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Concetti Chiave

  • L'Innominato, inizialmente un bandito spietato e temuto, accetta di rapire Lucia su richiesta di don Rodrigo.
  • Nonostante la sua reputazione sinistra, l'Innominato è già preda di rimorsi che preludono a un profondo cambiamento interiore.
  • L'incontro con Lucia rappresenta per l'Innominato un segno di speranza che lo avvicina al pentimento e alla conversione.
  • Il confronto col cardinal Borromeo è cruciale, trasformando il suo rimorso in un desiderio di bene e di redenzione.
  • Dopo la conversione, l'Innominato si impegna a fare del bene, abbandonando la violenza e diventando un difensore di deboli e oppressi.

Indice

  1. Il Bandito e la Conversione
  2. La Fama Sinistra dell'Innominato
  3. La Redenzione e il Cambiamento

Il Bandito e la Conversione

L’innominato è un personaggio molto importante quando si parla di cattiveria. È il potente e noto bandito cui si rivolge don Rodrigo perché faccia rapire Lucia dal convento di Monza. Il bandito decide di accettare dal signorotto l’incarico di rapire la giovane fanciulla, anche se ci viene mostrato già preda di rimorsi e rimpianti sulla sua perfida vita che introducono al pentimento e alla conversione dei capitoli seguenti.

In seguito a una profonda crisi di coscienza, il bandito coglie nell’incontro con Lucia un segno, una luce, una speranza. In seguito, l'incontro col cardinal Borromeo diventa decisivo, e quella che era l'inquietudine, il rimorso e la malvagità dell’Innominato si trasforma in desiderio di bene, in propositi per il futuro e in speranza. Giunge così a un clamoroso pentimento, decidendo così di liberare la ragazza prigioniera nel suo castello e di mandare a monte i piani di don Rodrigo.

La Fama Sinistra dell'Innominato

Inizialmente, l’Innominato viene presentato come un bandito feroce e spietato, che accetta incarichi atroci da mandanti anche noti e che per questo è circondato da una fama sinistra che incute terrore in tutti quelli che hanno a che fare con lui: i vari signori e tirannelli locali che vivono nel territorio che controlla devono scendere a patti con l'innominato e diventare suoi amici, dal momento che i pochi che hanno cercato di opporsi sono stati uccisi oppure allontanati. La sua figura acquista dunque una sorta di imponenza tragica e di grandiosa malvagità che lo rendono uno dei personaggi più interessanti del romanzo, specie se accostato a don Rodrigo che, al suo confronto, appare come un individuo ben più modesto e mediocre, anche perché l'innominato si compiace della sua reputazione famigerata e si dichiara contro la legge e quindi non pretende di assumerla come utile strumento in determinate circostanze al fine di perseguire i suoi scopi criminali e mai egli si sarebbe rivolto a un podestà o a un Conte zio, mentre il signorotto ricerca continuamente l'appoggio della giustizia e degli amici potenti, mostrando in più di un caso il timore delle conseguenze delle sue malefatte. L'intervento dell'innominato nelle vicende del romanzo è del resto decisivo, poiché con la liberazione di Lucia i disegni di don Rodrigo vanno a monte e il bene inizia a prevalere sul male, mentre la sua clamorosa conversione diventa un esempio della misericordia divina, nonché una vicenda umana di caduta e redenzione.

La Redenzione e il Cambiamento

In seguito alla conversione l'Innominato cambia completamente e coglie al volo l'occasione per far del bene in maniera proporzionata al male che aveva fatto. Si propone come un difensore di deboli e oppressi, non però con i metodi della violenza usati in passato. Quindi vediamo in lui un cambiamento interiore, un pentimento vero e proprio, la consapevolezza di aver passato gran parte della vita navigando nel male per poi trovare il sentiero che porta alla retta via. La conversione ha come cause esterne Lucia e Cardinal Federigo, ma essa nasce e si sviluppa nel più profondo dell'uomo, attraverso una lenta, naturale coerente maturazione psicologica. Si tratta di un uomo che dopo aver toccato il fondo della malvagità, comincia a risalire dalla parte opposta.

Domande da interrogazione

  1. Chi è l'Innominato e quale ruolo svolge nella storia?
  2. L'Innominato è un potente bandito noto per la sua malvagità, incaricato da don Rodrigo di rapire Lucia. Tuttavia, attraversa una crisi di coscienza che lo porta a un clamoroso pentimento e alla liberazione di Lucia, influenzando decisivamente gli eventi del romanzo.

  3. Qual è la fama dell'Innominato all'inizio del racconto?
  4. All'inizio, l'Innominato è conosciuto come un bandito feroce e spietato, temuto da tutti e circondato da una fama sinistra. La sua reputazione incute terrore e lo rende un personaggio di grandiosa malvagità.

  5. Come avviene la conversione dell'Innominato?
  6. La conversione dell'Innominato avviene attraverso una profonda crisi di coscienza e l'incontro con Lucia e il cardinal Borromeo, che lo portano a desiderare il bene e a pentirsi delle sue azioni passate.

  7. Quali sono le conseguenze della conversione dell'Innominato?
  8. Dopo la conversione, l'Innominato cambia completamente, diventando un difensore dei deboli e degli oppressi, abbandonando i metodi violenti del passato e dimostrando un vero pentimento e una maturazione psicologica.

  9. In che modo l'Innominato si differenzia da don Rodrigo?
  10. L'Innominato si differenzia da don Rodrigo per la sua imponenza tragica e la sua malvagità grandiosa. A differenza di don Rodrigo, che cerca l'appoggio della giustizia e degli amici potenti, l'Innominato si compiace della sua reputazione famigerata e non si appoggia alla legge per perseguire i suoi scopi.

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