Concetti Chiave
- Bertolt Brecht was a transformative figure in 20th-century theater, promoting reflection over immersion through his epic theater and alienation effect.
- His early work, "Tamburi nella notte," won the Kleist Prize in 1922, marking his rise in the theater world, and he later developed a Marxist perspective.
- Galileo Galilei, in Brecht's play, challenges established beliefs with the Copernican theory, highlighting the conflict between science and authority.
- The play reflects a time when intellectual freedom was restricted, and individuals like Galileo had to navigate oppressive systems to pursue truth.
- Film adaptations of Galileo's life include the 1968 biographical drama by Liliana Cavani and the 1975 film based on Brecht's play, directed by Joseph Losey.
Indice
Bertolt Brecht e il teatro epico
Bertolt Brecht fu un grande trasformatore del teatro del ventesimo secolo, egli cercava di sollecitare la creatività e la produttività dello spettatore.
Il suo modo di fare teatro si basava sul “piacere di pensare”. Egli cercava di far riflettere su ciò che si vedeva in scena, senza immedesimarsi. Lo Stückeschreiber (scrittore di teatro) nacque il 10 febbraio 1898 ad Augusta dal cattolico Berthold Friedrich e dalla borghese di fede protestante Sophie Brezing. Nel 1900 nacque anche il fratello Walter.Gli anni formativi di Brecht
Bertolt scriveva già da piccolo per il suo teatro di burattini e per il giornale della scuola, dopo quattro anni di scuola elementare frequentò il liceo di Augusta. Nel 1916 rischiò di essere espulso dalla scuola per aver scritto un tema in classe sulla frase di Orazio “Dulce est et decorum pro patria mori”. Egli si rivelò uno studente astuto in quanto sapeva cambiare il suo comportamento in base alle circostanze; era indipendente, polemico, presuntuoso ma amava condividere interessi e isolarsi con la sua cerchia di amici. Nel 1917 alcuni di questi vennero chiamati sotto le armi e Brecht, per evitare l’arruolamento, da lettere cambiò facoltà e fece medicina. Infatti, nel 1918 fu infermiere nell’ospedale di Augusta (per un mese soltanto). Sempre in questo anno, l’autore scrisse la “Leggenda del soldato morto” e lo portò a far parte della lista nera di Hitler nel 1923. Dopo la morte di Frank Wedekind, modello e maestro per Brecht, quest’ultimo pubblicò un elogio funebre in suo onore. Poi riprese gli studi ma concentrandosi maggiormente sul teatro e sulla letteratura. Nel 1918 fece il critico teatrale al “Tageszeitung” della sua città natale e l'anno successivo, per il giornale socialista “Augsburger Volkswille”.
Successi e collaborazioni teatrali
Dopo aver composto “Trommeln in der nacht” (Tamburi nella notte, per cui vinse il Premio Kleist nel 1922), andò a Monaco e ci rimase definitivamente dal 1920 dopo la morte della madre. Qui divenne conosciuto grazie al successo della rappresentazione di “Tamburi nella notte” e furono rappresentati anche: il suo primo dramma ambientato in America “Baal, im Dickicht der Städte” (Nella giungla delle città, 1922) e una rielaborazione di un’opera di Christopher Marlowe “Leben Eduards des Zweiten von England” (Vita di Edoardo Secondo d’Inghilterra, 1923), aiutato da Feuchtwanger. Brecht sposò l'attrice e cantante d'opera Marianne Zoff e un anno dopo nacque la loro figlia Hanne, divenuta poi nota attrice. Nel 1924 si stabilì a Berlino e conobbe Helene Weigel da cui nacque il figlio Stefan.
Brecht e il marxismo
Nel 1925 scrisse il dramma “Mann ist Mann” (Un uomo è un uomo), con l’aiuto di Elisabeth Hauptmann. In questi anni studiò Hegel e Marx e si avvicinò così al marxismo. In più, sviluppa la sua teoria del teatro epico basato sulla tecnica dello straniamento (quella di cui parlavo inizialmente, in cui non c’è l’immedesimazione dello spettatore). Nel 1928 compose “Die Dreigroschenoper” (l’opera da tre soldi) in collaborazione con il compositore Kurt Weill, il quale è stato il primo ad applicare la musica al teatro. Brecht, dopo aver divorziato con Marianne Zoff, nel 1929 si sposò con Helene Weigel. Poi compose il “Lehrstuck”, ovvero il dramma didattico e fece uscire un susseguirsi di opere tra il 1929 e il 1930, quali: “Il volo dei Lindbergh”, “L’accordo”, “Il consenziente e il dissenziente”, “La linea di condotta” e “L’eccezione e la regola”. Il dramma didattico più articolato, però, fu “Santa Giovanna dei Macelli” che a modi parodia, parlava della crisi della società tedesca. Nel 1931 scrisse anche “La madre”.
