Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Manzoni compone un'ode di 108 versi su Napoleone, riflettendo sulla Storia e sulla Provvidenza divina, ispirato dalla notizia della morte dell'imperatore in esilio.
  • L'opera si articola in cinque fasi, che spaziano dallo stupore per la morte di Napoleone alla celebrazione della fede cristiana, passando per il suo glorioso passato e la disperazione dell'esilio.
  • La poesia contrappone l'immobilità della morte di Napoleone alla rapidità delle sue azioni passate, culminando in un inno alla Fede che risolve i conflitti interiori.
  • Manzoni adotta una visione pessimista della gloria terrena, presentandola come effimera e fonte di tormento, contrapponendola alla gloria divina eterna e salvifica.
  • La struttura dell'ode è solenne, con un ritmo che varia in accordo con il contenuto: inizialmente lento e solenne, poi incalzante, e infine di nuovo solenne per riflettere il tumulto interiore di Napoleone.

Indice

  1. La morte di Napoleone
  2. Manzoni e l'ode a Napoleone
  3. Riflessioni sull'uomo Napoleone
  4. Contrasti e opposizioni
  5. Il tema della gloria effimera
  6. Struttura e stile dell'ode

La morte di Napoleone

Il 5 maggio Napoleone, ormai in esilio nella sperduta isola di Sant’Elena, muore. In Europa la sua figura era pressoché dimenticata: infatti erano passati ben 7 anni dalla sconfitta di Waterloo. Quando la notizia del decesso si diffuse in Europa, ripresero forze tutte le polemiche che lo avevano accompagnato quando era in vita.

Manzoni e l'ode a Napoleone

Fino ad allora, Manzoni non aveva mai scritto nulla su Napoleone, ma la notizia della sua morte creò nello scrittore un bisogno impellente di celebrarne la figura. Fu così che in pochissimo tempo compose un’ode di 108 versi in cui la riflessione sulle vicende napoleoniche diventa un’occasione per meditare sulla Storia, sul ruolo che la Provvidenza divina ha in essa e per celebrare i valori della fede cristiana.

Riflessioni sull'uomo Napoleone

Ciò che allo scrittore interessa veramente di Napoleone è l’uomo che, dopo aver portato le insegne del potere, si ritrova abbandonato da tutti, costretto ad una vita inattiva e per lui totalmente inutile perché priva di scopi. La sua riflessione si articola in cinque fasi:

1) Lo stupore diffuso, che crea mutismo e immobilità, con cui viene accolta in Europa la notizia della morte di Napoleone (strofe 1 - 2)

2) L’atteggiamento del poeta di fronte all’evento e il rapporta fra l’attività poetica del Manzoni e la figura di Napoleone (strofe 3 - 4)

3) La ricostruzione del glorioso passato di Napoleone, fra vittorie e sconfitte (strofe 5 - 9)

4) L’esilio a Sant’Elena con la descrizione dell’atteggiamento di disperazione di Napoleone. (strofe 10 - 15)

5) L’intervento della Provvidenza divina sul letto di morte di Napoleone e il trionfo della fede. (strofe 16 - 18)

Contrasti e opposizioni

Nelle prime quattro strofe prevale la contrapposizione tra l’immobilità della salma e ka rapida successione degli avvenimenti. Nella parte centrale, Manzoni dipinge, con rapidi scorci, la vicenda napoleonica: in questo caso, c’è una contrapposizione di spazi fra i vasti orizzonti delle sue imprese e la breve sponda dell’isola in cui gli Inglesi lo hanno esiliato. Si nota anche un’opposizione temporale fra la rapidità delle sue azioni e l’immobilità in cui si sta preparando la fine della sua vita. Infine, nell’ultima parte, si può notare il contrasto fra il passato e il presente e, per sanare il conflitto interiore di Napoleone come uomo, interviene la dimensione spirituale che acquista la dimensione dell’eternità. Le ultime due strofe si staccano dalla ricostruzione storica e dalla meditazione sul destino umano per costituire un inno di lode alla Fede sempre vittoriosa alla luce della quale anche la figura di Napoleone trova la giusta collocazione Il tema di fondo dell’ode è esplicitato tramite degli interrogativi: l’azione dei grandi uomini è stata positiva? Chi ne ha tratto un vantaggio e chi, invece ha danneggiato? Lo scrittore affida la risposta ai posteri “Ai posteri l’ardua sentenza” che è

collocata fra il secondo e il terzo gruppo di strofe.

