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Parliamo del trasporto di un fattore sotto il segno di radice. A scuola è capitato molte volte di trovarsi immersi in esercizi di questo genere e qualcuno ha anche faticato nel risolverli: ecco perchè ho deciso di analizzare e spiegare le tipologie di esercizi base, passando attraverso la definizione e la dimostrazione.

Definizione

Quando un radicale è moltiplicato per un numero positivo, si può portare tale numero entro radice, quale fattore del radicando, dopo averlo elevato alla potenza di esponente uguale all'indice della radice.

Dimostrazione

Consideriamo l'espressione

a*radice-ennesima(b)

dove n è l'indice generico di radice.

Ricordiamo che vale la seguente proprietà fondamentale dei radicali:

a = radice-ennesima(a^n)

in quanto si può semplificare l'indice con l'esponente.

Perciò si può scrivere così:

a*radice-ennesima(b) = radice-ennesima(a^n)*radice-ennesima(b)

Si applica poi la regola per il prodotto di radicali; avendo le radici uguale indice si procede al prodotto dei radicandi e si ottiene:

radice-ennesima(a^n)*radice-ennesima(b) = radice-ennesima(a^n*b)

Per la proprietà transitiva si deduce allora:

a*radice ennesima(b) = radice-ennesima(a^n*b)

Esempi numerici

Facciamo dei semplici esempi numerici chiarificatori, premettendo che sqrt significa radice quadrata:

3*sqrt(3) = sqrt(3^2*3) = sqrt(3^3)

2*radice-cubica(5) = radice-cubica(2^3*5)

Trasporto sotto segno di radice di fattori letterali

Finora si è analizzato dei casi in cui i fattori da trasportare dentro alla radice siano sempre positivi. Trasporto di un fattore sotto il segno di radice articoloAltre volte si possono avere da trasportare dentro alla radice dei fattori letterali (come a ; b ; a+b ; a*b). Di questi, però, non si può sapere con certezza se sono positivi (e quindi trasportabili sotto radice) o negativi, ed è dunque necessaria una discussione nella quale si specifichi ciò che succede quando positivi e ciò quando negativi. Ad esempio, si può avere:

a*sqrt(2)

Qui devo come prima cosa analizzare il radicando e vedere se ci sono condizioni di esistenza: in questo caso no, perchè la radice quadrata impone che il suo radicando sia positivo e il 2 è sempre positivo!

In secondo luogo, devo suddividere i due casi:

- se a>=0 (a maggiore o uguale a 0) allora si può portare dentro la radice senza problemi, in quanto positivo e si ottiene:

a*sqrt(2) = sqrt(2*a^2)

- se a

a*sqrt(2) = -(-a)*sqrt(2)

si procede poi a portar dentro:

-(-a)*sqrt(2) = -sqrt(2*(-a)^2) = -sqrt(2*a^2)

In definitiva, dopo aver eseguito tutti i passaggi sopraccitati, si ottiene:

- a>=0 ---> a*sqrt(2) = sqrt(2*a^2)

- a a*sqrt(2) = -sqrt(2*a^2)

Naturalmente, esiste anche il caso in cui si abbiano delle condizioni di esistenza del radicando che riguardano anche il valore da portar dentro. In tal situazione eseguo l'operazione senza discutere i due casi:

a*sqrt(2*a)

la condizione di esistenza è a>=0, in quanto la radice quadrata impone 2*a positivo, con 2 che è sempre positivo.

Perciò se io conosco come condizione di esistenza che a è sempre maggiore o al massimo uguale a 0 (ma comunque positivo), non si può mai verificare il caso in cui a sia negativo, e perciò applico la regola ed eseguo l'operazione senza discutere:

a*sqrt(2*a) = sqrt(2*a*a^2) = sqrt(2*a^3)

Si può verificare, però, anche il caso in cui io debba portare dentro alla radice una somma o differenza di lettere delle quali non conosco il segno. Anche in questo caso il procedimento è analogo:

(a-b)*sqrt(c)

La condizione di esistenza è c>=0

Distinguo i due casi:

