Una Questione Privata - Beppe Fenoglio (3)

Una questione privata è un romanzo breve scritto da Beppe Fenoglio, pubblicato da postumo nell'aprile del 1963, due mesi dopo la morte dell'autore. Il tema trattato è la resistenza partigiana degli anni finali della seconda guerra mondiale, motivo caro a Fenoglio, tanto che si può definire il protagonista la sua controfigura.

Il protagonista e la sua ricerca

Milton è uno studente universitario ventenne ma anche un ex ufficiale, che, nelle Langhe, milita come partigiano badogliano.

Nel mezzo dei combattimenti egli torna nella villa in cui aveva abitato la sedicenne torinese Fulvia, che aveva trovato rifugio ad Alba, e ripercorrendo quel terreno Milton evoca i dolci ricordi che riguardano la sua amata. Parlando con la governante della villa egli scopre una presunta relazione tra Fulvia e un amico d'infanzia del nostro protagonista, Giorgio Clerici, dotato di fascino e bellezza, oltre che di un'ottima famiglia. Cercando risposte Milton cerca di rintracciarlo, scoprendo che il suo amico è stato catturato dalle milizie fasciste. Milton è un partigiano, ma questa non è la prima cosa che il lettore viene a sapere su di lui. Fenoglio dona come prima informazione l'amore che egli prova per Fulvia.

L'amore e la resistenza

Milton ama Fulvia come si fa in giovinezza, ciecamente e disperatamente, in maniera assoluta. Lei sicuramente lo ammirava, ma non lo amava di certo, bensì amava Giorgio, e il protagonista lo cerca per avere risposte, per poi cercare Fulvia, per sapere la verità. È un romanzo in cui ciò che si insegue, si insegue per inseguire altro, e altro ancora senza arrivare al vero perché. Allo stesso tempo c'è la Resistenza, raccontata con le sue battaglie, inseguimenti, vincitori e vinti. Non è un romanzo di amore, ma nemmeno un romanzo meramente politico.

La struttura del romanzo

Paragonato da Calvino all'Orlando Furioso, questo romanzo è costruito con la tensione dei romanzi di follia amorosa e degli inseguimenti cavallereschi. La nervatura privata e segreta, si intreccia con quella civile della lotta, in un'unità che racconta i temi dell’amore e della guerra. Ed è tutto un camminare dentro piogge, freddo e nebbie, un fuggire, nascondersi e vagare di notte nelle campagne per ottenere un po’ di cibo dai contadini. E poi agguati, spari, camion su strade di fango, incontri e paure.

Il finale e il suo significato

Ed è così che il libro termina: con un ritmo veloce, come la corsa di Milton, che scappa dai fascisti; senza che il lettore sappia con certezza cosa gli sia successo, ma lasciandolo immaginare una fine amara, o forse la salvezza del protagonista. Questo finale potrebbe essere spiegato dal fatto che, dopo una serie intricata di eventi, Milton comincia a convincersi che non servano spiegazioni, il protagonista supera la sua crisi, la sua questione privata, che lo aveva schiacciato come una forza cieca, irrazionale e violenta. Secondo la critica, perciò, dopo l'erranza di Milton, il romanzo doveva finire, altrimenti non avrebbe più avuto senso. Dopo la fuga emotiva, Milton affronta una fuga fisica, come ritornato nel mondo vero, e, a mio parere, come ha superato la prima, supera anche la seconda, sopravvivendo.

Riflessioni personali sul romanzo

Con questo silenzio Fenoglio lancia la palla al lettore, in questo caso sono io che la afferro, e mi sento di dire che l'autore non ci abbia lanciato solo quella, ma anche un senso di partecipazione militante, la stessa di Milton che apre gli occhi e continua a combattere. Questo è un romanzo vero e denso: Beppe Fenoglio con la sua scrittura riesce a far sentire il lettore come se fosse proprio dentro al libro, facendo venire l'affanno e il nodo in gola. Penso che questo sia un romanzo da leggere assolutamete. Dato che non parla della Resistenza in modo crudo o violento, è adatto a chi, come me, è molto sensibile e impressionabile, nonostante ciò non lo consiglierei a ragazzi al di sotto dei 16 anni.