Concetti Chiave
- Giusy Versace's life was dramatically changed by a car accident in 2005, resulting in the loss of her legs below the knee.
- Despite the tragedy, Giusy finds strength in her family, friends, and the medical professionals who support her during her recovery.
- Giusy's journey to independence includes learning to use prosthetics and gradually taking control of her life, leading to her participation in sports.
- Her resilience and determination lead her to compete in regional and national athletics, achieving significant success.
- Throughout her journey, Giusy discovers personal growth, learning the importance of gratitude, courage, and how disability reshaped her perspective on life.
Indice
- L'incidente di Giusy
- Il risveglio in ospedale
- La routine ospedaliera
- Il supporto della famiglia
- La riabilitazione a Bologna
- Le prime protesi
- Ritorno a Milano
- Il viaggio a Lourdes
- Ritorno al lavoro
- L'incontro con Antonio
- La carriera sportiva
- Riflessioni sulla disabilità
- Ringraziamenti finali
- Biografia di Giusy Versace
- Il ruolo di Domy
- Il supporto di Liliana
- Le amiche di Giusy
- La relazione con Sacha
- L'amore con Antonio
- Il ruolo della fede
- Narratore della storia
L'incidente di Giusy
Giusy Versace ha sempre avuto una bella vita, una bella carriera, una grande famiglia, amici super affezionati.
Però tutto questo è sparito in un secondo del 22 agosto 2005. Quando sarebbe dovuta rimanere un po' di più in vacanza con amici, senza pensieri e divertendosi, però, a causa di un impegno di lavoro deve partire prima. Gli amici ormai si rassegnano poiché abituati del lavoro impegnativo di Giusy. Quest’ultima non ha gran che voglia di partire, è più un dovere, addirittura dorme male e fa un sogno terribile quella notte. Anche la madre non vuole che parta, preoccupata che usi il cellulare e rischi di fare un incidente. Si decide a partire comunque, nonostante la forte pioggia. Tra un attimo e l’altro perde il controllo della macchina e finisce contro il guardrail. Gli attimi seguenti sono di panico, in cerca di aiuto e di salvare se stessa. Giusy si accorge della grande quantità di sangue, il suo sangue, e nota che il guardrail la separa dalle sue gambe. In poco realizza di essere ferita gravemente e di non avere più le gambe dal ginocchio in giù. Disperata chiede aiuto e inizia a pregare. Grazie ad alcune persone e ai soccorritori viene portata in ospedale.Il risveglio in ospedale
Al risveglio in ospedale Giusy si ritrova circondata da amiche, parenti, dottori ed infermieri. Dice di ricordarsi tutto anche se è un po' intontita. In stanza però possono entrare solamente uno alla volta. La mamma è la prima ad entrare. Rassicura sua figlia e le dice che tornerà a camminare. Vede anche suo fratello, punto di riferimento per lei, legati da sempre, rapporto odio e amore. È felice di rivederlo e le vengono in mente tanti ricordi malinconici. Il pomeriggio fanno entrare anche il papà che inizia a chiederle cosa fosse successo: lei lo rassicura dando la colpa solamente alla pioggia.
La routine ospedaliera
Giusy passa i giorni seguenti in dolore, nonostante i medicinali, e non riuscendo a dormire tra gli incubi e le paranoie. A volte intravede qualche amico, ma niente per ora la tira su di morale completamente. Però la notizia del dottor Carenzi è la migliore: il giorno stesso verrà dimessa. Giusy ne è entusiasta e i suoi parenti ed amici la accompagnano calorosamente all’uscita, tra applausi, sorrisi e fotografie.
Si risveglia nel reparto di ortopedia, piena di famigliari e non intorno a lei. Le chiedono cosa sia successo. Lei inizia a raccontare ma rivivendo quelle forte emozioni accadute nei giorni precedenti la fanno piangere. Tra le persone presenti nota Alba Neri, ex professoressa di francese, punto di riferimento per lei, capace di ascoltarla e aiutarla. Aiutarla come quella volta che le ha dato forza di continuare a fare la babysitter a Londra anche se non se la sentiva più, la motivava a restare e impegnarsi. Vede anche Sacha, il suo ragazzo, che la tranquillizza come sempre. La fa sentire al sicuro e protetta. Tra drenaggi, flebo e l’essere immobilizzata a letto Giusy sente molto dolore. Non solo fisico, anche emotivo, si sfoga con la mamma, che è sempre al suo fianco.
