Concetti Chiave
- Il dottor Azzeccagarbugli è un avvocato con un soprannome dato dalla gente, ignoto il suo vero nome.
- Il suo studio è ornato con ritratti dei dodici cesari e scaffali pieni di libri, segni della sua cultura e preparazione.
- La presenza di leggi, gride e suppliche sulla scrivania riflette il suo prestigio professionale e il suo carattere disordinato.
- Una grande sedia con ornamenti di legno simboleggia l'autorità del dottor Azzeccagarbugli.
- Durante l'incontro con Renzo, emerge il senso di superiorità del dottore, ma anche la sua volontà di aiutare nonostante i fraintendimenti.
L'Avvocato Azzeccagarbugli
Il dottor Azzeccagarbugli è un avvocato di cui non si conosce il vero nome, infatti il suo è solo un nomignolo che gli è stato affibbiato dalla gente popolana. Quando Renzo arriva nota subito che nel suo studio ci sono i ritratti dei dodici cesari, che dimostrano la sua cultura, uno scaffale colmo di libri che raffiguravano la sua preparazione e sulla scrivania molte leggi, gride, suppliche e allegazioni che mostrano sia il suo prestigio legato alla professione svolta che il suo disordine, collegato invece alla sua personalità confusa.
L'Autorità e la Generosità
Nella stanza è anche presente una grande sedia a braccioli con una spalliera alta e squadrata, terminata agli angoli da due ornamenti di legno che vogliono far notare il segno dell’autorità dell’avvocato. Durante il dialogo con Renzo si può percepire un senso di superiorità da parte del dottore, che si vede ad esempio nella frase riportata da Manzoni: “Benedetta gente! Siete tutti così, invece di raccontar il fatto, volete interrogare perché avete già i vostri disegni in testa”. D’altra parte emerge però anche la sua generosità nel voler aiutare il giovane anche se frainteso, nello stesso modo si può intuire come Don Abbondio la sua paura nei confronti di Don Rodrigo, e infatti appena Renzo pronuncia il suo nome, viene cacciato.
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