Concetti Chiave
- "I ventitré giorni della città di Alba" è una raccolta di undici racconti di Beppe Fenoglio, incentrata sulla resistenza partigiana e la vita contadina nelle Langhe.
- Fenoglio descrive la guerra partigiana senza trionfalismi, sottolineando la crudeltà del conflitto e criticando gli errori dei partigiani con ironia.
- La rappresentazione della vita contadina si concentra sulla fatica quotidiana e la rudezza dei rapporti umani, con un tono realistico paragonato a quello di Verga.
- La lingua usata da Fenoglio varia in base al tema, mostrando influenze inglesi nei racconti sulla Resistenza e influssi dialettali nei racconti langaroli.
- Il racconto principale narra la breve liberazione di Alba nel 1944, con un realismo che evidenzia l'incapacità organizzativa dei partigiani di fronte all'avanzata nemica.
I ventitré giorni della città di Alba è una raccolta di undici racconti che prende il titolo dal più importante di essi ambientato ad Alba durante la resistenza partigiana. Cinque racconti, infatti, hanno per argomento la guerra e la Resistenza, mentre gli altri sei sono di argomento contadino, “langarolo”.
Indice
Temi principali dell'opera
L’opera di Fenoglio è fra le più singolari del Novecento, incentrata su due temi predominanti: la guerra partigiana, a cui l’autore partecipò, e la vita contadina nelle Langhe, la campagna piemontese tanto cara anche a Pavese, quando Fenoglio parla della lotta partigiana nella Resistenza lo fa senza trionfalismi, con obiettiva valutazione dei fatti, talvolta con un tono che rende a ridimensionare l’aspetto epico per sottolinearne la sconvolgente crudeltà.
Parlando delle Langhe, invece, il suo sguardo è puntato sulla quotidiana fatica dei contadini, sul loro carattere violento, temperato dagli stenti della miseria, sulla essenzialità rude dei loro reciproci rapporti.
Il tono realistico è stato accostato da qualche critico a quello del Verga.Descrizione della lingua di Fenoglio
Anche la lingua di Fenoglio è singolare e cambia registro al cambiare dell’argomento trattato: misurata e quasi letteraria, asciutta e con evidenti influenze della lingua inglese nei romanzi e racconti sulla Resistenza; quasi espressionista e con influssi dialettali quando è in bocca ai “langaroli”. Sempre essenziale e scarna.
Sintesi del racconto principale
Sintesi del racconto: il 10 ottobre 1944 i partigiani avevano liberato dai fascisti la città di Alba, ma la libertà durò soltanto ventitré giorni: essi furono costretti a soccombere al nuovo attacco del 2 novembre, come ci descrivono le pagine seguenti.
Il racconto di quei giorni e della sconfitta è fatto da Fenoglio con sereno realismo: una cronaca che rifugge da ogni esaltazione, mostrandosi piuttosto incline a denunciare, con sottile ironia, gli atteggiamenti sbagliati dei partigiani piuttosto che quelli eroici.
Conclusione del racconto
Nelle pagine seguenti, prese dalla conclusione del racconto I ventitré giorni della città di Alba, si vede che gli avvenimenti si susseguono con tanta rapidità che non danno modo a quegli uomini, poco avvezzi alla tattica di una battaglia, di organizzarsi e di agire con ordine, mentre il nemico avanza con calcolata manovra. Al centro dell’attenzione dell’autore ci sono i fatti scarni ed essenziali; gli uomini sono guardati nella loro umanità debole e contraddittoria, talvolta patetica e senz’altro sopraffatta dalla violenza assurda della guerra.
Domande da interrogazione
- Quali sono i temi principali dell'opera "I ventitré giorni della città di Alba"?
- Come viene descritta la liberazione di Alba nel racconto principale?
- In che modo la lingua di Fenoglio si adatta ai temi trattati nei racconti?
L'opera si concentra su due temi predominanti: la guerra partigiana e la vita contadina nelle Langhe. Fenoglio descrive la Resistenza senza trionfalismi, evidenziando la crudeltà della guerra, mentre il suo sguardo sulla vita contadina è realistico e crudo.
La liberazione di Alba dai fascisti avvenne il 10 ottobre 1944, ma durò solo ventitré giorni. Fenoglio narra la sconfitta dei partigiani con sereno realismo, evitando esaltazioni e sottolineando gli errori e le debolezze umane.
La lingua di Fenoglio varia a seconda dell'argomento: è misurata e influenzata dall'inglese nei racconti sulla Resistenza, mentre diventa espressionista e dialettale nei racconti sui "langaroli", mantenendo sempre un tono essenziale e scarno.