Ho voluto aprire questa pagina per non liquidare la domanda con un laconico "perché no". Allora, intanto vi svelo un segreto: il fatto di non poter dividere per zero non è solamente una proprietà dei numeri, ma è una conseguenza del fatto che i numeri godono della cosiddetta struttura di anello, che ora spiegherò. Mentre le altre generalizzazioni non hanno conseguenze logiche nefaste, permettere la divisione per zero implica che tutti i numeri sono uguali tra loro.

Intanto enumeriamo gli assiomi di anello. Queste sono state costruite ad hoc intorno ai numeri interi relativi, in modo da rispettarne le proprietà. Poi si è scoperto che sono tanti altri gli insiemi che soddisfano gli stessi assiomi, e che quindi sono imparentati con gli interi relativi; la matematica campa con queste astrazioni... Ma veniamo al dunque.
Intanto, si dice operazione una legge che associa a due elementi di un insieme uno e un solo elemento dell'insieme stesso (ad esempio, la somma è un operazione: associa ad una coppia di numeri un altro numero). Si dice anello un insieme dotato di due operazioni, una chiamata "+" (somma) e una chiamata "·" (prodotto), i cui elementi godono di queste proprietà:
* associatività della somma: (a + b) + c = a + (b + c)
* associatività del prodotto: (a · b) · c = a · (b · c)
* commutatività della somma: a + b = b + a
* esistenza dello zero: esiste un elemento chiamato "0" tale che a + 0 = 0 + a = a
* esistenza elemento opposto: per ogni a esiste un elemento chiamato "-a" tale che a + (-a) = 0
* proprietà distributiva: (a + b) · c = a · c + b · c
Notiamo che non abbiamo richiesto un sacco di cose. Non ci interessa che il prodotto sia commutativo, ad esempio, e non abbiamo richiesto che esista un numero "1" (cioè un elemento neutro per il prodotto). Dunque è un anello l'insieme Z(+,·) dei numeri interi relativi con addizione e moltiplicazione ordinaria, ma anche, ad esempio, l'insieme dei numeri relativi pari, o delle matrici quadrate ad elementi pari... Con queste semplici ipotesi, dimostriamo che un numero per 0 fa 0.
Intanto dimostriamo la regola dei segni: (-x) · y = -(x · y)
Infatti x · y + (-x) · y + x · y = (x + (-x) + x) · y = (0 + x) · y = x · y
Quindi cancellando a sinistra e a destra x · y otteniamo che (-x) · y + x · y = 0, cioè che (-x) · y è l'elemento opposto di (x · y), cioè -(x · y). Analogamente si ottengono le altre regole.
Ora possiamo dimostrare che un numero per zero fa zero. Infatti:
0 · x = (a + (-a)) · x = a · x + (-a) · x = a · x - (a · x) = 0
Quindi il punto è tutto qui. Anche in un anello, in cui non richiediamo l'esistenza di tutti i quozienti (infatti non esiste numero relativo uguale a ½), la divisione per 0 è inficiata dal fatto che 0 è nullifico per la moltiplicazione. Dividere x per 0 vuol dire trovare quel numero che moltiplicato per x dà 0... Ma questo è possibile solo se x = 0! Dunque x / 0 non ha soluzioni se x ≠ 0.
Un altro modo per vedere la stessa cosa è questo. Dimostriamo che, se accetto la divisione per 0, allora 1 = 2.
Partiamo dall'identità 0 = 0. Siccome qualsiasi numero per 0 fa 0, posso scrivere 1 · 0 = 2 · 0, quindi dividendo entrambi i membri per 0, ottengo 1 = 2!!! Questo risultato può essere letto come "tutti i numeri sono uguali", in particolare uguali a 0. Quindi, in realtà, esiste un insieme in cui si può dividere per 0, ed è... l'insieme formato dal solo 0!!! Infatti in questo meraviglioso insieme succede che:
0 - 0 = 0
0 · 0 = 0
0 / 0 = 0
Tutto ciò serve a spiegare questo fatto, che raramente si legge sui libri di skuola: non è che dividere per 0 è vietato dalla Costituzione o da qualche entità, ma è semplicemente che se accetto la divisione per 0 accetto l'esistenza di un unico numero, e questo serve a poco, dato che dalla matematica (anche se non sembra) vogliamo un aiuto per descrivere la realtà.
Ora voglio chiarire un altro punto: perché si sente spesso che un numero diviso 0 fa infinito? Perché qui si entra in un'altra notazione, quella dell'analisi matematica. Questa disciplina si basa sul concetto di "intorno", ovvero di "vicinanza ad un punto"; dire "divido per 0" in realtà vuol dire "divido per un numero molto piccolo, che si avvicina a 0 quanto voglio ma non è mai 0". In questo caso il risultato è arbitrariamente grande (provare per credere), ma non si divide mai "veramente" per 0. Si usano però delle notazioni che sottointendono questo processo limite di avvicinamento. Si scrive spesso, ad esempio, 1 / 0 = ∞, che sottointende proprio questo.
Spero di essere stato esauriente e almeno un po' chiaro... Ciao a tutti!