Concetti Chiave
- Federigo Borromeo è lodato per la sua bontà e carità, rinunciando ai privilegi della sua nobile origine per dedicarsi alla vita ecclesiastica.
- Come arcivescovo di Milano, Borromeo ha messo in pratica la sua convinzione che le rendite ecclesiastiche dovessero servire i poveri, mantenendo uno stile di vita semplice e pulito.
- Federigo Borromeo ha fondato la Biblioteca Ambrosiana, raccogliendo libri e manoscritti, e ha criticato il Seicento per il suo materialismo e sfarzo.
- La sua vita è stata dedicata al bene del prossimo, opponendosi alla cattiveria e alla noncuranza del suo tempo, sia internamente che esternamente.
- Federigo ha sviluppato una capacità di persuasione unica, affrontando la disonestà con soavità, e dimostrando una mente elevata pari alla sua nobiltà di cuore.
Indice
Federigo Borromeo: Un Uomo di Carità
Federigo Borromeo è un personaggio famoso per bontà d’animo e per carità cristiana. Manzoni vuole evidenziare la natura eccezionale di quest’uomo che, pur essendo nato in una famiglia agiata,vuole,molto giovane,prendere i voti e dedicarsi alla vita ecclesiastica, schivando i vantaggi che la sua nobile origine poteva offrigli.
“volle una tavola piuttosto povera che frugale,un vestiario piuttosto povero che semplice”,chiamato nel 1595 da papa Clemente VIII a rivestire la carica di arcivescovo di Milano, cercò in tutti i modi di aiutare gli umili e i diseredati; non solo diceva che “ le rendite ecclesiastiche sono patrimonio dei poveri”, ma riuscì anche a mettere in pratica queste parole. Nonostante la sua semplicità riusciva lo stesso ad unire “al genio della semplicità quello d’una squisita pulizia”; due abitudini che si notavano molto bene in quell’età sudicia e sfarzosa.
Critica al Seicento e la Biblioteca Ambrosiana
Con questi due aggettivi si nota la critica che l’autore vuole fare al 600, periodo in cui si dava molto peso alla ricchezza esteriore. Federigo riuscì a mettere in piedi la biblioteca ambrosiana, fornita di libri e manoscritti. Il cardinale però non si limitò solo a raccogliere queste opere, ma fu anch’egli uno studioso. La vita di Federigo fin dalla gioventù fu dedicata al bene del prossimo, fu una sorta di lotta alla cattiveria e alla noncuranza del secolo, una lotta contro il nemico che poteva essere sia interno che esterno.
La Forza Persuasiva di Federigo
Le esperienze di tutte le debolezze e le infelicità umane che egli ha cercato di correggere, hanno dato a Federigo la capacità di comprendere ogni condizione, ogni miseria, ottenendo così una spontanea attitudine ad affrontare qualunque disonesto e corrotto con soavità e forza di persuasione. Come dice il Somigliano “ in lui l’altezza della mente è pari alla nobiltà del cuore”. Per questo in tutte le sue azioni non ci sono nè segni di incertezza nè segni di debolezza. La sua forza espressiva a poco a poco penetra nell’anima, la vince,la affascina
Domande da interrogazione
- Chi era Federigo Borromeo e quale era la sua missione principale?
- Qual è la critica di Manzoni al Seicento e come si collega alla Biblioteca Ambrosiana?
- In che modo Federigo Borromeo affrontava le debolezze umane e i corrotti?
Federigo Borromeo era un uomo noto per la sua bontà d'animo e carità cristiana. Nonostante la sua origine nobile, scelse di dedicarsi alla vita ecclesiastica e aiutare gli umili e i diseredati, mettendo in pratica il principio che le rendite ecclesiastiche sono patrimonio dei poveri.
Manzoni critica il Seicento per l'enfasi sulla ricchezza esteriore. Federigo Borromeo, in contrasto, fondò la Biblioteca Ambrosiana, raccogliendo libri e manoscritti, e dedicò la sua vita al bene del prossimo, opponendosi alla cattiveria e noncuranza del secolo.
Federigo Borromeo, grazie alla sua comprensione delle debolezze e infelicità umane, affrontava i disonesti e corrotti con soavità e forza di persuasione, dimostrando una forza espressiva che penetrava nell'anima, vincendola e affascinandola.