Esilio e produzione letteraria
Poco dopo, nel 1933 Hitler viene eletto cancelliere del Reich e Brecht è costretto a fuggire. Nei primi otto anni di esilio cambia paese molto frequentemente, arrivando fino in California nel 1941, dove rimase per altri 6 anni. In questi anni di esilio, lo scrittore fu comunque produttivo scrivendo “Madre coraggio e i suoi figli”, “Vita di Galileo” (che ebbe modo di portare a termine con l’aiuto di Charlie Chaplin), “La resistibile ascesa di Arturo Ui” e “Il signor Puntila e il suo servo Matti”. In America visse in condizioni difficili, anche economicamente. Tra il 1942 e il 1945 scrisse “Schweyk nella seconda guerra mondiale”. Nel 1947, prima di lasciare gli Stati Uniti per tornare in Europa, subì l’interrogatorio da parte della Commissione per le attività antiamericane e se la cavò con furbizia. Dopo aver trascorso un anno a Zurigo, si stabilì nella Berlino est nel 1949, dove fondò il teatro Berliner Ensemble che diventò uno dei più importanti. L’ultimo dramma che scrisse fu “Turandot ovvero il congresso degli imbiancatori”, la quale fu una satira contro gli intellettuali liberal democratici. Nel 1951 ebbe il Premio nazionale, poi fu nominato vicepresidente dell’Accademia delle Arti e nel 1955, ebbe il premio Stalin per la pace. Già in brutte condizioni di salute a causa di un virus, il 14 agosto 1956 morì d'infarto. Egli venne sepolto a Berlino, vicino alla tomba di Hegel.
Galileo e la teoria copernicana
A Padova, nel 1609, Galileo Galilei si trova nella sua stanza di lavoro per dimostrare al suo allievo Andrea (il figlio undicenne della governante) la teoria copernicana, per la quale il sole è fermo e la terra è in movimento. Egli presenta anche il metodo scientifico, quello con cui mette in dubbio ciò su cui altri non hanno mai dubitato. Mentre il maestro spiega, Andrea è titubante e dunque risponde con le teorie degli oppositori di Copernico. A un certo punto entra la governante annunciando l’arrivo del nobile Ludovico Marsili, che vuole diventare allievo di Galileo. Il ragazzo è molto ignorante rispetto alle scienze e si lascia scappare che in Olanda si parla di una nuova invenzione, il cannocchiale. Subito dopo lo scienziato ha una discussione con il procuratore Priuli, il quale non gli concede l’aumento di stipendio e ciò scaturisce in lui irritazione nei confronti della Repubblica di Venezia, che proteggendo gli studiosi dall’Inquisizione, li stipendia “male”. Quindi confessa di avere uno strumento nuovo che porterà sicuramente ad un ottimo guadagno.
Scoperte e sfide a Venezia
La scena si sposta a Venezia, dove Galileo presenta l’invenzione alla Repubblica per lanciarla sul mercato. Egli, insieme all’amico Sagredo e grazie al nuovo strumento, riesce a far progredire la scienza scoprendo com’è fatta la superficie della luna, che è priva di luce propria e i satelliti di Giove. Però li raggiunge Priuli, che ha saputo del commercio già esistente in Olanda dello stesso strumento proposto da Galileo. Ma egli si concentra piuttosto sulle nuove scoperte e si sposta a Firenze e qui diventa matematico di corte. Il ragazzino Cosimo de Medici va da Galileo per saperne di più sulle nuove scoperte ma, in assenza dello scienziato, viene accolto da Andrea che inizia a parlare delle tesi del suo maestro. Poco dopo, però, inizia a crearsi caos quando il Granduca non vuole restituire il modellino del sistema tolemaico ad Andrea. Arriva giusto in tempo Galileo, che spiega le sue tesi ma al momento della dimostrazione nessuno dei presenti vuole guardare nel cannocchiale.
In questo periodo Firenze è sopraffatta dalla peste e Galilei respinge l’idea di scappare con Andrea e la figlia Virginia perché avrebbe dovuto separarsi da troppe cose molto importanti per i suoi studi. Purtroppo la governante si ammala, ma Andrea riesce a raggiungere il maestro nonostante la città fosse isolata, saltando giù dal carro.
Galileo e l'Inquisizione
La scena si sposta a Roma, dove le tesi di Galileo vengono accettate dal Gran Collegio (mentre gli ecclesiastici gli danno ancora torto). Nel 1616, i cardinali Bellarmino e Barberini lo chiamano per un colloquio, insieme alla figlia e al promesso sposo di lei Ludovico Marsili. I cardinali comunicano all'Inquisitore che la teoria copernicana è dichiarata eretica dal Sant’ Uffizio. Poi si assiste a un dialogo tra Galileo e Frate Fulgenzio, il quale sostiene che la decisione sia stata presa per non scombussolare le idee riguardanti il cosmo già fissate nella mente della popolazione povera e ignorante; in più gli consiglia il silenzio per non creare situazioni spiacevoli ma lo scienziato rimane dubbioso. Galileo riesce a non proferire parola sulle sue scoperte per otto anni e gli giunge la notizia della morte di papa Gregorio XV, che verrà sostituito dal cardinale Barberini come Urbano VIII. Quest’ultimo essendo matematico dà la possibilità allo scienziato di continuare gli studi sul cosmo e Ludovico, sapendo che il padre di Virginia avrebbe continuato le ricerche su temi eretici, non vuole più sposarla.
