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Indice

  1. Enunciato del teorema di Bolzano o degli zeri
  2. Dimostrazione del teorema di Bolzano o degli zeri
  3. Esempi di applicazione del teorema di Bolzano o degli zeri

Enunciato del teorema di Bolzano o degli zeri

Enunciato:

Sia

[math]f(x)[/math]

una funzione continua in un intervallo chiuso e limitato

[math][a,b][/math]

, e risulti

[math]f(a) f(b) \lt 0[/math]

. Allora esisterà almeno un punto

[math]c[/math]

interno all'intervallo

[math][a,b][/math]

tale che sia

[math]f(c) = 0[/math]

.

Osservazione 1: Dire che si ha

[math]f(a) f(b) \lt 0[/math]

è equivalente a dire che deve verificarsi una delle due seguenti condizioni

[math] \begin{equation} f(a) \lt 0 \mbox{, } f(b) \gt 0 \mbox{ oppure } f(a) \gt 0 \mbox{, } f(b) \lt 0 \label{eq1} \end{equation}[/math]

Ci si può riassumere dicendo che la funzione assume due valori di segno opposto ai punti estremi del suo intervallo di definizione e continuità.

Osservazione 2: Affermare che

[math]c[/math]

è interno all'intervallo chiuso e limitato

[math][a,b][/math]

equivale a dire che

[math]c \in (a, b)[/math]

, ovvero che

[math]c \in [a, b][/math]

ma è distinto sia da

[math]a[/math]

, sia da

[math]b[/math]

.

In altri termini, deve risultare

[math]a \lt c \lt b[/math]

, dove le disuguaglianze sono da intendersi in senso stretto.

Osservazione 3: Proviamo a produrci una semplice immagine mentale di ci che afferma l'enunciato. Consideriamo nel piano cartesiano i punti

[math]A(a, f(a))[/math]

e

[math]B(b, f(b))[/math]

; grazie alla osservazione 1, sappiamo che uno di essi, diciamo

[math]A[/math]

, si trova al di sotto dell'asse delle ascisse, mentre l'altro, nel nostro caso

[math]B[/math]

, si trova nel semipiano delle

[math]y[/math]

positive. Poiché la funzione

[math]f(x)[/math]

è per ipotesi continua nell'intervallo

[math][a,b][/math]

, il suo grafico consisterà in una linea curva di estremi i punti

[math]A[/math]

e

[math]B[/math]

, da tracciarsi senza alzare la matita dal foglio. Quale che sia il percorso che sceglieremo per congiungere

[math]A[/math]

e

[math]B[/math]

, esso dovrà necessariamente tagliare l'asse delle

[math]x[/math]

in almeno un determinato punto

[math]c[/math]

, nel quale risulterà

[math]f(c) = 0[/math]

. Tale punto

[math]c[/math]

è appunto quello di cui il teorema degli zeri predica l'esistenza.

Teorema di Bolzano o degli zeri articolo

Dimostrazione del teorema di Bolzano o degli zeri

Dimostrazione:

In virtù dellosservazione 1, l'ipotesi che risulti

[math]f(a) f(b) \lt 0[/math]

può essere ricondotta a una delle eventualità presentate in

[math]1[/math]

. Per fissare le idee, supponiamo quindi che valga la prima di esse, cioé

[math] \begin{equation} f(a) \lt 0 \mbox{, } f(b) \gt 0 \label{eq2} \end{equation}[/math]

Nel caso dovesse invece presentarsi l'altra eventualità, la dimostrazione procederebbe in maniera del tutto analoga. Consideriamo l'insieme

[math]S[/math]

di tutti i punti

[math]x[/math]

dell'intervallo chiuso e limitato

[math][a,b][/math]

per i quali risulti

[math]f(x) \lt 0[/math]

, ovvero

[math] S = {x \in [a, b] : f(x) \lt 0}[/math]

Per via della

[math]2[/math]

, risulta certamente

[math]a \in S[/math]

, e quindi

[math]S[/math]

è non vuoto. Inoltre l'insieme

[math]S[/math]

è tale da ammettere maggioranti, visto che se

[math]x \in S[/math]

certamente è pure

[math]x \lt b[/math]

; dunque possiamo considerare l'estremo superiore

[math]c[/math]

di

[math]S[/math]

.