Giusy inizia a adottare una routine in quell’ospedale. Racconta di quando suo papà è arrivato prima di lei in ospedale, vedendola trasportata nel lettino in sala operatoria. Spiega anche che l’affetto e la solidarietà che sta ricevendo negli ultimi giorni sono la sua forza e la motivazione per rimettersi in sesto e tornare ad essere più forte di prima. Anche la sua amica Valeria, solita accompagnatrice nelle trasferte di lavoro. Prova gratitudine per tutti gli infermieri che la stanno aiutando. Giusy si sente circondata d’amore. Anche se è terrorizzata dal futuro, come suo fratello, che fa di tutto pur di starle vicino.
Il supporto della famiglia
Tutta la famiglia della mamma di Giusy è pronta ad aiutarla, portando pigiami nuovi e vederla migliorare man mano. I suoi cugini sono molto simili a lei ed è abituata a passare molto tempo insieme a loro. Nunzio le regala un quaderno, su cui sfogarsi e una macchina fotografica usa e getta, per immortalare ogni momento. Fely, Katia e Manu sono le migliori amiche di Giusy. Insieme hanno sempre saputo divertirsi molto. La aiutano con i capelli, la manicure e ovviamente a farle compagnia. Sacha, non potendo lasciare il lavoro, fa visita soltanto la domenica, anche se Giusy sente la sua mancanza. Il dottore comunica una notizia a Giusy, deve rioperarsi perché la ferita sulla gamba sinistra non si cicatrizza. La portano in sala operatoria, questa volta anestesia parziale, Giusy è preoccupata. Dopo l’operazione si sente senza forze e demoralizzata. Un’infermiera decide di portarla con la sedia a rotelle in una sala con altre infermiere e dottori: passano la notte scherzando e mangiando dolci.
Giusy deve iniziare ad essere più indipendente: lavarsi da sola, fare degli esercizi e conoscere meglio il proprio corpo. La passano a trovare gli “angeli” che l’hanno soccorsa il giorno dell’incidente: il dottore, i volontari e i poliziotti. Persone che Giusy terrà sempre nel cuore per averle salvato la vita. Giusy si sta aprendo gli occhi e rivalutando famigliari, amici e se stessa. Cercano un centro di riabilitazione, e lo trovano a Bologna. Mancano pochi giorni prima di uscire. Le fa compagnia Domy, il carissimo fratello, con cui ride per tutto la notte. Quando arriva finalmente il giorno di andarsene, mettono Giusy in macchina, saluta tutti, e durante il viaggio non ha coraggio di guardare la strada fuori dal finestrino.
Giusy arriva a Cosenza a casa di Zio Mike che ospita gentilmente lei e tutta la sua famiglia. I cugini la aiutano molto in tutto: a lavarsi, a mangiare e a scambiare due chiacchere. Vanno insieme a prendere il gelato, e Giusy ha una prima esperienza con il mondo esterno, la guardano tutti, ma lei non si sente in imbarazzo, ha il supporto di tutti i suoi familiari.
La riabilitazione a Bologna
Giusy e i suoi genitori prendono l’aereo per andare a Bologna. Tr5a spostamenti in macchina e in sedia a rotelle Giusy si sente diversa e osservata. Arrivati nel centro di riabilitazione Giusy è molto spaventata. Ha bisogno di sua madre vicino, anche per la notte. Cenano lì e iniziano a conoscere dei ragazzi che stanno passando le stesse cose. Poi vanno a dormire, Giusy è preoccupata, si sente un po’ un mostro, ma dopo un’attenta riflessione decide di guardare il mondo con occhi diversi e non giudicare più nessuno, perché lei è la prima a non voler essere giudicata.
Le prime protesi
Il giorno dopo Giusy viene portata a fare l’impronta dei monconi per poi successivamente mettere le protesi. Tutto ciò sembra nuovo però non vede l’ora di poter camminare di nuovo. Giusy deve provare le prime protesi, piange dal dolore e dalla tensione. Alla fine sforzandosi riesce a provarle e mettersi un po' in piedi, sono tutti emozionati, ma lei è preoccupata dal fatto che faccia così male. Nei giorni seguenti tra visite da amici e familiari, continua a provare le protesi per abituarsi a questo corpo estraneo. Conosce Rosario, ragazzo che ha perso le gambe a causa del diabete, Paola invece, affetta da focomelia, non ha più un braccio e le gambe. Rivede Romano, un suo collega di lavoro, che vivendo a Bologna ne approfitta per andare a trovarla. Giusy viene dimessa, finalmente, anche se dovrà tornare spesso a salutare. Ora riesce a fare qualche passo con le stampelle e la camminata da robot. Giusy e la sua famiglia tornano a Milano.
