Concetti Chiave
- Il capitolo 20 è ambientato in un suggestivo scenario medievale con un castello isolato simbolo del potere dell'innominato.
- Don Rodrigo cerca l'aiuto dell'innominato per rapire Lucia, sfruttando le sue connessioni e la sua reputazione.
- L'innominato, tormentato dai suoi peccati e dalla voce interiore di Dio, esita nel compiere il crimine ma decide comunque di procedere col rapimento.
- Lucia viene rapita lungo una strada solitaria, nonostante i suoi tentativi di persuadere i rapitori, e viene portata verso un destino incerto.
- L'innominato vive un conflitto interiore tra la sua brutalità e la coscienza tormentata, aggiungendo tensione alla trama.
Scenario Medievale e Intrighi
Questo capitolo del romanzo presenta un intenso scenario medievale, con un castello isolato in cima a una collina, simbolo del potere e del dominio dell'innominato sulla regione circostante. Don Rodrigo, desideroso di ottenere aiuto per rapire Lucia, si reca al castello dell'innominato, cercando di sfruttare le sue connessioni e la sua reputazione. Tuttavia, l'innominato, tormentato dai suoi peccati e dalla voce interiore di Dio, esita nel compiere il crimine. Decide comunque di procedere con il rapimento, affidando il compito al Nibbio e agli uomini dell'innominato.
Il piano prende forma mentre Lucia, ignara del pericolo, viene rapita lungo una strada solitaria. Nonostante i suoi tentativi di persuadere i rapitori, viene trascinata via verso un destino incerto. Nel frattempo, l'innominato, diviso tra la sua brutalità e la sua coscienza tormentata, cerca di affrontare la situazione, anche se è tentato di cedere alla fretta di liberarsi di Lucia.
L'interazione tra i personaggi, le loro ambiguità morali e i conflitti interiori contribuiscono a creare una trama ricca di tensione e suspense, mentre l'ambientazione suggestiva del castello e dei suoi dintorni aggiunge un elemento di mistero e drammaticità al racconto.
Conflitti Interiori dell'Innominato
L’innominato risiede in un castello, situato in cima a un poggio, difficilmente raggiungibile. Da lì l’innominato impone il proprio dominio sul territorio circostante. Nessuno, compreso lo stato, osa mettere piede nei territori del signore del castello, a meno che non sia un suo amico.
Don Rodrigo, accompagnato dal Griso e da alcuni bravi, giunge alla taverna della Malanotte. Qui depone le armi e si avvia verso il castello dell’innominato assieme al Griso. Raggiunta la fortezza, don Rodrigo viene introdotto alla presenza dell’innominato a cui chiede aiuto per rapire Lucia. L’innominato accetta l’impresa sapendo di poter contare a Monza sull’aiuto di Egidio, ma, una volta congedato don Rodrigo e rimasto solo, la sua determinazione viene a mancare. Da tempo prova una certa uggia per la sua scelleratezza e più e più volte gli riaffiora nella mente il pensiero della morte che pian piano si avvicina. In questi momenti gli pare di sentir gridare dentro di sé la voce di Dio che l’innominato tenta a ogni costo di reprimere e nascondere mostrando una maggiore ferocia.
Per porre termine a questi pensieri decide di concludere il prima possibile l’impresa affidatagli da don Rodrigo. L’innominato affida al Nibbio, uno dei suoi più abili e coraggiosi uomini, il compito di raggiungere Egidio per organizzare il rapimento di Lucia. Egidio decide di rivolgersi alla monaca di Monza. Quest’ultima oppone una certa resistenza perché si è affezionata a Lucia e vorrebbe evitare di esser complice di un tale crimine, ma alla fine cede.
Giunto il giorno stabilito per completare l’impresa, il piano prende vita. Gertrude chiede a Lucia di portare un messaggio al convento dei cappuccini. Lucia mostra esitazione, ma accetta e si incammina verso il convento.
Seguendo le indicazioni della monaca di Monza, Lucia imbocca una strada solitaria. Proseguendo per quella via, la giovane si accorge della presenza di una carrozza e di due uomini, il Nibbio e un bravo dell’Innominato, in cerca di indicazioni per Monza. Lucia si avvicina, ma i bravi comandati dal Nibbio l’afferrano e la rapiscono. Durante il viaggio in carrozza, della durata di quattro ore, Lucia tenta invano di convincere i suoi rapitori a liberarla.
Intanto l’innominato attende nel suo castello l’arrivo dei suoi uomini e di Lucia. Nel vedere la carrozza del Nibbio che si avvicina alla Malanotte, l’innominato, turbato e agitato più del solito, è tentato di sbarazzarsi rapidamente di Lucia consegnandola direttamente a don Rodrigo, ma si trattiene. Fa chiamare dunque una vecchia serva e le ordina di raggiungere la ragazza alla Malanotte e di farle coraggio.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ambientazione principale del capitolo e quale simbolismo rappresenta?
- Qual è il ruolo di Don Rodrigo nella trama?
- Quali sono i conflitti interiori dell'innominato?
- Come viene rapita Lucia e chi è coinvolto nel rapimento?
- Qual è la reazione dell'innominato all'arrivo di Lucia?
L'ambientazione principale è un castello isolato in cima a una collina, simbolo del potere e del dominio dell'innominato sulla regione circostante.
Don Rodrigo cerca l'aiuto dell'innominato per rapire Lucia, sfruttando le sue connessioni e la sua reputazione.
L'innominato è tormentato dai suoi peccati e dalla voce interiore di Dio, esitando nel compiere il crimine e cercando di reprimere i suoi pensieri di morte.
Lucia viene rapita lungo una strada solitaria da Nibbio e un bravo dell'innominato, seguendo le indicazioni della monaca di Monza.
L'innominato è turbato e agitato, tentato di sbarazzarsi rapidamente di Lucia, ma si trattiene e ordina a una vecchia serva di farle coraggio.