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[1] Sito delle lezioni: http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/3EDinoCompagni2008.html
[2] Animazioni http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/pesce/PesciMutantiColori.html
[3] Filmato con le animazione prodotte con i disegni dei ragazzi: http://www.youtube.com/watch?v=W0mgWEl2mjc
Indice
1. Introduzione. Riflessioni sui due anni di SSIS. 4
2. Riflessioni sull'esperienza del laboratorio di didattica 7
3. Tirocinio attivo: Percorso Didattico di Scienze.
I meccanismi dell'evoluzione. 9
Titolo del percorso didattico 10
Discipline interessate 10
Classe di riferimento e collocazione nel tempo scuola 10
Premessa e motivazioni della scelta 10
Collocazione del percorso didattico 11
Metodologie didattiche utilizzate 11
Obiettivo generale 13
Descrittori di competenze 13
Prerequisiti 13
Risorse 14
Fasi del percorso di scienze 16
Fase 1. Evoluzione: pensiamoci! (online ) 16
Fase 2. Era un pesce! (online ) 18
Fase 3. Ma chi lo dice che le specie evolvono? (online ) 22
Fase 4. La selezione? Proviamo! (online ) 24
Fase 5. Il rotolone del tempo !? (online ) 26
Fase 6. Cosa abbiamo imparato? 28
Fase 7. Vediamo se ho capito! (online ) 29
Verifica. (online ) 30
Come si sono svolte le lezioni di scienze 33
1 Discussione aperta ("brain storming") (online ) 34
2 I pesci mutanti. (online ) 41
3 Presentazione al computer (online ) 45
4 Simulazioni al computer (online ) 47
5-6 Il rotolone del tempo. (online ) 49
7 Verifica (online ) 50
Conclusioni 51
Il sito delle lezioni 52
Bibliografia e Siti Internet di riferimento 56
Siti con i materiali di questa tesi 57
 Scarica la tesi Relazione finale di Tirocinio e Laboratorio di Didattica (Scienze Naturali per la Scuola Media) Animazioni, Simulazioni e l'Evoluzione delle Specie
La presenta invece una famosa situazione reale, quella di
seconda simulazione
Biston Betularia.
I ragazzi sono chiamati a giocare il ruolo degli uccelli che cercano di mangiare le
farfalle. Il fondo dello schermo è rappresentato dalla corteccia di un albero chiaro. Su tale
corteccia si posano frequentemente le farfalle della specie Biston Betularia. Bisogna
catturare le farfalle cliccandoci sopra con il puntatore del mouse. Si scopre ben preso che il
numero di farfalle chiare tende ad aumentare in rapporto a quello delle farfalle scure
perché quelle scure sono molto più facili da scovare. Come nella storia di Biston Betularia
19 gli esserini col pennacchio:
Prima Simulazione,
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/simulazioni/pennacchi.html
20 la farfalla Biston Betularia:
Seconda Simulazione,
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/simulazioni/pepperedmoth/pepperedmoth.html 25
in Inghilterra, anche nella simulazione è possibile cambiare il colore della corteccia
dell'albero e farlo diventare scuro. Ben presto sono le farfalle scure ad avere maggiori
probabilità di sopravvivenza. Si tratta di una simulazione che funziona molto bene.
21 offre invece la possibilità di attuare una selezione artificiale su
La terza simulazione 22 .
una sorta di piccoli esseri di fantasia
Questi esseri sono in grado di riprodursi dando luogo ad altri esseri simili ma con lievi
mutazioni. In ogni momento sullo schermo compaiono nove varianti di tali esseri. I ragazzi
possono ad ogni passo decidere quale variante far riprodurre. Ci si rende ben presto conto
che continuando a selezionare, anche se le mutazioni sono casuali e piuttosto lievi, si
ottengono esseri molto dissimili da quello originale.
Tra una simulazione e l'altra, ed anche a fine lezione, l'insegnante guida i ragazzi verso
una discussione che chiarisca il significato di ciò che si è visto e provato.
23
Fase 5. Il rotolone del tempo !? (online )
Breve presentazione dedicata all'albero filogenetico degli esseri viventi ed attività sul
concetto di tempo. (1,30 ora)
Questa fase costituisce un momento di approfondimento. I meccanismi dell'evoluzione
dovrebbero essere ormai chiari e si possono affrontare alcuni aspetti specifici
dell'evoluzione.