Ritorno a Milano
Giusy torna a Milano. È in casa con sua mamma e suo fratello che si prendono cura di lei. Durante la giornata prova a passeggiare a Milano. Riapre il suo armadio e nel vedere i vestiti che non può più mettersi scoppia a piangere. Quando va in giro, come all’Ikea, ad esempio, si sente osservata e in soggezione.
Arrivata in aeroporto in Calabria, Giusy vuole entrare con le stampelle, e non più con la sedia a rotelle. Appena arrivata al gate si ritrova una festa grandissima, tra tutte le persone, i palloncini, i sorrisi e gli applausi. Incontra Sacha e il papà di Sacha che sono felici di vederla. Sacha a Natale le regala un bellissimo anello con cinque brillanti. Però lei rimane con il dubbio se lui sia veramente l’uomo della sua vita. Riceve molti altri regali. Torna all’ospedale a salutare dottori, infermieri e addirittura i poliziotti che l’hanno aiutata quel 22 agosto.
Il corpo di Giusy inizia ad avere tanti cambiamenti fisiologici e le protesi a volte non si ancorano bene. È normale che il suo corpo subisca questi cambiamenti nel primo anno dall’incidente. Tornata a Budrio per continuare la riabilitazione. Le sue giornate sono faticose e deve imparare a camminare piano piano. Conosce Rosario, un ragazzo che a causa di un incidente sul posto di lavoro non ha più una gamba, i due insieme ridono, e finalmente qualcuno porta gioia a Giusy. Matteo, il fisioterapista, la convince a provare a camminare senza usare le parallele, e così fa. Per la prima volta prova questa sensazione e ne va molto fiera dei suoi progressi. Però non sente vicino Sacha in questo percorso, cosa che si aspettava essendo il suo ragazzo, si sente un po' abbandonata… Matteo costringe Giusy a provare a percorrere una discesa, anche se lei non si sente pronta. Il giorno di San Valentino Giusy si aspetta una sorpresa da Sacha che però le spedisce “solamente” un mazzo di fiori. Qualche giorno prima che Giusy sia dimessa Matteo e “Scialla” la portano fuori a mangiare in un ristorante come regalo.
Per migliorare e facilitarsi la vita è molto importante la riabilitazione. Giusy prova ad entrare in acqua con un fisioterapista, è molto in difficoltà perché non riesce ad avere il controllo delle sue gambe. Purtroppo le viene una infiammazione alla rotula che la frena nel percorso di riabilitazione. Le sue tre migliori amiche decidono di portarla ad una festa. Si sente a disagio, non è in vestiti belli, non riesce a muoversi bene, si sente ingessata e brutta. Lei e Sacha iniziano a discutere perché Sacha la accusa di rinfacciargli di non essere andato a Budrio a trovarla, e lei lo sente distante e assente nel momento del bisogno. Giusy deve tornare a Budrio per fare delle protesi resistenti all’acqua per poter fare la doccia e il bagno in mare. Questa volta preferisce non farsi accompagnare dalla mamma, si sente forte e indipendente.
Giusy è a Budrio da sola, senza mamma ne papà. Però c’è Antonio, che le presenta un suo amico, Simone: diventano un trio inseparabile. È il compleanno di Giusy e dato che Sacha non riesce a raggiungerla a Bologna lei deve prendere il treno da sola e salire a Milano. È spaventata e delusa dal suo ragazzo, che ancora una volta non è accanto a lei per aiutarla. Una volta in hotel e dopo aver passato la serata insieme lei prova a spiegargli tutto e dirgli che lo sente distante. Torna a Budrio. Antonio invita Giusy e Simone a vederlo ai paralimpici del lancio del peso e dei 100 metri. Una cosa nuova per entrambe: ne rimangono affascinati. Giusy si convince a prendere la patente per guidare l’auto e non solo, anche lo scooter!
Anche con le protesi da mare Giusy non si sente pronta di farsi vedere in costume con le protesi da tutti a Reggio. Allora lo zio propone di portarla in spiaggia a Letojanni finché non si sentirà pronta e a suo agio con le protesi. Passa tutto luglio a casa dello zio, così si abitua. Giusy, in questo periodo, ha avuto il piacere di riscoprire suo zio e sentirsi ancora bambina, grazie alle mille attenzioni. Antonio la va a trovare e passano molto tempo insieme, Antonio le da una forza incredibile. Giusy prova a guidare con l’aiuto di Antonio, però non finisce bene, tampona la macchina difronte. Ora però si sente pronta ad andare in spiaggia con i suoi amici. Passa un po’ di giorno al mare con i suoi amici e si sente a suo agio tranne che per il fatto che la mamma di una bambina ha coperto gli occhi alla figlia per non farle vedere i monconi di Giusy: in quel momento Giusy si è sentita un mostro. Si avvicina il 22 agosto, anniversario del suo incidente, Antonio le propone di passarlo insieme, lei accetta anche se dubitante. Giusy inizia a sentire che c’è qualcosa tra di loro e infatti dopo aver passato la serata insieme si sfiorano le labbra con un bacio. Lei ovviamente inizia a domandargli della sua ragazza e lui le spiega che aveva molti dubbi già da tempo. Giusy gli racconta che tra poco partirà per Lourdes con zia Vittoria.