Dopo 10 anni, Galileo pubblica un testo in volgare intitolato “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, dove dimostra la veridicità del sistema copernicano rispetto a quello tolemaico-aristotelico. Quindi giunge al palazzo dei Medici con sua figlia Virginia per presentarlo ma era già pronta una carrozza per mandarlo a Roma al tribunale dell’Inquisizione, dove viene incarcerato e poi processato. Galileo durante l’interrogatorio decide di abiurare le sue tesi, salvandosi la vita; questa decisione però porta i suoi discepoli ad abbandonarlo. Andrea raggiunge Galileo in Toscana, dove è costretto a vivere sotto controllo dall'inquisizione, insieme alla figlia che si occupa di lui. L'allievo, ormai diventato uomo, sta per partire per l'Olanda per condurre degli studi e il vecchio maestro svela che ha scritto un nuovo testo “Discorsi sulle nuove scienze”. Qui Andrea capisce che Galileo ha abiurato per paura delle torture e per continuare a scrivere e studiare.
Galileo e la libertà di pensiero
Il contesto storico della vicenda è quello del XX secolo, in cui la libertà di pensiero è ancora molto limitata perché è presente un sistema che opprime e che utilizza l’ignoranza della popolazione come strumento di controllo. Per questo Fulgenzio dice a Galileo che la cosa migliore è il silenzio, per proteggere queste povere persone che hanno sempre creduto in un ordine superiore organizzato; la loro certezza è che c’è qualcuno che garantisce la felicità ultraterrena, e senza questo punto di riferimento non saprebbero che strada prendere. Galileo non vede contraddizione tra le verità espresse dalla fede e quelle che lui ricerca attraverso la scienza. Secondo lui scienza e fede si accordano in quanto sono entrambi strumenti per comprendere la stessa verità che proviene da Dio.
In più, è un periodo in cui il potere ha la meglio su tutto e riesce a condurre la società nella direzione in cui preferisce utilizzando il terrore. La sconfitta della scienza da parte dell’Inquisizione è contemporaneamente una vittoria per Galileo perché ha abiurato le sue tesi per paura ma ha guadagnato anni preziosi in cui ha avuto la possibilità di continuare gli studi.
Film su Galileo
Il primo film che tratta della vita di Galileo è, appunto, “Galileo” ed è uscito nel 1968. Sotto la regia di Liliana Cavani e prodotto in Italia/Bulgaria. Il genere è biografico e drammatico, il protagonista è stato interpretato dall’attore irlandese Cyril Cusack.
Il secondo film sull’argomento è proprio tratto dal libro di Bertolt Brecht; si intitola “Galileo”, è stato prodotto nel 1975 in Inghilterra e negli Stati Uniti e diretto da Joseph losey. Si tratta di un documentario, drammatico e storico e qui il personaggio principale è rappresentato da Chaim Topol, attore israeliano.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'approccio innovativo di Bertolt Brecht nel teatro del ventesimo secolo?
- Quali sono stati alcuni dei momenti chiave nella vita di Bertolt Brecht?
- Come viene rappresentata la figura di Galileo Galilei nell'opera di Brecht?
- Qual è il contesto storico dell'opera di Brecht su Galileo?
- Quali film sono stati realizzati sulla vita di Galileo e sull'opera di Brecht?
Brecht ha trasformato il teatro sollecitando la creatività e la produttività dello spettatore, basandosi sul "piacere di pensare" e sulla tecnica dello straniamento, evitando l'immedesimazione.
Brecht è nato nel 1898, ha evitato l'arruolamento studiando medicina, ha scritto opere significative come "Tamburi nella notte" e "L'opera da tre soldi", ed è stato costretto a fuggire dalla Germania nel 1933 a causa del regime nazista.
Galileo è presentato come un sostenitore della teoria copernicana e del metodo scientifico, che affronta l'opposizione dell'Inquisizione e abiura le sue tesi per continuare a studiare, dimostrando il conflitto tra scienza e potere.
L'opera è ambientata nel XX secolo, un periodo in cui la libertà di pensiero è limitata e il potere utilizza l'ignoranza per controllare la popolazione, riflettendo il conflitto tra scienza e autorità religiosa.
Due film principali sono stati realizzati: "Galileo" del 1968 diretto da Liliana Cavani e "Galileo" del 1975 diretto da Joseph Losey, quest'ultimo basato sull'opera di Brecht.