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La grande quantità di letteratura presente su tali problemi didattici, e anche l’abitudine di molti autori di terminare le loro trattazioni con un’ipotesi di curricolo sull’insegnamento delle frazioni (dove molto spesso troviamo il suggerimento di introdurre le frazioni facendo riferimento alle “frazioni egizie”), mi consigliano l’introduzione di un preambolo storico.
Lo scopo è quello di far vedere che, così come è stato difficile nel corso dei millenni la nascita, l’evoluzione, la consapevolezza e l’assunzione di questi concetti a concetti matematici, tanto lo sarà nel processo di interiorizzazione nella mente di un allievo.
Indice
Prefazione
1. Prefazione storica
1.1. Storia delle frazioni
1.2. Gli Egiziani
1.3. La Mesopotamia
1.4. I Greci
1.5. I Cinesi
1.6. I Romani
1.7. Gli Indiani
1.8. Gli Arabi
1.9. Il Medioevo in Europa
Appendici :
1. L’occhio di Horus
2. La scomposizione delle frazioni egizie
3. L’epitaffio di Diofanto
4. Euclide di Alessandria
5. Mohammed ibn Musā detto al-Khowârizmî
6. Leredità dei 17 cammelli
2. Introduzione ai numeri razionali
2.1. La frazione come parte di un tutto a volte continuo a volte discreto
2.2. La frazione come quoziente
2.3. La frazione come rapporto (proporzioni)
2.4. La frazione come operatore
2.5. La frazione in probabilità
2.6. La frazione nei punteggi
2.7. La frazione come numero razionale
2.7.1. Numeri razionali e numeri decimali
a. Numeri decimali finiti
b. Numeri decimali periodici
2.8. La frazione come punto di una retta orientata
2.9. La frazione come misura
2.10. La frazione come indicazione di quantità di scelta in un tutto
2.11. La frazione e la percentuale
2.12. La frazione nel linguaggio quotidiano
2.13. Quanti sono i numeri razionali?
2.14. Gli errori frequenti
3. La didattica della matematica
3.1 Le misconcezioni
3.2 Noetica e semiotica delle frazioni
3.3 Conclusioni e consigli
Bibliografia
[1] Bachelard G.(1938) La formation de l’esprit scientifique.Paris,Vrin
[2] Bessot A., Panorama des cadres théoriques de la didactique des Maths en France, L'educazione Matematica, 1994, 1.
[3] Behr M.J., Lesh R., Post T.,Silver E.A. (1983).Rational-number concept.New York: Academic Press.
[4] Carl B. Boyer – Storia della matematica – Arnoldo Mondatori Editore – 1987
[5] Brousseau G., Thèorie des situations didactiques (didactique des mathèmatiques 1970-1990) ,1998, Grenoble ed. la Pensée Sauvage
[6] Brousseau G., Les obstacles epistemologiques et les problemes en Maths, RDM, 1983, Grenoble, ed. la Pensée Sauvage,Vol.4.2.
[7] Brousseau G., Fondements et méthodes de la didactique de mathématiques, RDM, 1986, Grenoble, ed. la Pensée Sauvage,Vol.7.2.
[8] Brousseau G., Theorisation des Phenomes d'Enseignement des Maths. These d'etat, Bordeaux,1986.
[9 ]Brousseau G., Le contrat didactique: Le milieu, RDM, 1988, Grenoble, ed. la Pensée Sauvage, Vol.9.3.
[10] Chevallard Y., La trasposition didactique du savoir savant au savoir enseigné,1991, Grenoble, ed. La Pensée Sauvage
[11] Chevalard Y. - Dimension instrumentale, dimension sémiotique de l’activitè matématique.Séminaire de didactique des Mathèmatiqes et de l’informatique de Grenoble.LSD2, IMAG,Università J.Fourier, Grenoble
[12] D’Amore B.- Le basi filosofiche, pedagogiche,epistemologiche e concettuali della didattica della matematica.-Pitagora Bologna (2003)
[13] B. D’Amore-Elementi di didattica della matematica-Pitagora Bologna 1999
[14] R. Duval –Registres de representations sémiotique et fonctionnement cognitif de la pensée. Annales de didactique et de sciences cognitives,ULP,IREM Strasbourg.
