Concetti Chiave
- Il romanzo "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad esplora le sfide del capitano Marlow nella navigazione del fiume Congo, evidenziando la sua trasformazione interiore.
- Marlow parte per cercare l'agente Kurz, accompagnando coloni in cerca di ricchezze, ma realizza la debolezza dell'uomo di fronte alla natura selvaggia.
- Il viaggio mette in discussione i pregiudizi razziali di Marlow, rivelando che le differenze tra le "razze" sono costruzioni mentali per giustificare interessi economici.
- Il protagonista riconosce la somiglianza tra europei e indigeni, superando pregiudizi e comprendendo l'umanità condivisa e le emozioni comuni.
- Marlow intraprende un viaggio spirituale, confrontandosi con verità profonde e riscoprendo la sua coscienza, simbolicamente rappresentata come un "Cuore di Tenebra".
Il brano “Risalire il Congo”, tratto dal romanzo Cuore di Tenebra, pubblicato da Joseph Conrad nel 1902 racconta le difficoltà che il capitano Marlow incontra nella navigazione verso l’interno dell’Africa equatoriale, in un ambiente del tutto sconosciuto e diverso da quello a cui l’uomo era abituato, dove la Natura regna sovrana e l’umanità sembra ancora calata nella sua fase più arcaica. Il marinaio è alla ricerca dell’agente Kurz e ospita nell’imbarcazione diversi coloni, in cerca di ricchezze e schiavi.
Indice
Il cambiamento interiore di Marlow
Durante il viaggio avviene un profondo cambiamento nel protagonista, infatti nonostante l’iniziale convinzione di superiorità dell’uomo bianco e civilizzato rispetto alle popolazioni locali e la presunzione di poter sottomettere la natura, grazie allo sviluppo tecnologico, egli si rende conto di come sia vulnerabile e debole rispetto alla grandezza del mondo selvaggio che lo circonda e capisce che anche quegli esseri ritenuti dai bianchi come arretrati, in realtà non sono così distanti da lui stesso, come emerge dalla descrizione dei comportamenti di coloro che, considerati cannibali, si rivelano gente con cui si può tranquillamente lavorare.
Riflessioni di Marlow sugli indigeni
Una delle riflessioni più importanti nasce in Marlow nella parte finale del racconto, quando egli dal piroscafo scorge un villaggio di indigeni, che alla vista dell’imbarcazione cominciano ad agitarsi freneticamente, senza che l’equipaggio possa comprendere il preciso significato dei loro gesti, forse ostili forse pacifici.
Marlow guarda gli aborigeni, dalle sembianze apparentemente così differenti dalla propria, sia per la pelle scura, che per il grado di sviluppo e le usanze e si sente immerso in un modo estraneo, irreale.
Superamento dei pregiudizi razziali
Inizialmente i suoi pregiudizi gli rendono difficoltoso accettare quegli esseri come suoi simili e ciò è facilmente comprensibile considerato il contesto in cui è ambientata la vicenda. Gli europei infatti sono ancora fortemente impegnati nel colonialismo verso Asia e Africa, alla ricerca di ricchezze, come oro, avorio e schiavi, con il finto scopo di convertire e civilizzare le popolazioni locali, meno sviluppate e quindi soggette alla teoria razziale che vede l’uomo banco superiore a tutte le altre etnie, ritenute inferiori per natura.
La consapevolezza dell'umanità condivisa
Ora il protagonista osserva però le creature che si trova davanti e comprende quanto gli assomiglino, nonostante le apparenti differenze ed è proprio ciò che lo spaventa: la consapevolezza che sono degli umani come lui, che anche loro provano le stesse emozioni di ogni altro occidentale, la stessa paura che si prova di fronte a qualcosa di nuovo e sconosciuto. Egli è in grado di comprendere il loro sentimento, nonostante tutti gli anni che sembrano separarli.
Riflessioni finali di Marlow
Superato il preconcetto razziale, fa un’importante riflessione, sostiene infatti che “La mente dell’uomo sia capace di qualunque cosa – perché in essa c’è tutto, tutto il passato come pure tutto il futuro.” In questo modo, attraverso le parole di Marlow, emerge il pensiero dell’autore del brano, ovvero che le differenze tra le cosiddette “razze” siano in realtà solo una creazione della mente umana, volta a giustificare un interesse economico. E’ proprio l’intelletto del marinaio, tuttavia, che spinge il protagonista a comprendere, almeno in parte, lo sgomento che i nativi del luogo provano, perché la natura di umani accumuna tutti alle stesse radici e al medesimo passato primordiale.
In seguito egli si chiede che cosa si trovasse davanti a lui, se fosse gioia, timore, tristezza, devozione, valore, rabbia, mostrando come in quel territorio ostile le sue sicurezze e al contempo il suo orgoglio e la sua superbia di occidentale, convinto di poter sottomettere e dominare il creato siano messe in seria discussione, se non del tutto perse, come lascia ad intendere con l’affermazione successiva: “Ma c’era la verità … la verità liberata dalle vesti del tempo.” Marlow non compie dunque solo la risalita di un fiume, ma un viaggio spirituale alla scoperta, o più probabilmente, alla riscoperta di sé stesso, della parte più profonda della sua coscienza, quella più nascosta e sconosciuta nel suo Cuore di Tenebra.
Domande da interrogazione
- Quali sono le principali difficoltà che Marlow incontra durante il suo viaggio nel Congo?
- Come cambia la percezione di Marlow nei confronti delle popolazioni locali durante il viaggio?
- Qual è la riflessione più importante che Marlow fa alla fine del racconto?
- In che modo il viaggio di Marlow è anche un viaggio spirituale?
- Qual è il significato della "verità liberata dalle vesti del tempo" secondo Marlow?
Marlow affronta un ambiente sconosciuto e ostile, dove la natura regna sovrana e l'umanità sembra ancora nella sua fase più arcaica. Inoltre, deve confrontarsi con i suoi pregiudizi e la vulnerabilità dell'uomo civilizzato di fronte alla grandezza del mondo selvaggio.
Inizialmente, Marlow vede le popolazioni locali come arretrate e inferiori, ma col tempo comprende che, nonostante le differenze apparenti, sono esseri umani simili a lui, capaci di provare le stesse emozioni.
Marlow riflette sul fatto che le differenze tra le razze siano una creazione della mente umana per giustificare interessi economici, e riconosce che la mente dell'uomo è capace di qualunque cosa, contenendo tutto il passato e il futuro.
Oltre a risalire il fiume, Marlow intraprende un viaggio spirituale alla riscoperta di sé stesso e della parte più profonda e nascosta della sua coscienza, il suo "Cuore di Tenebra".
La "verità liberata dalle vesti del tempo" rappresenta la consapevolezza che le certezze e l'orgoglio occidentale di poter dominare la natura sono messe in discussione, portando Marlow a una nuova comprensione della realtà e di sé stesso.