Fabrizio Del Dongo
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Indice

  1. Introduzione
  2. Fallimento della mediazione di padre Cristoforo
  3. Terzo tentativo di soluzione: i tempi si accavallano
  4. I protagonisti entrano in conflitto
  5. Il motivo della polenta

Introduzione

L’analisi del capitolo può essere condotta secondo tre momenti a cui si aggiunge un accenno indiretto alla carestia.

Fallimento della mediazione di padre Cristoforo

Il colloquio fra don Rodrigo e padre Cristoforo trasforma la mediazione in un’opposizione inconciliabile. Tuttavia, mentre il frate esce allo scoperto e chiama in causa le responsabilità di don Rodrigo, nominando Lucia stessa, il suo avversario elude, con sarcasmo e tracotanza, le accuse, attaccando a sua volta, proprio come in un duello: si viene così a confermare nella figura del tiranno la tendenza a dissimulare che si era potuta già notare durante la scena del banchetto. Lo scontro, però, avviene solo fra singoli: se padre Cristoforo china il capo davanti agli insulti rivolti alla sua persona, ciò accade perché la sua casa va oltre il suo “io” ed è quella di Dio e dei poveri che subiscono ingiustizie. La sconfitta è quindi provvisoria e la profezia “verrà un giorno….” sposta nel futuro la conclusione del dissidio.

Terzo tentativo di soluzione: i tempi si accavallano

Prima che padre Cristoforo sia di ritorno per comunicare l’esito del colloquio, Agnese, ancora una volta si adopera per venire in aiuto a Renzo e Lucia, proponendo un’altra soluzione. La donna, come sempre, da prova di un grande senso pratico, sostenuto dalla luna esperienza. Il nuovo progetto viene intrapreso prima che si conosca l’esito del precedente tentativo; infatti, essa illustra la sua proposta prima che si possa ascoltare il frate. La stessa cosa, si era già avuta nel capitolo III quando il ricorso a padre Cristoforo ha luogo prima che Renzo rientri dalla sua spedizione presso l’Azzeccagarbugli.

I protagonisti entrano in conflitto

L’imbroglio del matrimonio di sorpresa rappresenta la via estrema, affidata non più alla mediazione di un uomo di legge o all’appello alla coscienza, bensì all’azione rischiosa ed astuta degli stessi protagonisti. La discussione della proposta di Agnese, intervallata dalla ricerca di testimoni-complici da parte di Renzo, divide i due giovani protagonisti: per Renzo è quasi automatico sostenere l’inganno perché ha avuto già l’esperienza di don Abbondia e quella dell’Azzeccagarbugli ed è stato già volte tentato dalla violenza. Lucia, invece, si comporta ancora una volta coerentemente, scegliendo sempre di stare dalla parte dell’innocenza. I due caratteri sono sempre stati solidali, diversi, a volte, ma pur complementari. Ora invece, essa si spezza per dar luogo ad un dissidio fra i due senza precedenti.

Il motivo della polenta

Il motivo della polenta che ritorna anche nel capitolo XXXIII, è il simbolo della fraternità fra i poveri. Manzoni descrive un interno rustico, dove sono presenti persone di tutte le età: un uomo e una donna adulti, una vecchia, alcuni bambini, tutti uniti dall’attesa del cibo. La descrizione ci fa pensare al dipinto di Louis Le Nain “Il pasto dei contadini” in cui la povertà è descritta in toli realistici senza alcuna ombra di idillio. Infatti i personaggi in attesa del pasto, guardano la vivanda “con uno sguardo bieco d’amor rabbioso”. Il motivo anticipa anche il tema della carestia come è già avvenuto marginalmente durante la discussione dei commensali nel capitolo V.

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