[15] Martha Isabel Fandiño Pinilla-Curricolo e valutazione in matematica
[16] Martha Isabel Fandiño Pinilla – Le frazioni aspetti concettuali e didattici - Pitagora editrice -2005
[17]E.Fischbein –Intuizione e dimostrazione in Matematica a scuola:teorie ed esperienza-Pitagora 1992 - 93 - [18] Freudehantal H., Ripensando l'educazione matematica (a cura di F.Manara), 1994, Brescia, ed. La Scuola. [19] L. Giovannoni – La matematica e la sua didattica -1996
[20] Godino J.D. & BataneroC. (1994) Significado istituzionale y personal de los objectos matematicos.recherches en didactique des matèmatiques
[21] Kline M.,. Storia del pensiero matematico, 1991, Torino Einaudi.
[22] G.Loria -Storia delle matematiche.- Hoepli Milano
[23] Marino T.- Spagnolo F., Gli ostacoli Epistemologici: Come si individuano e come si utilizzano nella ricerca in Didattica della Matematica, L'insegnamento della. matematica e delle scienze integrate, vol.19B, n.2, Aprile 1996.
[24] MarinoTeresa – Sugli ostacoli in didattica delle matematiche -Seminario GRIM 1997
[25] Rota G.C., Matematica e Filosofia: Storia di un malinteso,1990, BUMI, Serie VII, vol.IV-A,n.3, p.301.
[26] Guido Setter-Lo sviluppo mentale nella ricerca di Piaget-Giunti 1961
[27] Spagnolo F., Insegnare le matematiche nella scuola secondaria, 1998, Milano, ed.La Nuova Italia.
[28] Spagnolo F. - Valenti S., Errori matematici: un'occasione didattica, L'insegnamento della matematica, 1984, 7/1.
[29] Rosetta Zan- Dalla correzione degli errori all’intervento sulle difficoltà
[30] Rosetta Zan-Emozioni e difficoltà in matematica Siti consultati
[31] www.wikipedia.org
[32] http://web.unife.it/altro/tesi/A.Montanari/cina.htm
[33] http://web.math.unifi.it/archimede/archimede/note_storia/numeri/nume ri1/node13.html
[34] http://math.unipa.it/~grim/Tesi_Malisani_06_it.pdf
[35] http://math.unipa.it/~grim/
[36]
[37] www.dm.unibo.it/rsddm/it/articoli/sbaragli/LDMS%203.pdf
[38] http://dipmat.math.unipa.it/~grim/conv_aicmgrim05_alongi.pdf
[39] http://didasp.tiedu.ch/~dm/ForBase/MIA1/Anno%2004%2005/MIA%2005%20D anilo/TDS.pdf
[40]
[41]
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CD BC
AB AB
5
La scrittura 4:5 indica il rapporto tra le lunghezze dei due segmenti.
Questo rapporto di proporzionalità è anche applicabile agli insiemi
discreti considerando due raccolte di oggetti che siano in rapporto fra
loro (due insiemi A e B contenenti uno x e l’altro y elementi stanno fra
x A x
12
loro nel rapporto di da cui A:B=x:y o anche e il rapporto che
=
y B y
c’è fra loro è appunto “di x a y”).
Intuitivamente,però, ci si allontana da quella che era la definizione
originaria di frazione, e, anche se prendessimo il segmento o l’insieme di
a x
e a primo
oggetti in esempio come unitari, il fatto di esprimere y
b
acchito sembra riferirsi a oggetti completamente diversi dalle frazioni.
Una modellizzazione matematica di questa interpretazione chiama in
e G sono due grandezze variabili che
causa la proporzionalità.; se G
1 2
possano assumere valori diversi ma reciprocamente legati sempre dallo
stesso rapporto esprimibile con una tavola numerica tipo:
12 Ci riferiamo al rapporto fra la cardinalità dei due insiemi A e B .
- 41 -
G G
1 2
8 10
12 15
16 20
… …
a b e G è di 4 a 5
appare abbastanza chiaro che il rapporto che lega G
1 2
:G =4:5 che non come
che è meglio esprimibile secondo la scrittura G
1 2
4
G = .
1 5
G 2
D’altra parte, ricordando che una proporzione altro non è che
l’uguaglianza di due rapporti per esempio 4:5=12:15 possiamo affermare
4 12
che le due frazioni e sono due scritture diverse dello stesso numero
5 15
razionale. In altre parole le coppie di naturali (4;5) e (12;15)
appartengono alla stessa classe di equivalenza.