Il tema della gloria effimera

La prospettiva con cui Manzoni considera il mondo è pessimista; infatti la ricerca di grandezza e della gloria terrena porta con sé morte e distruzione, causa incomprensioni e offese e porta al rimorso e al tormento dell’anima. Pertanto, la Storia è portatrice di una gloria effimera che, per di più, conduce sull’orlo della disperazione. Manzoni propone allora una gloria in una prospettiva diversa, quella divina e quindi non passeggera, ma eterna. L’ultima parte dell’ode è proprio imperniata sui questo concetto. A tal proposito il verso 87 è molto significativo: la vita terrena è ormai giunta al livello massimo di crisi esistenziale (“si disperò”, a cui fa seguito un punto e virgola e quindi “ma valida/venne una mano dal cielo…”) e si va verso una visione divina che porta salvezza e speranza. A questo punto l’ode da civile si trasforma in ode morale in cui Storia e religione si fondono in modo armonico.: il trionfo di un eroe che incarna un ideale patriottico, si trasforma in un’esaltazione della potenza divina e della fede, elemento che ha la funzione di collegamento con la vita terrena.

Struttura e stile dell'ode

Per quanto riguarda la struttura, il ritmo e lo stile, Manzoni ha scelto un’impostazione solenne con un equilibrio interno fra le varie parti. La scelta del verso settenario permette una successione veloce delle immagini e il ritmo della narrazione si adatta al contenuto e al tono degli eventi descritti. Per questo motivo, le strofe iniziali hanno un tono solenne, caratterizzato da monosillabi e da brevi periodi iniziali; invece il ritmo delle strofe che sintetizzano le imprese militari diventa incalzante e a questo si oppone quello lento e di nuovo solenne delle strofe che descrivono il turbamento interiore di Napoleone. Da notare, infine, che ogni strofa termina con un verso tronco, in cui sembra di intravedere l’eco di una marcia militare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della morte di Napoleone nell'opera di Manzoni?
  2. La morte di Napoleone ha spinto Manzoni a scrivere un'ode di 108 versi, riflettendo sulla Storia e sul ruolo della Provvidenza divina, celebrando i valori della fede cristiana.

  3. Come viene rappresentato Napoleone nell'ode di Manzoni?
  4. Manzoni si concentra sull'uomo Napoleone, abbandonato e inattivo in esilio, riflettendo sulla sua vita e sul suo destino attraverso cinque fasi che culminano con l'intervento della Provvidenza divina.

  5. Quali contrasti emergono nell'ode di Manzoni su Napoleone?
  6. L'ode presenta contrasti tra immobilità e rapidità degli eventi, vastità delle imprese e isolamento dell'esilio, e tra passato glorioso e presente disperato, risolti dalla dimensione spirituale eterna.

  7. Qual è il tema della gloria effimera nell'ode di Manzoni?
  8. Manzoni vede la gloria terrena come effimera e portatrice di disperazione, proponendo una gloria divina eterna che offre salvezza e speranza, trasformando l'ode in un'esaltazione della fede.

  9. Come si caratterizza lo stile e la struttura dell'ode di Manzoni?
  10. L'ode ha una struttura solenne con un ritmo che varia per adattarsi agli eventi descritti, usando versi settenari e terminando ogni strofa con un verso tronco, evocando una marcia militare.

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