Concetti Chiave
- Il libro "Sapiens" di Yuval Noah Harari esplora il passato dell'umanità, partendo dalla preistoria fino agli eventi più recenti.
- Harari utilizza una narrazione di causa-effetto per illustrare come eventi biologici e ambientali abbiano guidato l'evoluzione umana.
- Il libro si distingue dalla storia tradizionale insegnata nelle scuole, offrendo una prospettiva unica sull'evoluzione umana.
- L'opera analizza anche l'impatto dei fattori psicologici ed evolutivi, come il comportamento riguardo il cibo, sul comportamento moderno.
- La narrazione di Harari collega le antiche strategie di sopravvivenza a comportamenti contemporanei, come l'obesità.
Yuval Noah Harari è uno storico ebraico di Israele il quale insegna storia nella varie università.
Indice
Contenuto del libro
Questo libro è il primo di una trilogia in cui si vuole raccontare il passato dell'umanità. Il libro tratta principalmente di avvenimenti storici avvenuti in epoca preistorica passando per grandi linee verso gli avvenimenti più recenti.
Il libro pur essendo scritto da uno storico non ha niente a che vedere con la storia insegnata nelle scuola in cui viene semplicemente il corso degli eventi.
Narrazione di causa effetto
Harari con questo libro applica una narrazione di causa effetto dimostrando come gli eventi biologici e ambientali abbiano portato l'evoluzione dell'uomo verso una specifica direzione. E come poi questa direzione di evoluzione presa abbiamo successivamente portato ad altre conseguenze, fino al giorno di oggi.
Fattori psicologici e ambientali
Il libro inoltre ha un occhi di riguardo per i fattori psicologici dell'uomo e come anch'essi siano influenzati da eventi ambientali.
Evoluzione e obesità
Per esempio, se al giorno d'oggi la maggior parte della popolazione si trova in condizione di obesità cioè è dovuto da un meccanismo di sopravvivenza sviluppatosi nel paleolitico in cui il cibo era molto scarso. In quel periodo sopravviveva chi mangiava tutto e subito prima che qualcun'altro potesse rubare il bottino trovato. E così sopravvivessero quegli esseri umani che appena vedevano il cibo ne facevano razzia e non quelli che se troppo pieni aspettavano di tornare dopo per mangiare di nuovo. E così si arriva al mondo di oggi in cui fare razzia non è più necessario perchè il cibo è sempre presente in abbondanza, però il meccanismo di azione è rimasto ancora invariato.