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Capitolo    6 Promessi Sposi - Analisi Pag. 1
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Sintesi

Analisi del capitolo 6 dei Promessi Sposi


In questo capitolo vi è una netta prevalenza dei frangenti legati alla fantasia dell'autore (romanzo), che abbracciano la sua quasi totalità con le vicende generali in esso narrate e i personaggi principali, mentre per quelli legati alla realtà, quindi riferimenti all'aspetto storico-geografico e a personaggi realmente esistiti, si fa riferimento alla povertà del Seicento, al concetto di matrimonio a sorpresa introdotto dalla proposta di Agnese.

Le vicende narrate si svolgono in luoghi diversi: si va dal palazzotto di don Rodrigo, simbolo di superiorità, alla casa di Lucia (e quella di Tonio, solo accennata), che simboleggia la povertà e l’inferiorità (ancora una volta, come nel capitolo precedente, questi 2 luoghi vengono messi in contrapposizione, con la delineazione di un rapporto antitetico), passando per l’osteria, luogo di sosta e di trattative per Renzo e Tonio.
I personaggi principali del capitolo sono:

fra Cristoforo, che nel dialogo con don Rodrigo tenta di essere arrogante all’inizio, ma finisce con il parlare sommessamente finché al termine sfoga la sua ira sul signorotto;
don Rodrigo, che nel dialogo con il frate è all’inizio scocciato dalle sue richieste insistenti e prova a fingere di non capire dimostrandosi alquanto ossequioso, per poi irritarsi e andare su tutte le furie al termine, quasi descrivendo un climax;
Renzo, che si dimostra entusiasta all’idea del matrimonio a sorpresa e durante l’incontro con Tonio è speranzoso dato che confida nel suo appoggio;
Tonio, una persona molto umile e che si rivela contento di poter aiutare Renzo, nonostante una grande spinta gli venga fornita dal risanamento del debito di 25 lire di Renzo;
Lucia, che appare sfiduciata ma estremamente razionale nei confronti della proposta della madre;
Agnese, che si rivela perplessa e dubbiosa per il comportamento della figlia, ma intraprendente con l’idea di un matrimonio a sorpresa;
il servitore di don Rodrigo, che tenta di offrire la collaborazione al padre Cristoforo, con l’intenzione di rivelargli gli oscuri disegni di don Rodrigo.

Nel capitolo è visibile l’utilizzo della tecnica narrativa della simmetria, che gli conferisce omogeneità e riflette la medesima situazione ma con protagonisti differenti: si tratta del contrasto di ideali, presente sia tra fra Cristoforo e don Rodrigo che tra Renzo e Lucia, che rappresenta la difficoltà ad affermarsi del bene.
È presente anche un forte realismo, evidenziato dalla differenza di lessico utilizzato dai personaggi; infine, si fa strada anche il tema della Provvidenza, sottolineato dall’intervento del servitore di don Rodrigo, che evidenzia la presenza di una percentuale di bene anche all'interno del male.
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