Concetti Chiave
- D'Avenia utilizza il principio d'autorità citando Platone per mostrare la connessione tra musica e politica, sostenendo che la musica possa influenzare comportamenti sociali.
- L'autore argomenta che la musica, come quella di Sfera Ebbasta, non è la causa dei comportamenti giovanili, ma piuttosto un riflesso dell'educazione e della cultura attuale.
- D'Avenia suggerisce di capire le motivazioni dietro l'attrazione dei giovani per la trap, un genere che riflette il consumismo esistenziale e la mancanza di orizzonti più ampi.
- L'articolo sottolinea l'importanza di non censurare la musica, ma di fornire ai giovani alternative di felicità e significato che siano attraenti.
- Conclude proponendo un metodo per affrontare il disagio giovanile: dedicare una serata a settimana all'ascolto reciproco di musica per comprendere meglio le preoccupazioni dei giovani.
Indice
Connessione tra musica e politica
Siccome la maggior parte dei giornalisti e degli adulti si sono accaniti con Sfera Ebbasta per quanto accaduto a Corinaldo, per catturare l’attenzione del lettore che ama sentire ciò sostiene, Alessandro D’Avenia nell’incipit dell’articolo riprende la posizione della maggior parte del volgo sostenendo vi sia uno stretta connessione fra la musica e la politica. Lo fa appoggiandosi, attraverso il principio d’autorità, a quanto sostenuto da Platone nella Repubblica. Il pensiero del filosofo viene rafforzato attraverso un’antitesi con la battuta ironica proposta da Woody Allen in Misterioso omicidio a Manhattan. D’Avenia per chiarire e rafforzare ulteriormente la posizione di Platone utilizza poi l’esemplificazione: afferma infatti che alcuni uomini si tappavano le orecchie in presenza dei brani di Wagner perché ritenuti responsabili dell’invasione della Polonia, mossa dai tedeschi.
Critica alla censura musicale
Tuttavia, dopo aver catturato l’attenzione del lettore, l’autore espone ciò che in realtà crede e lo fa attraverso una citazione: difatti spiega che Alex, protagonista di Arancia meccanica, si esalta alla violenza ascoltando Beethoven non perché l’artista sia la causa delle azioni ribelli del giovane, ma a causa dell’educazione e della cultura ricevute. D’Avenia intende dire che invece che scagliarsi contro la musica, contro Sfera Ebbasta, bisognerebbe cercare di comprendere le motivazioni che spingono gli adolescenti ad ascoltare determinati generi musicali, come la trap che è generalmente coerente con l’odierno consumismo esistenziale, frutto di un’assenza di senso che spinge al piegamento su se stessi, dal momento che non esistono orizzonti più ampi dell’istante e del benessere individuale. Infatti lo scrittore, attraverso l’esemplificazione, analizzando versi di canzoni contemporanee, pone l’attenzione sul vuoto che pervade i giovani del XXI secolo.
È perciò inutile censurare la musica, bisognerebbe invece risalire ai motivi che spingono i giovani ad ascoltare la trap e altri generi che celano un’inquietudine esistenziale. A dimostrazione di ciò D’Avenia afferma che Sfera non basta, ma se i ragazzi se lo fanno bastare è anche perché non abbiamo da mostrare un orizzonte di felicità alternativo e attraente.
Proposta di ascolto reciproco
Infine, nella conclusione dell’articolo, lo scrittore propone un metodo per eliminare e, innanzitutto, per ascoltare il disagio dei giovani: dedicare una sera a settimana all’ascolto musicale reciproco.
Domande da interrogazione
- Qual è la posizione di Alessandro D'Avenia riguardo alla connessione tra musica e politica?
- Come D'Avenia utilizza esempi storici e culturali per rafforzare il suo argomento?
- Qual è la soluzione proposta da D'Avenia per affrontare il disagio giovanile legato alla musica?
D'Avenia sostiene che, invece di accusare la musica o artisti come Sfera Ebbasta, dovremmo comprendere le motivazioni che spingono i giovani ad ascoltare certi generi musicali, poiché riflettono un vuoto esistenziale e un consumismo odierno.
D'Avenia cita Platone e un aneddoto su Wagner per mostrare come la musica sia stata storicamente collegata a eventi politici, ma sottolinea che la vera causa delle azioni dei giovani è l'educazione e la cultura ricevute, non la musica stessa.
D'Avenia propone di dedicare una sera a settimana all'ascolto musicale reciproco, per eliminare e ascoltare il disagio dei giovani, offrendo loro un orizzonte di felicità alternativo e attraente.