Questo è un altro uso semantico del termine frazione che ha la
particolarità dell’interscambiabilità fra numeratore e denominatore, in
4
quanto se il rapporto che lega G e G è di 4 a 5 (e quindi ) quello che
1 2 5
5
a G sarà di 5 a 4 (cioè ).
legherà G
2 1 4
- 42 -
Una visione grafia, molto efficace, si ha nel caso del teorema di Talete:
′ ′ ′ ′ oppure
dove è indifferente scrivere :
A B AB: BC=
AB: =BC B C
′ ′
AB BC AB A B
′ ′ ′ ′ cioè oppure .
=
=
A B : B C ′ ′ ′ ′ ′ ′
A B B C BC B C
Quindi il rapporto di proporzionalità è comunque in entrambi i casi
espresso bene ma questa intercambiabilità fra
numeratore/antecedente/estremo e denominatore/conseguente/medio
può, se non compreso bene, creare misconcezioni.
2.4. La frazione come operatore
La frazione può anche essere considerata un operatore moltiplicativo, e
con tale significato la frazione è spesso usato nella scuola, perché,
agendo sui numeri puri piuttosto che su insiemi continui o discreti è
intesa col significato di una nuova operazione che combina la divisione e
la moltiplicazione. m
Per esempio trovare di un insieme di x oggetti significa
n
immediatamente operare come segue: (x:n) m in quanto “l’operatore
×
frazione” agisce sul numero x e non sull’insieme costituito da x oggetti.
La situazione problematica per gli studenti si presenta quando il numero
- 43 -
di elementi non è divisibile per il denominatore della frazione, ma,
superato quell’ostacolo intuitivo e dedotto che è possibile eseguire (se
questo può esserci utile nel calcolo) prima la moltiplicazione e poi la
divisione allora la frazione è acquisita come operatore e non come
relazione parte/tutto.
2.5. La frazione in probabilità
Esaminiamo il ruolo della frazione in questo caso con un esempio:
valutiamo ora la probabilità secondo la quale, gettando due dadi, uscirà
un multiplo di 4… I casi possibili sono 36, gli eventi favorevoli sono 9
(che esca 4 si presenta in tre casi, 8 si presenta in cinque casi, 12 si
presenta solo in un caso). Dunque, la probabilità di quell’evento è
9
esprimibile con la scrittura , cioè il numero dei casi favorevoli
36
all’evento rispetto al numero dei casi possibili.
9 esprime una misura, una probabilità e il fatto che tale frazione sia, da
36 1 ci dice ben poco. Dice assai
un punto di vista aritmetico, equivalente a 4
25 specie se la scriviamo sotto la
più un’altra frazione equivalente 100
forma usuale 25%. Se poi esprimiamo le frazioni dette in un’altra
27
equivalente per esempio questa frazione perde proprio senso,e non
108
rappresenta più il problema che si stava discutendo.
Ci siamo in questo modo allontanati molto da quella intuitiva definizione
che all’inizio avevamo dato di frazione.
- 44 -
2.6. La frazione nei punteggi
Se due amici andassero al luna park, e giocassero al tiro al bersaglio, si
potrebbe ipotizzare li situazione in cui il primo dei due che chiameremo
A voglia colpire un bersaglio e avesse solo 5 tiri a disposizione.
Supponiamo che faccia centro 2 volte; nella seconda manche ha a
disposizione 3 tiri e fa centro ancora 2 volte.
Il secondo amico B fa centro 3 volte su 5 nella prima manche e poi solo
una volta su 3 nella seconda manche.
A ha fatto centro 4 volte su 8 ed anche B ha fatto 4 su 8.
Esprimendo matematicamente quello che è avvenuto si ha che:
A A A B B B
I II TOT I II TOT
2 2 4 3 1 4
5 3 8 5 3 8 2 2 4 13 equivalente
Ci troviamo di fronte “all’addizione” di frazioni : + ≈
5 3 8
1 che ci dice che A e B hanno colpito il bersaglio la metà delle volte
ad 2
che hanno tirato.
Le frazioni nei punteggi sono un oggetto matematico che ha peculiarità
proprie, intuitive ma assai poco vicine alla definizione che era stata data
all’inizio.
