Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • La poesia "Il 5 maggio" di Alessandro Manzoni è ispirata dalla morte di Napoleone avvenuta il 5 maggio 1821 a Sant'Elena.
  • Manzoni riflette sull'immobilità della terra e sul silenzio alla notizia della morte di Napoleone, paragonando questa immobilità alle spoglie del condottiero.
  • Il poeta non aveva mai scritto su Napoleone nei suoi momenti di potere o sconfitta, scegliendo di esprimersi solo dopo la sua morte.
  • Manzoni narra le grandi imprese di Napoleone, interrogandosi se la gloria ottenuta sui campi di battaglia fosse reale, lasciando la risposta alle generazioni future.
  • Nonostante i momenti di disperazione durante l'esilio, l'intervento divino ha guidato Napoleone verso un mondo di pace e serenità.

Indice

  1. L'ispirazione di Manzoni
  2. Il silenzio del poeta
  3. Le imprese di Napoleone
  4. Riflessioni sulla gloria
  5. Napoleone in esilio

L'ispirazione di Manzoni

L'avvenimento che ha ispirato Alessandro Manzoni è la morte di Napoleone, avvenuta nell'Isola di Sant' Elena il 5 maggio del 1821.

La poesia inizia con un paragone: come le spoglie di Napoleone sono immobili, così la terra alla notizia della morte di questo grande personaggio rimane muta, sconvolta da quanto è successo e nessuno sa quando riapparirà un uomo così grande.

Il silenzio del poeta

Il poeta non ha scritto nulla su Napoleone quando egli era nel pieno del suo potere e nemmeno quando fu sconfitto una prima volta e inviato in esilio, cioè non si è mai preoccupato né di lodarlo quando era vittorioso, né di accusarlo quando è stato vinto.

Il canto del poeta si innalza invece solo ora, quando ha appreso la morte di un personaggio così grande e potente.

Le imprese di Napoleone

Quindi, Manzoni narra tutte le imprese di Napoleone (la campagna d'Italia, la spedizione d'Egitto, la conquista della Spagna e le guerre sul Reno) e alla fine si chiede se questa gloria conquistata sui campi di battaglia sia stata una vera gloria.

La domanda non ha risposta: a darla saranno coloro che vivranno dopo.

Riflessioni sulla gloria

Dopo questa riflessione, il poeta riprende a parlare delle imprese di Napoleone. Nella sua carriera ha provato di tutto: il trionfo, la fuga, la vittoria, l'esilio e di nuovo la gloria. Per due volte, è stato vinto (a Lipsia e a Waterloo) e per due volte ha trionfato (la proclamazione dell'Impero e i Cento Giorni). Egli è paragonato ad un arbitro, seduto in mezzo a due secoli: quello della Rivoluzione ( il 1700) e quello della Restaurazione (il 1800). Però, nonostante il ruolo che ha avuto, Napoleone è scomparso lo stesso.

Napoleone in esilio

Per tante volte, durante il suo esilio a Sant 'Elena, Napoleone ha cercato di scrivere le sue memorie, ma non ci è mai riuscito; spesso, è stato assalito anche dai ricordi, soprattutto al tramonto di una giornata: ha ripensato al suo esercito, alle battaglie, ai cavalli, e agli ordini impartiti ai suoi soldati e ha rischiato di farsi prendere dalla disperazione. Per fortuna la mano di Dio è intervenuta sempre per portarlo verso un mondo più sereno, fatto di pace.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'evento che ha ispirato Alessandro Manzoni a scrivere?
  2. L'evento che ha ispirato Alessandro Manzoni è stata la morte di Napoleone, avvenuta il 5 maggio 1821 nell'Isola di Sant'Elena.

  3. Come ha reagito il poeta alla morte di Napoleone?
  4. Il poeta ha iniziato a cantare solo dopo la morte di Napoleone, non avendo scritto nulla su di lui né durante il suo potere né dopo la sua prima sconfitta e esilio.

  5. Quali riflessioni fa Manzoni sulla gloria di Napoleone?
  6. Manzoni riflette sulle imprese di Napoleone e si chiede se la gloria conquistata sui campi di battaglia sia stata vera gloria, lasciando la risposta a coloro che vivranno dopo.

Domande e risposte

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