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Concetti Chiave

  • Il cardinale Borromeo è descritto come una figura storica reale e ideale nei Promessi Sposi, incarnando i valori cristiani cari a Manzoni.
  • Nonostante la sua generosità e cultura, Borromeo non è esente da difetti comuni del suo tempo, come la superstizione.
  • La sua bontà si manifesta nell'accoglienza calorosa e senza timore dell'Innominato pentito, dimostrando la sua forza morale.
  • Il dialogo con don Abbondio evidenzia il contrasto tra la dedizione di Borromeo e la meschinità del parroco.
  • Durante la pestilenza a Milano, il cardinale si distingue per il suo sacrificio e carità, aiutando i bisognosi con coraggio.

Indice

  1. Il Cardinale Borromeo nei Promessi Sposi
  2. La Vita di Federigo Borromeo
  3. Difetti e Superstizioni del Cardinale
  4. Le Doti Morali di Federigo
  5. Il Dialogo con Don Abbondio
  6. L'Abnegazione durante l'Epidemia

Il Cardinale Borromeo nei Promessi Sposi

Il cardinale Borromeo è uno dei pochi personaggi storici dei Promessi Sposi. Il Manzoni, nel narrarne le azioni, si attiene piuttosto fedelmente a fatti realmente accaduti. Ciononostante egli è anche figura ideale, nella rievocazione poetica dettata dal commosso sentimento cattolico dello scrittore che vede nella figura del cardinale una delle più alte personificazioni della sua profonda concezione religiosa.

La Vita di Federigo Borromeo

La vita di Federigo Borromeo è stata fin dalla giovinezza un luminoso esempio di aderenza ai precetti del Cristianesimo. Abituatosi ad un'estrema semplicità e frugalità di costumi, egli ha destinato tutte le sue ricchezze a soccorso dei bisognosi. Nello stesso tempo è un uomo profondamente dotto e uno dei suoi più vivi intenti è quello di propagare e diffondere la cultura.

Difetti e Superstizioni del Cardinale

Nonostante ciò, il Manzoni deve riconoscere con rammarico come anche uno spirito così alto e illuminato non fosse esente da alcuni difetti comuni ai suoi contemporanei, come ad esempio la superstizione. Pare che egli credesse alle stregonerie e agli untori, e ciò non mancò di esercitare i suoi effetti nocivi quando, nella circostanza della peste di Milano, il cardinale permise una processione che, naturalmente, ebbe le conseguenze di aggravare il contagio. Ma purtroppo è una legge quasi universale che ogni grande uomo non manchi di pagare il suo contributo all'ignoranza e ai pregiudizi dell'epoca in cui vive.

Le Doti Morali di Federigo

Nel corso del romanzo abbiamo modo di constatare in atto le alte doti morali di Federigo. La sua generosità e larghezza di vedute si manifestano nell'impeto di gioia con cui apre le braccia all'Innominato pentito, come il buon pastore nei confronti della pecorella smarrita. Non vi è in lui il minimo gesto di timore o di ribrezzo, di fronte al terribile uomo: dal volto sereno e dall'atteggiamento maestoso del Cardinale sprigionano solo una irresistibile forza e una incommensurabile bontà. In edificante contrasto con la sua solennità fisica e morale ci appare la sua infinita umiltà con gli umili, così come ci si manifesta nel suo atteggiamento affettuoso e premuroso nei riguardi di Lucia e di Agnese, e della famiglia del sarto.

Il Dialogo con Don Abbondio

Particolarmente significativo per illuminare in pieno la figura del Cardinale Federigo ci sembra il dialogo di quest'ultimo con don Abbondio. Due ecclesiastici sono a confronto, due uomini che hanno accettata la stessa missione, affrontato lo stesso impegno di vita: per questo il contrasto tra le due mentalità, tra le rettitudine e la dedizione al dovere di Federigo e la meschinità tanto profonda da diventare inconscia di don Abbondio, appare in tutta la sua paradossale evidenza. Di fronte ai severi e giusti rimproveri del superiore, don Abbondio oppone l'obbiezione che egli, agendo nel modo in cui, secondo l'altro, avrebbe dovuto agire, avrebbe messo a repentaglio la propria vita. Nulla di più inconcepibile per la mentalità del povero parroco del fatto che la sua vita avesse ben poca importanza di fronte alla missione spirituale che egli aveva il dovere di compiere. Tuttavia, la quasi magnetica personalità del Cardinale sembra produrre qualche effetto anche in questo caso disperato, le sue parole sembrano avere attraversato, almeno in parte, l'involucro di terrore che isola don Abbondio nel suo egoistico mondo. Il pover'uomo si sente vagamente commosso, come "lo stoppino umido della candela" che non produce una gran fiamma, ma "alla fine si accende, e bene o male, brucia".

L'Abnegazione durante l'Epidemia

Durante l'infierire dell'epidemia in Milano il Cardinale si prodiga con assoluta abnegazione e noncuranza di sé per porgere aiuto ai colpiti, gettandosi là dove il pericolo è più grave. Il suo spirito di sacrificio e di carità sembrano aver trovato nella sventura le sue più alte forme di manifestazione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo del Cardinale Borromeo nei Promessi Sposi?
  2. Il Cardinale Borromeo è uno dei pochi personaggi storici del romanzo, rappresentato fedelmente da Manzoni come una figura ideale e una delle più alte personificazioni della concezione religiosa dello scrittore.

  3. Come viene descritta la vita di Federigo Borromeo?
  4. La vita di Federigo Borromeo è descritta come un esempio di aderenza ai precetti cristiani, caratterizzata da semplicità e frugalità, con un impegno a soccorrere i bisognosi e a diffondere la cultura.

  5. Quali difetti vengono attribuiti al Cardinale Borromeo?
  6. Nonostante la sua grandezza, il Cardinale Borromeo non era esente da difetti come la superstizione, credendo alle stregonerie e agli untori, il che ebbe effetti negativi durante la peste di Milano.

  7. Quali sono le doti morali di Federigo Borromeo evidenziate nel romanzo?
  8. Le doti morali di Federigo includono generosità, larghezza di vedute, umiltà, e una bontà incommensurabile, come dimostrato nel suo atteggiamento verso l'Innominato pentito e la sua affettuosità verso Lucia e Agnese.

  9. Come si manifesta l'abnegazione del Cardinale durante l'epidemia?
  10. Durante l'epidemia a Milano, il Cardinale Borromeo si dedica con abnegazione e noncuranza di sé ad aiutare i colpiti, mostrando il suo spirito di sacrificio e carità nei momenti di maggiore pericolo.

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