13 Da notare che non si tratta di somma di frazioni nel senso classico l’uguale scritto non coincide
con l’uguale a cui siamo abituati in aritmetica. - 45 -
2.7. La frazione come numero razionale
Alla domanda cos’è un numero razionale un matematico risponderebbe
subito: il rappresentante di una classe di equivalenza. ( )
Infatti una volta stabilita la relazione di equivalenza tale che
≈
, il numero razionale non è altro che il
≈ ↔ =
( ; ) ( ; ) ( ; )
a b c d ad bc a b
[ ] costituita da tutte le
rappresentante della classe di equivalenza ( , )
a b ( )
infinite coppie di numeri{ con e } che sono
∈ −
∈
( ; ) 0
a b b N
a N
equivalenti fra loro. Solo per comodità si evita di scrivere un numero
razionale come rappresentante di una classe di equivalenza e lo si
a
o lo si scrive sotto forma di frazione .
presenta sotto la forma ( ; )
a b b
[ ] questi
Quindi quando parliamo per esempio del numero razionale (
1
,
5
)
1 o anche (anche se
trova una ottima rappresentazione nella scrittura 0
, 2
5
le due rappresentazioni hanno all’origine un significato profondamente
diverso) ma in realtà sappiamo benissimo che si porta dietro tutte le
infinite coppie di numeri ad esso equivalenti rappresentate ottimamente
da “una frazione ridotta ai minimi termini”.
Il fatto di poter rappresentare un numero razionale attraverso una
frazione è estremamente di aiuto quando ci troviamo a dovere operare
addizioni o moltiplicazioni fra numeri razionali periodici o misti. Se
volessimo fare un esempio dover eseguire l’addizione o la
+ 2
,
3
3
, 4
moltiplicazione fra gli stessi numeri, è ovvio che la scrittura frazionaria
in somma di
ci viene in aiuto perché trasformando la scrittura +
3
, 4 2
,
3
+
31 23 310 207 517
frazioni si evita allo studente di trovarsi
+ = = = 5
,
7 4
9 10 90 90
in una situazione di imbarazzo. Per lo stesso motivo conviene eseguire
la moltiplicazione utilizzando lo “strumento” frazione che come si è
visto e poco utile per rappresentare i numeri razionali e gestirne la teoria,
- 46 -
mentre risulta di fondamentale importanza per gestire le operazioni fra
essi. a
In altre parole la frazione non è un numero razionale ma lo
b
rappresenta abbastanza bene. n
Osservando che sia la frazione che la scrittura decimale n,0
∀ ∈
n N 1 )] vediamo facilmente che
riescono bene a rappresentare il razionale [( ,
1
n
a possono essere pensati come una estensione dei
i razionali assoluti Q
naturali.
2.7.1. Numeri razionali e numeri decimali
Abbiamo visto che il numero razionale [(m;n)] può essere rappresentato
14
sia da una frazione che da un numero decimale periodico , e la loro
scrittura è intercambiabile nel senso che è possibile passare dalla
frazione al decimale e viceversa.
m
A partire da una frazione con m ed n interi ed n≠0, ed eseguendo la
n
divisione, a seconda che la divisione abbia termine o meno, otteniamo un
quoziente decimale periodico che può essere un numero decimale finito
(se il periodo è zero) o decimale periodico ( se il periodo è 0).
≠
A partire invece da una rappresentazione decimale periodica (di periodo
0 o 0) possiamo sempre risalire alla frazione generatrice di
≠
quell’allineamento di cifre.
14 Se il numero decimale è finito lo si può vedere come un numero decimale periodico di periodo zero.
Ritengo utile definire il rappresentate di un razionale un numero decimale sempre e comunque
decimale periodico per evitare confusioni quando nell’introduzione dei numeri irrazionali ci
troveremo davanti ad allineamenti decimali infiniti, che però, a differenza di questi, non sono
periodici affatto. - 47 -
a. Numeri decimali finiti
Una frazione avente per denominatore una potenza di 10 è detta frazione
decimale.
• Se il numero razionale assegnato è espresso da una frazione
decimale con il numeratore multiplo del denominatore, esso corrisponde
ad un numero intero;
• Se invece la frazione decimale assegnata non ha il numeratore
multiplo del denominatore, è possibile trasformarla in un numero
formato da una parte intera e una decimale, separate da virgola, detto
numero decimale finito. Infatti basta dividere il numeratore per il
denominatore della frazione: 14 = 14:100=0,14
100 m
Se una qualsiasi frazione ridotta ai minimi termini e non decimale n
determina un numero decimale finito, essa è equivalente ad una frazione
1 25 1
decimale .
= = ≈
0
, 25
4 100 4
In