Concetti Chiave
- "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse è un romanzo storico-sociale, realistico e di formazione, scritto nel 1930.
- Il romanzo esplora temi profondi come amicizia, scelte di vita e ricerca dell'identità, in un contesto monastico del tardo Medioevo.
- I protagonisti, Narciso e Boccadoro, sviluppano un legame di amicizia che influenzerà le loro scelte di vita.
- Boccadoro abbandona la vita monastica per un pellegrinaggio interiore e artistico, alla ricerca della figura materna.
- La storia enfatizza l'importanza di seguire la propria natura e inclinazioni per raggiungere l'autorealizzazione.
“Narciso e Boccadoro” di Hermann Hesse è un romanzo di carattere storico-sociale, realistico e di formazione, ovvero narra lo sviluppo e la maturazione dei personaggi. Fu scritto nel 1930, un anno prima che l’autore riuscì a trovare la stabilità sentimentale con una donna più giovane, dopo la fine del suo matrimonio.
Si tratta di un romanzo adatto indistintamente ai giovani e agli adulti. La narrazione, pur non presentando innumerevoli di colpi di scena, tocca, attraverso l’ espressione di un premio Nobel per la letteratura, temi profondi come l’amicizia, le scelte di vita e il loro significato.
Indice
Ambientazione e personaggi principali
La storia ha inizio nel tardo Medioevo, senza precise indicazioni sul tempo che, per tutto il racconto, viene scandito solo dalla descrizione dell’alternarsi delle stagioni.
Ci troviamo in ambiente monastico, più precisamente nel monastero di Marianbronn, dove Narciso si prepara per i voti monastici. Nonostante la sua giovane età egli ricopre il ruolo di maestro di greco, e viene profondamente stimato e rispettato sia per la sua erudizione e saggezza che per la sua profonda fede. È così che ha modo di incontrare Boccadoro, un ragazzo orfano di madre, inviato al monastero dal padre per ricevere un’educazione ordinata e rigida e poi intraprendere una vita religiosa; in modo da reprimere l’indole di vagabondo che ha ereditato dalla madre.
Fra i due, quasi coetanei, si instaura presto un legame di rispetto prima e poi di amicizia; ed anche a causa dell’insistenza di Narciso, Boccadoro confessa di essere tormentato dalla figura della madre perduta. Dopo una serata passata fuori dal monastero con dei suoi coetanei, in cui ha avuto un contatto con una giovane contadina, Boccadoro inizia a porsi delle domande sul suo futuro monastico, e l’amico Narciso ingrandisce i suoi dubbi confessandogli di credere che la vita religiosa non faccia per lui.
Il viaggio di Boccadoro
Il ragazzo lascia così la vita monastica e inizia a vagare per il mondo, comincia così per lui un lungo pellegrinaggio come cammino di ricerca interiore e ricerca della figura della madre. Durante questo viaggio la sua natura di artista si manifesta a poco a poco, e grazie ad un maestro molto stimato apprende l’arte della scultura. Un arte in cui ha delle doti spiccate, grazie alle quali il maestro gli offre la sua bottega e la mano della figlia, ma Boccadoro rifiuta per continuare il suo cammino.
In questo suo vagabondare incontra molte donne in cui ricerca la figura materna, ma si innamora di Agnese, la donna del governatore, e una volta scoperto, viene messo a morte.
Ma prima che venisse ucciso rivede Narciso, che nel frattempo era diventato abate di Mariabonn; il quale interviene salvandogli la vita e offrendogli un posto per lavorare al monastero come scultore.
Ma Boccadoro è sempre inquieto; il pensiero che gli si presenta sempre di fronte agli occhi è quello del volto della madre, la cui figura ha cercato in tutte le amanti della sua vita.
Il protagonista abbandona il convento un’ultima volta e torna da Agnese, che però lo rifiuta in quanto egli non è più giovane e bello. Boccadoro poi cade rovinosamente da cavallo, ferendosi in modo grave e torna al monastero solo in punto di morte, ormai riappacificato con se stesso e con la figura della madre. E con le sue ultime parole spiega a Narciso che il percorso di ricerca della propria identità si apre e si chiude sulla figura materna.
Conclusione e significato del romanzo
La storia di Narciso e Boccadoro è il racconto di una ricerca di identità che si svolge attraverso un cammino sia in senso proprio che figurato, poiché si tratta di un viaggio anche interiore che porta il protagonista alla sua consapevolezza finale. Boccadoro non a caso è un pellegrino, che nel corso della sua ricerca esistenziale insegue l’immagine della madre che si identifica volta per volta nelle donne che incontra. Ed è questa ricerca che dà senso e scopo alla vita di Boccadoro e che gli conferisce il ruolo di vero protagonista del romanzo. Narciso infatti è portatore della sicurezza che gli deriva dalla sua fede e dalla sua intelligenza nel leggere nel cuore delle persone, Boccadoro è invece un artista, combattuto tra la ricerca e la passione.
In questo romanzo Hesse ci esorta e cercare e sperimentare nella vita, e autorealizzarci seguendo la strada più simile alla nostra natura e alle nostre inclinazioni.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del romanzo "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse?
- Come si sviluppa il rapporto tra Narciso e Boccadoro nel romanzo?
- Qual è il ruolo della figura materna nella vita di Boccadoro?
- In che modo Boccadoro esprime la sua natura artistica nel romanzo?
- Qual è il messaggio che Hermann Hesse trasmette attraverso "Narciso e Boccadoro"?
Il tema principale del romanzo è la ricerca dell'identità personale, che si sviluppa attraverso un viaggio sia fisico che interiore, culminando nella consapevolezza finale del protagonista Boccadoro.
Il rapporto tra Narciso e Boccadoro inizia con rispetto reciproco e si evolve in una profonda amicizia, con Narciso che aiuta Boccadoro a esplorare i suoi dubbi sulla vita monastica e a intraprendere un viaggio di scoperta personale.
La figura materna è centrale nella vita di Boccadoro, rappresentando un punto di riferimento costante nella sua ricerca di identità, che lo porta a cercare la madre nelle donne che incontra durante il suo pellegrinaggio.
Boccadoro esprime la sua natura artistica attraverso l'apprendimento e la pratica della scultura, un'arte in cui dimostra talento e che diventa un mezzo per esplorare e comprendere se stesso.
Hermann Hesse esorta i lettori a cercare e sperimentare nella vita, incoraggiando l'autorealizzazione seguendo la strada più affine alla propria natura e inclinazioni personali.