Concetti Chiave
- Il conte zio sfrutta la sua influenza per convincere il padre provinciale dei cappuccini a trasferire fra Cristoforo, accusandolo di proteggere Renzo Tramaglino.
- Fra Cristoforo riceve l'ordine di trasferimento a Rimini, interrompendo ogni legame con la zona di Pescarenico, a causa delle pressioni del conte zio.
- Don Rodrigo, per perseguire i suoi obiettivi, si allea con l'innominato, un uomo potente e malvagio che domina la regione vicino a Bergamo.
- L'innominato, temuto per la sua crudeltà e intelligenza, accetta di aiutare Don Rodrigo, mantenendo il suo controllo sui villaggi e sui signori locali.
- Don Rodrigo riconosce la superiorità dell'innominato e si affida a lui per risolvere la questione legata a Lucia, rafforzando la loro alleanza.
Indice
Il pranzo del conte zio
Il conte zio ha riflettuto sulla questione prospettatagli dal nipote Attilio. Per risolverla decide di parlare con il padre provinciale dell’ordine cappuccino. Lo invita quindi a pranzo durante il quale il conte zio non può fare a meno di sfoggiare il suo potere e la sua importanza. Concluso il pranzo, il conte zio invita il padre provinciale a discutere di una questione in un’altra stanza.
Il conte parla allora di fra Cristoforo come di un individuo poco raccomandabile che ha preso a proteggere un delinquente, Renzo Tramaglino. Conclude facendo cenno a un litigio tra il suddetto frate e il nipote don Rodrigo.La decisione del padre provinciale
Il padre provinciale non può che cedere alle richieste del signor conte perché capisce che non può mettersi contro la potenza di una famiglia quando è stato offeso il suo onore. Così una sera arriva al convento di Pescarenico un cappuccino di Milano con una lettera per il padre guardiano. La lettera riporta la nota scritta di trasferimento a Rimini per fra Cristoforo e l’imposizione, sempre a costui, di interrompere ogni rapporto con la zona di Pescarenico. Il padre guardiano informa il frate la mattina successiva. Quest’ultimo si incammina verso Rimini accompagnato dal frate portatore del messaggio.
L'innominato e il suo potere
Don Rodrigo, intestardito più che mai, decide di venire a capo della sua impresa chiedendo l’aiuto di un uomo terribile. Un uomo, detto l’innominato, dalle ingenti ricchezze e che fa del male per il piacere di farlo. Un uomo dotato di volontà, intelligenza e coraggio che però indirizza a scopi malvagi. Egli non ha amici sul suo stesso piano, ma soltanto amici a lui subordinati, inferiori. Ciò non impedisce loro di chiedere l’aiuto di tale uomo che, per evitare di infangare la sua reputazione, non può tirarsi indietro.
Il dominio dell'innominato
Dopo un periodo di esilio lontano da Milano, l’innominato si è stabilito in un castello al confine col territorio di Bergamo. Da lì esercita il suo predominio sui villaggi e sui signori della zona. Anche don Rodrigo ha dovuto riconoscere la superiorità dell’innominato poiché privo della forza per opporsi a un simile uomo. Per cui gli è divenuto amico e ciò gli ha permesso di rivolgersi proprio a lui per risolvere la questione di Lucia.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo del conte zio nel trasferimento di fra Cristoforo?
- Chi è l'innominato e quale potere esercita?
- Perché don Rodrigo si rivolge all'innominato?
Il conte zio, sfruttando il suo potere e la sua influenza, convince il padre provinciale a trasferire fra Cristoforo a Rimini, interrompendo i suoi legami con Pescarenico, per proteggere l'onore della sua famiglia.
L'innominato è un uomo ricco e temuto, che usa la sua intelligenza e coraggio per scopi malvagi. Esercita il suo dominio da un castello al confine con Bergamo, influenzando villaggi e signori locali.
Don Rodrigo, riconoscendo la superiorità dell'innominato e la sua incapacità di opporsi a lui, diventa suo amico e si rivolge a lui per risolvere la questione di Lucia.