Dal momento che

[math]f(b) \gt 0[/math]

, per il teorema della permanenza del segno esisterà

[math]\epsilon \gt 0[/math]

tale che per ogni

[math]x \in (b - \epsilon, b)[/math]

sarà

[math]f(x) \gt 0[/math]

; ciò significa che

[math](b - \epsilon, b) \cap S = \varnothing[/math]

. Se adesso fosse

[math]c = b[/math]

, per le propriet dellestremo superiore dovrebbe risultare che ogni intorno sinistro di

[math]b[/math]

, per quanto piccolo, dovrebbe contenere punti di

[math]S[/math]

, contro quanto appena visto. Ne risulta che

[math]c
e b[/math]

, e dunque

[math]c \lt b[/math]

.

Ugualmente, poiché

[math]f(a) \lt 0[/math]

per il teorema della permanenza del segno esisterà

[math]\epsilon \gt 0[/math]

tale che per ogni

[math]x \in (a, a + \epsilon)[/math]

sia

[math]f(x) \lt 0[/math]

. Quindi esistono punti di

[math][a,b][/math]

strettamente maggiori di

[math]a[/math]

appartenenti a

[math]S[/math]

, il che sarebbe impossibile se risultasse

[math]c = a[/math]

. Possiamo dedurne

[math]c
\ne a[/math]

, il che implica

[math]a \lt c[/math]

; assieme alla disequazione ottenuta precedentemente abbiamo allora

[math]a \lt c \lt b[/math]

, cio

[math]c \in (a, b)[/math]

, come volevasi.

Vogliamo adesso far vedere che

[math]f(c) = 0[/math]

, e concludere così la dimostrazione. Comunque scegliamo

[math]\epsilon \gt 0[/math]

possiamo considerare gli intorni sinistro e destro

[math](c - \epsilon, c)[/math]

e

[math](c, c + \epsilon)[/math]

, i quali conterranno punti in cui

[math]f(x)[/math]

definita e continua, visto che

[math]c[/math]

è interno all'intervallo

[math][a,b][/math]

. Per via delle proprietà dell'estremo superiore, l'intorno destro disgiunto da

[math]S[/math]

, mentre quello sinistro ha con

[math]S[/math]

intersezione non vuota: risulta perciò che

[math](c - \epsilon, c + \epsilon)[/math]

contiene sempre sia punti dove

[math]f(x) \gt 0[/math]

sia punti tali che

[math]f(x) \lt 0[/math]

.

Se fosse

[math]f(c) \gt 0[/math]

o

[math]f(c) \lt 0[/math]

, per il teorema di permanenza del segno dovrebbe esistere un intorno così piccolo di

[math]c[/math]

tale che tutti i punti ad esso appartenenti abbiano lo stesso segno, positivo nel primo caso e negativo nel secondo. Siccome abbiamo fatto vedere che così non è, allora necessariamente

[math]f(c) = 0[/math]

. Ciò conclude la dimostrazione.

Osservazione 4: Il teorema di Bolzano, che prende il nome dal matematico boemo Bernard Bolzano e non dalla città tirolese, è un teorema di esistenza: ciò significa che esso dimostra l'esistenza di un ente matematico con certe proprietà, ma non lo identifica con precisione. Nel nostro caso sappiamo che esiste

[math]c \in (a, b)[/math]

tale che

[math]f(c) = 0[/math]

, ma non sappiamo dire esattamente dove

[math]c[/math]

sia posizionato all'interno dell'intervallo. Altri metodi, come quello di bisezione o quello del punto unito, consentono di calcolare

[math]c[/math]

arbitraria.

