Concetti Chiave
- L'oste nei Promessi Sposi è descritto come una figura che antepone i propri interessi personali a quelli dei clienti.
- Per evitare ripercussioni economiche o giudiziarie, l'oste segnala Renzo alle autorità, dimostrando la sua priorità per la sicurezza personale.
- Mostra pazienza e autocontrollo, fingendo distrazione per evitare complicazioni nella sua osteria.
- Quando Renzo entra con una guardia, l'oste si distanzia dalla situazione per non essere coinvolto.
- Sia l'oste che Don Abbondio scelgono di schierarsi con i più forti per garantire la propria stabilità, ignorando i bisogni dei più deboli.
Il Carattere dell'Oste
Nei capitoli XIV e XV il lettore viene introdotto dall'autore Alessandro Manzoni al personaggio dell’oste, figura predominante caratterizzata dal difendere a tutti i costi i propri interessi personali invece che difendere quelli dei propri clienti, è infatti proprio lui a riportare la presenza di Renzo alle forze dell’ordine per evitare di avere ripercussioni economiche o addirittura giudiziarie sulla propria attività. Per questo mestiere appare infatti necessario mostrare molta pazienza e autocontrollo, cercando quindi di non trovarsi mai assolutamente coinvolto in tutto quello che accade nella propria osteria, l’uomo appare infatti spesso come distratto quando in realtà è decisamente accorto, sta semplicemente facendo finta di niente per poter appunto evitare qualsiasi tipo di guaio o complicazione.
L'Indifferenza dell'Oste
Quando ad esempio Renzo entra nell’osteria insieme alla guardia, lui riconosce il poliziotto in borghese ma si limita semplicemente a sistemare la brace, facendo quindi finta di non sapere nulla e quindi si distanzia dalla situazione, chiaramente non vuole essere coinvolto. Come Don Abbondio che manda via tutti i problemi per garantire la propria tranquillità, l’oste allo stesso modo non avrebbe mai denunciato Renzo se non fosse entrato con il poliziotto. Tutti e due i personaggi, quindi sia l’oste che Don Abbondio, mostrano dunque la tendenza a schierarsi quindi sempre con il più forte per sicurezza e stabilità personale, ignorando invece i veri bisogni e le difficoltà reali che stanno affrontando invece i più deboli, spesso anche in cerca del loro aiuto.