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Concetti Chiave

  • Il 5 maggio 1821, la morte di Napoleone a Sant'Elena ispira Manzoni a scrivere una riflessione morale sulla sua esistenza, piuttosto che un'opera epica.
  • La poesia è composta da 18 strofe, ognuna con 6 versi settenari, legate dalla rima tronca, e utilizza un linguaggio di derivazione biblica e liturgica.
  • L'antitesi tra superbia e umiltà è un tema centrale, messa in evidenza fin dall'inizio con l'antitesi tra la presenza di Napoleone e la sua assenza dopo la morte.
  • Manzoni esplora la grandezza e la negatività di Napoleone, un uomo fatale che ha influenzato il destino di molti, evidenziando il contrasto tra gloria e distruzione.
  • Manzoni si astiene dal lodare o condannare Napoleone durante la sua vita, scegliendo di scrivere solo dopo la sua morte, quando è commosso dall'evento.

Indice

  1. Il 5 maggio
  2. Analisi dei versi della poesia

Il 5 maggio

Il 5 maggio 1821 nell’isola di Sant’Elena moriva Napoleone. La notizia fu pubblicata nel giornale a Milano intorno a metà luglio. Manzoni rimase talmente colpito che, in pochi giorni, in preda a un furore creativo, cosa insolita per lui, scrisse lode “il 5 maggio”. Era insolito perché era perfezionista: scriveva, rielaborava, ecc. questa è un’opera che venne scritta di getto. La vicenda non riguardava tanto la storia di Napoleone come personaggio storico, ma è una riflessione morale sulla sua esistenza. Non è dunque un’opera epica che esalta le gesta dell’eroe, imprese di un uomo eccezionale, ma è come se fosse un inno sacro, applicato a un avvenimento profano(alla vita di un uomo profano). È significativo d questo punto di vista il titolo, che non celebra un nome, una data di nascita, ma la data di morte. Dei santi si celebra la data di morte. Il linguaggio non è quello epico, ma molti termini sono di derivazione biblica e liturgica. La riflessione morale riguarda non la vicenda dell’eroe, ma dell’uomo Napoleone. Sembra sintetizzare il versetto del Magnificat: ha rovesciato i potenti ai troni e innalzato gli umili. Abbiamo 18 strofe, ciascuna costituita da 6 versi settenari. Sono collegate dalla rima tronca dell’ultimo verso di ogni strofa.

Analisi dei versi della poesia

V. 1: l’emistichio iniziale è basato su un antitesi: la presenza superba è data dal pronome “ei” messa come prima parola, l’assenza è data dal verbo “fu”. Quindi questa antitesi fa emergere dall’inizio il tratto più importante di tutto il componimento(antitesi tra superbia e umiltà).
Vv. 1-8: la similitudine della prima strofa è basata tutta sull’immobilità del corpo che un tempo è stato grande e attivo, che viene paragonato allo stupore di tutti gli uomini quando scoprono che era morto. Ci presenta un corpo morto, immobile. Napoleone è morto in esilio a Sant’Elena. Uomo fatale: uomo che ha deciso nella sua vita il destino di tanti altri uomini, il destino di tutta l’Europa e di due secoli (a cavallo fra 1700 e 1800).
Vv. 9-12: emerge la grandezza di Napoleone: la terra non sa quando verrà un uomo grande come lui. Ma allo stesso tempo emerge la negatività e violenza (cruenta).
Vv. 13-14: “lui” si può accostare al primo verso, potenza e superbia Napoleone. “Folgorante”: divinità che lanciano fulmini, indica chiarore e potenza di Napoleone. Usa un’anastrofe, in modo da mettere in luce “lui”. Il termine solio da l’idea del potere personale(monarchia). Nel momento in cui Napoleone aveva il massimo potere(splendore, folgorante), Manzoni non ha scritto nulla su di lui.
Vv. 15-18: ribadisce il concetto: non ha scritto niente e non si è aggiunto alle mille voci(tutti gli altri scrittori che scrivevano per adularlo e pochi per condannarlo). Significativo il verso 16: va letto velocemente e indica la rapida successione degli eventi di Napoleone. Cadde: nella battaglia di Lipsia, subito dopo ci fu l’esilio sull’isola dell’Elba. Risorse: fuggì dall’isola d’Elba e ci fu il governo dei cento giorni. Giacque: nella battaglia di Waterloo, a cui seguì l’esilio a Sant’Elena.
Vv. 19-22: il suo genio non è stato servile, ma nemmeno vile. Napoleone è stato oggetto da parte dei poeti di servile lode quando era in vita o di vili offese quando era morto e non si poteva più difendere. Manzoni decide di scrivere di lui solamente adesso che è provato e commosso dalla sua morte. Raggio: mi riporta a “folgorante” v. 13, ricorda la stessa idea di potere, di luce.
Vv. 23-24: “non morrà”: è una litote(negazione del contrario per attenuare il concetto): canto immortale, non per il suo genio artistico, ma proprio perché nell’ode si rilegge tutta la vicenda di Napoleone in chiave cristiana. Forse: probabilmente serve per attenuare, per riportare tutto alla modestia cristiana. Nell’ode si individuano cinque momenti del discorso poetico: Prima parte: il preambolo= la morte di Napoleone, l’atteggiamento del poeta davanti all’evento (strofe 1-4). Emergono due opposizioni fondamentali: 1. Immobilità/rapidità: l’immobilità della salma (V. uno) si oppone alla “vece assidua“(V. 15) delle azioni del grande uomo quando “cadde, risorse, giacque” (V. 16) 2. Grandezza e gloria: “tanto spirò” (V. 4), “folgorante” (V. 13), “tanto raggio” (V. 22)/ negatività dell’azione: “cruenta polve“ (V. 12). Il grande uomo ha seminato con le sue guerre d’distruzione, sofferenze e morte. Le due opposizioni verranno riprese e sviluppate successivamente.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'importanza della data del 5 maggio nella poesia di Manzoni?
  2. La data del 5 maggio è significativa perché segna la morte di Napoleone, non la sua nascita o le sue gesta eroiche. Manzoni la utilizza per riflettere moralmente sulla vita di Napoleone, simile a un inno sacro per un evento profano.

  3. Come viene rappresentata la figura di Napoleone nei versi iniziali della poesia?
  4. Nei versi iniziali, Napoleone è descritto attraverso un'antitesi tra la sua presenza superba e la sua assenza, evidenziando il contrasto tra la sua grandezza passata e la sua morte in esilio.

  5. Quali sono le principali opposizioni tematiche presenti nella poesia?
  6. Le opposizioni principali sono tra immobilità e rapidità, e tra grandezza e gloria contro la negatività delle azioni di Napoleone, che ha portato distruzione e sofferenza.

  7. Perché Manzoni ha scelto di scrivere su Napoleone solo dopo la sua morte?
  8. Manzoni ha deciso di scrivere su Napoleone solo dopo la sua morte perché era commosso e provato dall'evento, evitando di unirsi alle lodi servili o alle offese vili che altri poeti avevano espresso durante la vita di Napoleone.

  9. Qual è il significato del termine "folgorante" nel contesto della poesia?
  10. Il termine "folgorante" si riferisce alla potenza e al chiarore di Napoleone, paragonandolo a una divinità che lancia fulmini, sottolineando il suo potere personale e la sua influenza.

Domande e risposte

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