Esempi di applicazione del teorema di Bolzano o degli zeri

Esempio 1:

funzione continua in un intervallo chiuso e limitato.

Si consideri la funzione

[math]f(x) = x + \ln x[/math]

nell'intervallo chiuso e limitato

[math]\Big[\frac{1}{e}, e\Big][/math]

, il cui grafico è rappresentato nell'immagine seguente. Si vuole verificare, tramite applicazione del teorema di Bolzano, che

[math]f(x)[/math]

si annulla in almeno un punto interno al suddetto intervallo.

Teorema di Bolzano o degli zeri articolo

Per prima cosa calcoliamo

[math]f(a)[/math]

e

[math]f(b)[/math]

, e controlliamo che

[math]f(a) f(b) \lt 0[/math]

:

[math]f(a)f(b) = \Big(\frac{1}{e}+\ln\frac{1}{e}\Big)(e+\ln e) = \Big(\frac{1}{e}-1\Big)(e + 1) = \frac{(1-e)(e+1)}{e} = \frac{1-e^2}{e} \lt 0[/math]

La

[math]f(x)[/math]

è inoltre certo definita e continua nell'intervallo dato, dal momento che la sua unica discontinuità, che di seconda specie, viene assunta nel punto

[math]x = 0[/math]

. Dunque il teorema di Bolzano è applicabile, e di conseguenza possiamo dedurre che esiste

[math]c \in \Big(\frac{1}{e}, e\Big)[/math]

tale che

[math]c + \ln c = 0[/math]

; guardando il grafico ci accorgiamo anche che tale punto è unico, ma ciò non è una conseguenza del teorema di Bolzano.

Esempio 2: funzione discontinua.

L'ultimo esempio che analizzeremo riguarda la funzione

[math]f(x) = \arctan\Big(\frac{1}{x}\Big)[/math]

nell'intervallo

[math][-1,1][/math]

, come da figura:

Teorema di Bolzano o degli zeri articolo

Come vediamo dal grafico, non esiste alcun

[math]c[/math]

appartenente all'intervallo

[math](-1,1)[/math]

in cui la funzione valga 0, per cui ci aspettiamo che qualcuna delle ipotesi del teorema di Bolzano non sia verificata. Controlliamo in primo luogo la richiesta sui punti estremi:

[math]f(a)f(b) = \arctan\Big(\frac{1}{-1}\Big) \arctan\Big(\frac{1}{1}\Big) = \arctan (-1)\arctan (1) = -\frac{\pi}{4}\cdot \frac{\pi}{4} = - \frac{pi^2}{16} \lt 0[/math]

Dunque questa ipotesi rispettata. Lo stesso non si può dire per di quella di continuità, poiché è facile vedere che i limiti destro e sinistro della

[math]f(x)[/math]

in esame nel punto

[math]0 in [-1,1][/math]

sono finiti e distinti:

[math] \displaystyle \lim_{x \rightarrow 0^{\pm}} \arctan\Big(\frac{1}{x}\Big) =\lim_{z \rightarrow \pm\infty} \arctan z = \pm \frac{\pi}{2}[/math]

Ciò significa che

[math]f(x)[/math]

ha una discontinuità di prima specie nel punto

[math]x = 0[/math]

, e quindi in particolare che non è continua nell'intervallo chiuso e limitato dato. Per questo motivo il teorema di Bolzano, come volevamo dimostrare, non è applicabile.

Osservazione 5: L'implicazione contenuta nel teorema di Bolzano funziona in una sola direzione. Ciò significa che, se le ipotesi del teorema sono verificate, allora certamente il punto c ricercato esiste, ma se invece le ipotesi non sono rispettate nulla si può concludere circa l'esistenza o la non esistenza di c. In particolare non siamo autorizzati a dedurre che in tal caso

[math]c[/math]

non esista.

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