Anche in questa fase è previsto l'uso di una per poter
presentazione al computer
mostrare facilmente schemi ed immagini che aiutano la comprensione.
21 I Biomorfi di Richard Dawkins:
Terza Simulazione,
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/simulazioni/biomorphs/biomorphs.html
22 L'ideatore della simulazione è Richard Dawkins, noto etologo, biologo e divulgatore scientifico britannico.
Dawkins su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Richard_Dawkins
Sito ufficiale di Dawkins: http://www.richarddawkins.net/
23 Associato ad ogni fase ho messo il link al sito delle lezioni con i materiali effetivamente usati o prodotti
durante lo svolgimento delle lezioni.
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/3EDinoCompagni2008.html#fase5
Fase 5: 26
Il primo argomento di approfondimento potrebbe essere costituito dal concetto di
Come compare una nuova specie? Si può porre il problema e rispondere con
speciazione.
alcuni esempi generali.
Si potrà poi affrontare, in maniera estremamente semplificata, l'albero filogenetico
degli esseri viventi. Si mostrerà una e se ne
forma semplificata dell'albero filogenetico
discuterà. Potrebbe risultare utile alla fine della discussione mostrare anche un albero
filogenetico più dettagliato con lo scopo di far percepire la ricchezza e la complessità
generata dai meccanismi dell'evoluzione.
Avendo sott'occhio l'albero filogenetico degli esseri viventi si può approfondire meglio
il A questo scopo ho previsto una che ha lo scopo di
concetto di tempo. semplice attività
cominciare a dare una idea del significato di espressioni quali "4 miliardi di anni fa".
24 )
(online
Descrizione dell'attività.
Questa attività ha lo scopo di provare a rendere tangibile il concetto di tempo e provare
con ciò a dare una certa concretezza e collocazione a quanto fin'ora affrontato.
L'insegnante presenta alla classe un grosso rotolone di carta di quelli da 500 strappi.
Spiega alla classe che in realtà nel rotolone sono stati lasciati 460 fogli e ricorda che l'età
della terra è di circa 4,6 miliardi di anni.
Con un semplice calcolo i ragazzi scoprono che ogni foglio corrisponde quindi a 10
milioni di anni. Si chiede allora ai ragazzi: se il centro del rotolone rappresenta la
formazione del pianeta terra, in quale foglio compare la specie Homo Sapiens (la nostra
specie)? I ragazzi provano a rispondere e probabilmente qualcuno conosce anche la
risposta. Si mostra allora che nell'ultimo quarto dell'ultimo foglio è effettivamente
disegnato un uomo.
24 Associato ad ogni fase ho messo il link al sito delle lezioni con i materiali effetivamente usati o prodotti
durante lo svolgimento delle lezioni.
Attività del "Rotolone del tempo":
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/rotolone/rotolone.html 27
L'insegnante fa scoprire ai ragazzi che egli ha in precedenza scritto su ogni foglio il
numero di milioni di anni nel passato a cui corrisponde: 10, 20, 30, …; ed ha anche
disegnato ogni tanto alcuni gruppi di animali o piante per indicarne la comparsa.
Nasce allora il gioco di srotolare piano piano il rotolone per scoprire via via quali esseri
viventi compaiono e quanti fogli ci vogliono. Ben presto ci si rende conto che tutto il
tempo necessario all'evoluzione delle varie specie del genere Homo (circa mezzo foglio) è
ben poca cosa rispetto ai tempi dell'evoluzione nel suo complesso.
Srotolando il rotolone si giungerà alla comparsa, tra l'altro, di (i numeri indicano i
milioni di anni fa, dividendo per 10 si ottiene il numero di fogli che bisogna srotolare):
(2,5) homo sapiens, (130) piante con fiore, (150) uccelli, (200) mammiferi, (230)
dinosauri, (300) rettili, (360) anfibi, (400) insetti, (470) piante terrestri, (500) pesci, (570)
progenitori dei tetrapodi (ossia di insetti, ragni, crostacei), (600) primi animali semplici,
(1000) primi esseri viventi pluricellulari.
Qui si smette di srotolare e si guarda il rotolone di fianco. Rimane ancora la maggior
parte dei fogli: ne abbiamo srotolati appena 100. Sul fianco sono segnati: (2000) cellule
complesse (eucarioti), (3000) cellule fotosintetiche, (3800) comparsa della vita sulla terra,
(4600) formazione del pianeta terra.
