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Equazioni algebriche: soluzioni generali
di Michele T. Mazzucato
Il Capitolo di cose e cubo eguale a numero:
Quando le cose e li cubi si eguagliano al numero,
ridurrai l'equazione a 1 cubo partendo per la quantità delli cubi,
poi cuba la terza parte delle cose, poi quadra metà dil numero
e questo suma con il detto cubato,
et la radice di deta summa più la metà del numero fa un binomio
et la radice cuba di tal binomio, men la radice cuba del suo residuo val la cosa.
Regole principali dell'arte maggiore, detta Regola della Cosa ovver d'Alcibra
Pompeo Bolognetti (XVI-XVII secolo)
La nozione di equazione e la parola aequatio, traduzione latina di quella greca
dal significato di uguaglianza già utilizzata da D A (III secolo
IOFANTO DI LESSANDRIA
d.C.), compaiono per la prima volta nell'opera Liber abaci di L F
EONARDO IBONACCI
(1170-1240) del 1202. Mentre l'uso di scrivere le equazioni con zero al secondo
D (C ) nell'opera Géométrie
membro venne introdotto dal francese R ENÉ ESCARTES ARTESIO
del 1637. Il discriminante, invece, venne trattato dal matematico inglese J AMES
J S (1814-1897) nei suoi scritti del 1851. Il teorema fondamentale
OSEPH YLVESTER
dell'algebra che afferma che ogni equazione algebrica in una incognita ha almeno
una radice, reale o complessa, è il teorema di d'Alembert, dal nome del francese
J B L R 'A (1717-1783) che ne tentò, senza successo, una prima
EAN APTISTE E ONDE D LEMBERT
dimostrazione nel 1746 alla quale seguì quella rigorosa del tedesco K F
ARL RIEDRICH
G (1777-1855) nel 1799. Vennero date altre notevoli dimostrazioni al teorema
AUSS
quali quella del francese A L C (1789-1857) nel 1821 a carattere
UGUSTIN OUIS AUCHY
A G (1837-1912) nel 1876 a carattere
analitico e quella del tedesco P AUL LBERT ORDAN
aritmetico. Notevole anche il teorema di Ruffini-Abel, dal nome del matematico
italiano P R (1765-1822) con l'opera Teoria generale delle equazioni del
AOLO UFFINI
1798 e del matematico norvegese N H A (1802-1829) con un lavoro esposto
IELS ENRIK BEL
nel 1826, il quale afferma la non risolubilità algebrica (ossia mediante
operazioni razionali ed estrazioni di radici) delle equazioni generali di grado
superiore al 4°.
Equazione algebrica di 1° grado o lineare a una incognita
È nel Papiro di Rhind, il più antico documento di matematica, che si trova la
risoluzione di equazioni di 1° grado a una incognita. Il Papiro di Rhind, dal
nome dell'antiquario scozzese A H R (1833-1863) che nel 1858 lo
LEXANDER ENRY HIND
acquistò nella città di Luxor sul Nilo, venne trascritto dallo scriba egiziano
A (A ) verso il 1650 a.C. da documenti risalenti a 200 anni prima. Il
HMES HMÒSE
papiro è conservato al British Museum di Londra dal 1863.
+ =
ax b 0
≠ 0
con a b
= −
x a
Equazione algebrica di 2° grado o quadratica a una incognita
Nel libro VI degli Elementi di E (III secolo a.C.) si trova, in forma
UCLIDE
geometrica, la risoluzione dell'equazione di 2° grado. In particolare la