- se a>=b allora si ha:

(a-b)*sqrt(c) = sqrt(c*(a-b)^2)

il doppio uso delle parentesi tonde è dovuto alla video-scrittura;

- se a

(a-b)*sqrt(c) = -(b-a)*sqrt(c) = -sqrt(c*(b-a)^2)

da notare che (b-a)^2 = (a-b)^2 , perciò:

(a-b)*sqrt(c) = -sqrt(c*(a-b)^2)

Ma anche in questo caso si deve tener d'occhio le condizioni di esistenza. Infatti:

[1/(a+b)]*sqrt(a+b)

Condizioni di esistenza:
- se consideriamo il radicando, si ha come condizione di esistenza a+b>=0 ---> a>=-b
- se consideriamo la frazione fuori radice, sappiamo che il denominatore non può essere 0 e perciò si ha la condizione a=/-b (per convenzione ci accordiamo che a=/-b significa a diverso da b)
- mettendo assieme le due, si ha che la condizione di esistenza è a>-b.

Pertanto so che a+b è per condizione di esistenza sempre positivo. Dunque eseguo l'operazione senza discussione:

[1/(a+b)]*sqrt(a+b) = sqrt((a+b)*1/(a+b)^2) = sqrt(1/(a+b)) = 1/sqrt(a+b)

da notare che nel secondo passaggio 1^2 = 1 e nel terzo si è semplificato in quanto c'è il prodotto sotto radice.

Quando bisogna portare un fattore letterale sotto radice cubica ed è necessaria la discussione, sia nel caso positivo che in quello negativo si ottengono due risultati uguali. Eccovi la spiegazione.

(a-b)*radice-cubica(2)

Non ci sono condizioni di esistenza.

Si distinguono i due casi:

- se a>=b, allora risulta:

(a-b)*radice-cubica(2) = radice-cubica(2*(a-b)^3)

- se a

(a-b)*radice-cubica(2) = -(b-a)*radice-cubica(2) = -radice-cubica(2*(b-a)^3)

...E voi direte che non sono uguali...si a prima vista sembrano diversi, ma adesso vi mostro che in realtà sono identici!

Innanzi tutto premetto che:

radice-cubica(-1) = -1

Perciò nel seguente caso io posso scrivere:

radice-cubica(b-a) = radice-cubica(-(a-b)) = radice-cubica(-1)*radice-cubica(a-b) = -1*radice-cubica(a-b) = -radice-cubica(a-b)

Ma ritorniamo all'esempio di prima:

(a-b)*radice-cubica(2)

Abbiamo trovato come risultati:

- radice-cubica(2*(a-b)^3)
- -radice-cubica(2*(b-a)^3)

Se applichiamo al secondo risulatato il discorso precedentemente analizzato, si ottiene:

-radice-cubica(2*(b-a)^3) = -radice-cubica(-2*(a-b)^3) = -radice-cubica(-1)*radice-cubica(2*(a-b)^3) = (-)*(-1)*radice-cubica(2*(a-b)^3) = radice-cubica(2*(a-b)^3)

Confrontiamo ora i risultati:

- radice-cubica(2*(a-b)^3)
- radice-cubica(2*(a-b)^3)

Si può dire, dunque, che sono uguali! Questo discorso vale, però, solo ed esclusivamente per le radici cubiche!

Riepilogo finale e schematizzazione

Riavvolgendo il nastro e riepilogando le idee, vi propongo uno schema che potete seguire per fare l'operazione di portare sotto segno di radice:
1) Copiare bene il testo o, nel caso io abbia precedentemente un'espressione, fare bene i calcoli e scrivere bene i segni....è una banalità ma importante.
2) Individuare se si lavora in R+ o in R
3) Porre le condizioni di esistenza, analizzando sia il radicale che il valore fuori radice.
4) Individuare il metodo di risoluzione dell'esercizio, capendo se è necessaria o meno la discussione e quali sono i casi da discutere.
5) Procedere allo svolgimento dell'esercizio, mostrando con ordine i passaggi.
6) Revisione e controllo delle precedenti fasi.

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