme A è equipotente all’insieme B, e l’insieme B è equipotente all’insieme C, allora
l’insieme A è equipotente all’insieme C).
La relazione di equipotenza tra insiemi è pertanto una relazione di equivalenza: in ciascuna delle classi di
equivalenza si trovano tutti gli insiemi tra loro equipotenti. Per esempio:
- l’insieme vuoto sta nella stessa classe di equivalenza dell’insieme dei punti di intersezione di due rette
parallele, dell’insieme dei triangoli che hanno due angoli retti e così via;
- l’insieme degli occhi di un uomo sta nella stessa classe di equivalenza dell’insieme degli stati di una lampadina
(accesa/spenta), dell’insieme delle mani di un uomo e così via;
- l’insieme dei punti cardinali sta nella stessa classe di equivalenza dell’insieme delle zampe di un cavallo,
dell’insieme dei vertici di un quadrilatero e così via.
Cardinalità di un insieme e numeri transfiniti.
Si dice che due insiemi equipotenti hanno la stessa cardinalità. La cardinalità di un insieme A è indicata con il
A .
simbolo { } { }
= =
A Nord , Sud , Est ; Ovest B a , b
, c , d
Per esempio, gli insiemi e hanno la stessa cardinalità.
Se due insiemi A e B non hanno la stessa cardinalità può verificarsi una sola delle seguenti situazioni: <
A B
- A può essere messo in corrispondenza biunivoca con un sottoinsieme proprio di B: allora ;
>
A B
- B può essere messo in corrispondenza biunivoca con un sottoinsieme proprio di A: allora .
Il termine cardinalità è introdotto con evidente riferimento ai numeri cardinali, ovvero all’elenco dei numeri naturali
mediante il quale si dà luogo all’attività del contare: zero, uno ,due, tre, e così via.
La cardinalità di un insieme finito è espressa mediante un numero naturale: per esempio, la cardinalità degli insiemi A e
B introdotti precedentemente è 4. ℕ
Il concetto di cardinalità riguarda anche gli insiemi infiniti. Per esempio l’insieme e l’insieme dei quadrati dei
numeri naturali hanno la stessa cardinalità, perché tra i loro elementi è possibile stabilire una corrispondenza biunivoca.
Tale cardinalità non può essere espressa mediante un numero naturale.
Cantor introduce il concetto di numero transfinito per poter esprimere la numerosità degli insiemi infiniti: infatti è
possibile dimostrare che esistono diversi gradi di infinito.
I numeri transfiniti non possono essere rappresentati mediante le cifre e i simboli utilizzati per rappresentare i numeri
finiti. Cantor introduce il simbolo (aleph) della prima lettera dell’alfabeto ebraico, munito di un pedice che indichi un
א
particolare grado di infinito. I diversi e crescenti gradi di infinito sono indicati mediante (aleph-zero), (aleph-uno),
א א
0 1
(aleph-due), e così via.
א 2
Gli insiemi numerabili. ℕ
Un insieme si dice numerabile se può essere messo in corrispondenza biunivoca con l’insieme dei numeri
naturali.
Esempio: l’insieme dei quadrati dei numeri naturali è numerabile: la corrispondenza biunivoca è descritta da Galilei.
Esempio: l’insieme dei numeri naturali pari è numerabile: è semplice costruire la corrispondenza biunivoca opportuna:
n 0 1 2 3 4 …
p 0 2 4 6 8 …
ℤ dei numeri interi è numerabile.
L’insieme
Un modo per stabilire la corrispondenza biunivoca è il seguente:
n 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 …
−1 +1 −2 +2 −3 +3 −4 +4 −5 +5 −6 …
k 0
ℚ
L’insieme dei numeri razionali è numerabile.
Cantor dimostrò questa proprietà rappresentando le frazioni in uno schema come il seguente:
0 0 0 0
0 0 0
………….
3 5 6 7
1 2 4
1 1 1 1
1 1 1 ………….
3 5 6 7
1 2 4
2 2 2 2
2 2 2 ………….