Ovviamente lo scopo principale non è quello di fare imparare ai ragazzi le epoche della
comparsa dei diversi gruppi di esseri viventi ma di far loro percepire i rapporti tra diverse
grandezze temporali.
Fase 6. Cosa abbiamo imparato?
Sintesi e ripasso. (1 ora)
Come conclusione del percorso esplorativo (ma prima della verifica), l'insegnante
sollecita i ragazzi a riorganizzare in schemi sintetici ciò che hanno imparato. Questa
attività ha lo scopo di abituare la capacità di formare schemi ed immagini mentali che
organizzano le informazioni. Tali schemi ed immagini, insieme alla capacità di crearli ed
elaborarli, costituiscono parte integrante del processo di apprendimento. 28
25
Fase 7. Vediamo se ho capito! (online )
Verifica formativa. (40 minuti, di cui 15 minuti per rispondere a 15 domande a scelta
multipla)
La verifica è una fase importante del processo. Essa deve rispecchiare i contenuti e le
modalità di spiegazione adottati durante le lezioni. Deve essere breve e veloce in modo da
verificare l'apprendimento senza costituire una nube persecutoria. Deve essere corretta
subito per sfruttare lo stato di concentrazione dei ragazzi in modo da costituire una
occasione di chiarimento.
Quella che propongo è una verifica di 15 domande a scelta multipla con 15 minuti di
tempo per rispondere a tutte le domande.
Una volta avvenuta la consegna si passerà alla correzione delle risposte. Si spiegherà
quali erano le risposte giuste e perché. Si ascolteranno i dubbi, le incertezze, i commenti
sui punti poco chiari. La correzione dei singoli compiti verrà fatta a casa dall'insegnante
che riporterà le verifiche corrette per la lezione successiva.
25 Associato ad ogni fase ho messo il link al sito delle lezioni con i materiali effetivamente usati o prodotti
durante lo svolgimento delle lezioni.
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/3EDinoCompagni2008.html#fase6
Fase 6-7: 29
26
Verifica. (online )
(15 domande a scelta multipla da rispondere in 15 minuti)
1) I meccanismi fondamentali dell'evoluzione delle specie sono (3)
□ Il potenziamento degli organi per mezzo del loro uso
□ La variabilità (mutazioni) e la selezione artificiale
□ La variabilità (mutazioni) e la selezione naturale
□ L'adattamento all'ambiente grazie agli sforzi individuali
2) Le zampe posteriori del canguro sono omologhe a (3)
□ Le zampe posteriori della cavalletta
□ Le zampe posteriori della pulce
□ Le zampe posteriori della tigre
□ Le zampe posteriori del ragno
3) Le ali del pappagallo sono omologhe a (4)
□ Le ali della farfalla
□ I piedi palmati della papera
□ Le ali della zanzara
□ Le braccia dell'uomo
4) L'articolazione indicata in figura è omologa nell'uomo a (3)
□ La spalla
□ Il gomito
□ Il polso
□ Le falangi
5) Le mutazioni sono dovute (2)
□ Alla necessità di adattamento all'ambiente
□ Ad errori casuali nella duplicazione del DNA e ad agenti esterni
□ Alla necessità di evolvere da parte delle specie
□ Ad errori casuali durante il processo di sintesi delle proteine
6) La selezione naturale avviene perché gli individui più adatti alla vita in un certo
ambiente (4) □ Hanno la necessità di migliorare le proprie condizioni
□ Hanno la certezza di vivere più a lungo di quelli meno adatti
□ Hanno minore probabilità di subire mutazioni
□ Hanno maggiore probabilità di riprodursi
26 Associato ad ogni fase ho messo il link al sito delle lezioni con i materiali effetivamente usati o prodotti
durante lo svolgimento delle lezioni.
http://www.guzman.it/3EDinoCompagni2008/verifica/fase7.html
Verifica: 30
7) Le mutazioni sono (1)
□ eventi casuali rari
□ eventi casuali frequenti
□ eventi non casuali molto rari
□ eventi non casuali molto frequenti
8) Le mutazioni (3)
□ sono frequentemente vantaggiose
□ hanno il fine di fare evolvere le specie
□ sono raramente vantaggiose
□ hanno il fine di non far sopravvivere gli individui meno adatti
9) La selezione naturale (3)
□ ha il fine di far evolvere le specie
□ ha il fine di non far sopravvivere gli individui