Il viaggio a Lourdes
Giusy parte per Lourdes. Si rende conto che non è affatto un posto triste e per soli anziani o ammalati. Ci sono anche molti giovani pronti per questa avventura. Mentre è a Lourdes si domanda perché sia successo tutto ciò proprio a lei. E una voce le risponde chiedendole perché non dovrebbe essere successo a lei. Giusy fa il bagno nelle vasche di acqua benedetta, si sente purificata. Nei giorni seguenti Giusy va spesso all’ospedale a passare del tempo con i membri del suo gruppo. Conosce Fabio, medico di turno, ragazzo giovane e bello. Passano molto tempo insieme e Fabio le presenta Padre Agostino, suo padre spirituale. Giusy si fida molto di lui e si rivolge a lui per le confessioni. Giusy dopo essere andata la prima volta a Lourdes ci va ogni anno. Aiuta gli ammalati e fa del volontariato. Sostiene che Lourdes l’abbia fatta avvicinare agli altri e l’abbia aperto il cuore. Arriva la sera del flambeaux, in cui Giusy deve raccontare la sua storia davanti a oltre 15.000 persone. Sostiene un discorso bellissimo, da brividi, come dice la sua amica Fely.
Ritorno al lavoro
Giusy decide di tornare al lavoro, vuole tornare ad essere indipendente. Quando torna al lavoro però il suo posto non è lo stesso, anche se lo stipendio è uguale. Questa cosa non le va bene, ha lavorato molto per ottenere quel posto di lavoro, non vuole che a causa di un incidente le portino via la cosa a cui si dedicava maggiormente. Purtroppo rimane bloccata per due lunghi anni, a Milano, da sola, con quel posto di lavoro che non le piace, viene immersa dalla paura e sentirsi trattata così, come se fosse inutile, le fa perdere fiducia e autostima.
L'incontro con Antonio
Giusy con il passare del tempo si trova sempre meglio con Antonio e scoprono di avere sempre più cose in comune. Quando Antonio lascia definitivamente la sua ragazza ne approfitta per chiedere a Giusy di darle una possibilità. Antonio le propone di provare a correre, come fa lui. Lei nonostante la paura di poter cadere e farsi male, vuole provarci. Il presidente regionale del CIP Calabria propone a Giusy di partecipare ai campionati regionali di Maggio, lei accetta. La sera prima della gara Giusy cade dagli scalini dell’aereo e prende una botta alla gamba, pensa che non riesca a gareggiare. Però il giorno dopo si rivela pronta per la gara, anche se è riuscita a spostare l’orario al pomeriggio così che avesse tempo per dei massaggi e mettere su del ghiaccio. Giusy arriva al traguardo in 24 secondi, si qualifica ai campionati italiani di Imola. Ai campionati, tra adrenalina e paura, Giusy riesce ad arrivare prima e aggiudicarsi il titolo italiano. Andrea Giannini sarà il nuovo allenatore di Giusy.
La carriera sportiva
Giusy vince anche molte altre gare di corsa e si qualifica ai paralimpici di Londra del 2012. Conosce Manuela, fidanzata di Andrea, che la aiuta tantissima come mental coach. Giusy da quando corre si sente rinata, una nuova Giusy. Durante un allenamento si frattura al polso e scopre che ha un brutto morbo e deve essere operata alla tiroide. Ma neanche questo la può fermare: Giusy vuole continuare a correre e vuole andare ai paralimpici. Però i risultati di Giusy non bastano per convincere la Federazione e per ora è tra le riserve. Però Giovanni Bruno, capo del progetto olimpico e paralimpico, vuole Giusy con lui a commentare le Paralimpiadi in diretta TV con lui. Giusy è felicissima, anche se non è tra gli atleti è a stretto contatto con le paralimpiadi. Giusy dopo questa esperienza continua a correre, ma niente di troppo professionale e fa tantissimo volontariato.