3 5 6 7
1 2 4
3 3 3 3
3 3 3 ………….
3 5 6 7
1 2 4
4 4 4 4
4 4 4 ………….
3 5 6 7
1 2 4
5 5 5 5
5 5 5 ………….
3 5 6 7
1 2 4
… … … … … … … ………….
Seguendo le frecce si possono scrivere in successione tutte le frazioni
0 1 2 0 0 1 3
0 0 1 2 1 0 2 3 4 3 1 2 4 5 …
3 3 3 5 6 5 3
1 2 1 1 2 4 2 1 1 2 4 4 2 1
essendo sicuri di non dimenticarne neppure una.
Ora si possono eliminare dall’elenco tutte le frazioni che rappresentano un numero già descritto mediante una frazione
0 2
precedente. Delle frazioni con numeratore 0 si terrà soltanto per rappresentare il numero 0; la frazione sarà
1 2
1
eliminata perché il numero 1 è già rappresentato dalla frazione , e così via. Le frazione rimaste, a eccezione della
1
prima, saranno scritte, come nel caso dei numeri interi, precedute una volta dal segno “meno” e una volta dal segno
“più”. Si giungerà così a costruire la corrispondenza biunivoca
n 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 …
1 1
0 1 1 2 2 1 1 3 3 4 4 3 3
− +
− + − + − + − + − + − +
q …
3 3
1 1 1 1 1 2 2 1 1 1 1 2 2
tra l’insieme dei numeri naturali e l’insieme dei numeri razionali.
ℤ ℕ
ℚ
L’insieme e l’insieme hanno la stessa cardinalità dell’insieme ; la cardinalità di questi insiemi è espressa
mediante il numero transfinito , detto anche potenza del numerabile.
א 0
Insiemi non numerabili.
ℝ
L’insieme dei numeri reali non è numerabile.
Seguiamo la dimostrazione per assurdo data da Cantor.
Se l’insieme dei numeri reali fosse numerabile, sarebbe possibile elencarne tutti gli elementi con un metodo simile a
quello utilizzato per elencare tutti numeri razionali. Ammettiamo dunque di essere in possesso dell’elenco e mostriamo
che è sempre possibile trovare un numero non appartenente all’elenco; ciò implica l’impossibilità di costruire l’elenco e
quindi la non-numerabilità dell’insieme dei numeri reali.
Scriviamo ora i primi numeri dell’elenco.
P a a a a
, .........
1° numero 1 1 2 3 4
P b b b b
, .........
2° numero 2 1 2 3 4
P c c c c
, .........
3° numero 3 1 2 3 4
……………………………………..
P a b c
, ,
indica la parte intera dell’i-esimo numero dell’elenco; sono le rispettive i-esime cifre decimali.
i i i i
Costruiamo ora un numero nel modo seguente: P , abcd ..........
P è un numero intero qualsiasi; a è una cifra diversa da a , ossia dalla prima cifra decimale del primo numero
1
dell’elenco; b è una cifra diversa da b , ossia dalla seconda cifra decimale del secondo numero dell’elenco; c è una cifra
2
diversa da c , ossia dalla terza cifra decimale del terzo numero dell’elenco; e così via.
3
Il numero P , abcd .......... è certamente per costruzione un numero reale; il numero P , abcd .......... è diverso dal primo
numero dell’elenco, perché la sua prima cifra decimale e diversa da a , è diverso dal secondo numero dell’elenco,
1
perché la sua seconda cifra decimale e diversa da b , è diverso dal terzo, dal quarto, da ogni numero dell’elenco. Non
2
c’è alcun numero naturale associabile al numero P , abcd .......... , perché per ipotesi ogni numero naturale è già associato
a un numero dell’elenco. ℝ
È necessario concludere che l’insieme dei numeri reali non è numerabile.
ℝ ℝ
non ha la potenza del numerabile: qual è la potenza di ? Quanti sono i numeri reali? Sono “più infiniti”
L’insieme
dei numeri naturali, ma “quanto più infiniti”?