Riflessioni sulla disabilità
Giusy si rende conto che dall’accaduto del 2005 è cresciuta e cambiata molto. Ha imaorato a condividere i momenti di gioia, a correre per gli altri, ad avere tanto coraggio, ad essere determinata, ad apprezzare, a ringraziare e ha imparato che la disabilità non è un difetto. Se non avesse rischiato di morre, se non avesse perso le gambe, magari non avrebbe mai imparato tutto ciò.
Ringraziamenti finali
Giusy ringrazia tutti quelli che l’hanno aiutata e accompagnata in questo lungo percorso. A partire dai dottori, volontari e poliziotti fino ai suoi amici e la sua famiglia.
Biografia di Giusy Versace
Giuseppina Versace: meglio chiamata Giusy da tutti, è una ragazza che a causa, o grazie, ad un incidente in cui perde le gambe, la sua vita viene stravolta. Anche se all’inizio è molto tosta lei, grazie al suo forte carattere coraggioso e fiducioso non si fa abbattere. È nata in Calabria e si sente molto legata alla sua terra, però vive e lavora a Milano. Prima dell’incidente tutta la sua vita girava intorno al suo lavoro. Ma dopo si rende conto che le cose importanti della vita sono altre.
Il ruolo di Domy
Domenico Versace: meglio chiamato Domy da tutti, è il fratello di Giusy Versace, sono sempre stati molto affiatati e Giusy sarebbe persa senza suo fratello e viceversa. È andato a vivere a Milano solamente per stare con la sorella. Dopo l’incidente Domy ha sempre rassicurato Giusy e l’ha sempre aiutata.
Il supporto di Liliana
Liliana: mamma di Giusy e Domy, è molto ansiosa, infatti prima dell’incidente raccomandava sempre a Giusy di non guardare il cellulare, è sempre stata presente per la figlia, soprattutto dopo l’incidente. Aiuta tantissimo Giusy e la accompagna sempre da qualsiasi parte. È un punto di riferimento per Giusy.
Le amiche di Giusy
Katia, Manuela, Fely: le migliori amiche di Giusy, le “Quattru da petrazza”. Cercano sempre di tirarla su di morale e sdrammatizzare le situazioni più difficili.
La relazione con Sacha
Sacha: il suo fidanzato, ormai ex, da dopo l’incidente Giusy l’ha trovato molto assente e non disponibile. Questo le ha fatto capire che non ha tempo da perdere per persone che non le dimostrano quanto ci tengano veramente a lei. Non era più la sua priorità e perciò Giusy l’ha lasciato.
L'amore con Antonio
Antonio: ragazzo conosciuto a Budrio, hanno tantissime cose in comune e si divertono tantissimo insieme. Lui si mostra disponibile e motivante: ciò ce serve a Giusy. Poi nascerà l’amore tra i due.
Il ruolo della fede
La Fede: ci tenevo tanto a inserire questo tema. È quasi come un personaggio, un aiutante che riesce a far uscire Giusy dai periodi più bui e aprirle gli occhi regalandole tanta motivazione e voglia di fare.
Narratore della storia
Narratore: interno. È la protagonista: Giusy. Infatti è una biografia.
Domande da interrogazione
- Qual è stato l'evento che ha cambiato la vita di Giusy Versace?
- Come ha reagito Giusy dopo l'incidente e durante il suo recupero?
- Quali sono stati i principali supporti emotivi per Giusy durante la sua riabilitazione?
- In che modo Giusy ha trasformato la sua esperienza in un'opportunità di crescita personale?
- Quali traguardi sportivi ha raggiunto Giusy dopo l'incidente?
L'evento che ha cambiato la vita di Giusy Versace è stato un grave incidente stradale il 22 agosto 2005, in cui ha perso le gambe dal ginocchio in giù.
Dopo l'incidente, Giusy ha affrontato un periodo di dolore fisico ed emotivo, ma ha trovato forza nell'affetto di amici e familiari, e ha iniziato un percorso di riabilitazione per tornare a camminare con le protesi.
I principali supporti emotivi per Giusy durante la riabilitazione sono stati la sua famiglia, gli amici, e la fede, che l'hanno aiutata a superare i momenti difficili e a ritrovare la motivazione.
Giusy ha trasformato la sua esperienza in un'opportunità di crescita personale imparando a condividere la gioia, a correre per gli altri, ad essere coraggiosa e determinata, e a vedere la disabilità non come un difetto.
Dopo l'incidente, Giusy ha raggiunto traguardi sportivi significativi, qualificandosi per i campionati italiani e partecipando ai paralimpici di Londra 2012, dimostrando grande determinazione e resilienza.