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Balzac, Honoré - La piccola sarta cinese Pag. 1
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Sintesi
Il capitolo inizia nel villaggio in cui il narratore e Luo sono stati mandati per la rieducazione. Qui il capo villaggio dopo aver attentamente ispezionato quello strano oggetto dei due ragazzi di città (un violino), e dopo che Luo l’aveva convinto ad ascoltare una canzone di Mozart dedicata al presidente Mao, si compiace della buona musica. - La narrazione in questa parte è una narrazione diretta che entra subito, di colpo, nella storia, senza introduzioni - Viene, subito dopo, spiegato cos’era la rieducazione, quel “processo” che gli intellettuali dovevano subire per essere rieducati all’ignoranza ed all’obbedienza assoluta. I due protagonisti erano andati solo alle scuole medie durante il periodo in cui erano stati banditi tutti i libri, ed introdotti solo manuali sulla cultura agricola ed il Libretto Rosso di Mao , quindi era difficile secondo loro reputarli intellettuali. I due ragazzi però sono figli di dottori: Luo di un dentista che diceva di aver rifatti i denti al presidente Mao, a sua moglie ed a Chiang Kai-Shek, mentre il narratore è figlio di uno pneumologo e di una parassitologa. Per questo motivo erano considerati nemici dello stato. Il padre di Luo addirittura viene pubblicamente accusato dei suoi crimini. Gli viene messa una enorme lastra di cemento al collo con un fil di ferro che gli entrava nella carne, sulla quale erano scritti il suo nome ed il suo crimine, reazionario.
Estratto del documento

BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE

Capitolo 1

Paragrafo 1 (P. 11 – P. 25)

E’ il primo paragrafo del libro, la narrazione si svolge in ambienti diversi: prima

nel villaggio in cui sono stati mandati i due protagonisti per la rieducazione, poi

nella città di Chengdu dove i due sono cresciuti, in seguito si parla della

montagna, sulla quale era situato il loro villaggio, chiamata “la Fenice del Cielo”

per la sua grandezza, ed infine, l’ultimo ambiente di cui si parla è il fatiscente

capanno in cui dormono i due ragazzi.

I protagonisti di questo paragrafo sono il narratore, di cui non si sa il nome,

Luo, il suo migliore amico, ed il capo villaggio. Il narratore, ragazzo di 17 anni

figlio di due stimati dottori della città di Chengdu pare un personaggio

discretamente riservato, amante della musica, ma comunque con una gran

forza di carattere. Luo, 18 anni figlio di un dentista, d’altro canto, è un

personaggio molto più estroverso e sicuro di se, e lo si capisce particolarmente

in due momenti della narrazione: uno è quando si accende la sigaretta dopo

aver convinto il capo villaggio che la sonata di Mozart era dedicata al

presidente Mao, l’altro è quando racconta ai contadini uno dei film che aveva

visto in maniera così coinvolgente che li fa esplodere in una valle di lacrime. Il

capo villaggio, infine, è un uomo sulla 50ina, estremamente ignorante e

comunista convinto, fedelissimo al presidente Mao. E’ una figura estremamente

negativa nel racconto perché anche se fu l’unico a pagare Luo per le sue

eccellenti doti oratorie, era anche il padrone/carceriere dei ragazzi.

I dialoghi si svolgono perlopiù tra il narratore e Luo, ma anche tra loro due ed il

capo villaggio

Paragrafo 2 (P. 27 – P. 32)

I due ambienti descritti dalla narrazione in questo paragrafo sono prima un

punto indefinito su una strada fangosa dove incontrano per la prima volta il

Sarto, ed in seguito la casa dello stesso.

In questo paragrafo, i protagonisti sono, oltre ai due ragazzi, il Sarto, appunto,

e sua figlia la Piccola Sarta. Lei porta delle scarpe color rosa pallido, grossolane,

ma che a confronto dei piedi scalzi dei contadini della zona parevano scarpe

lussuose. Ha caviglie e piedi aggraziati, una treccia del diametro di 3 o 4

centimetri, partiva dalla nuca, scendeva lungo la schiena, oltrepassava la vita e

terminava in un nastro rosso. Il padre è un uomo sui 50 anni, piccolo, magro,

rugoso ma dall’aspetto energico. Definito dalla figlia come “un bambino

invecchiato”, è un uomo molto rispettato nella zona tanto che quando arriva lui

in paese si fa festa

I dialoghi si svolgono questa volta tra i due ragazzi ed il Sarto prima, e poi

principalmente tra Luo e la Piccola Sarta facendo trapelare una certa malizia

tra i due

Paragrafo 3 (P. 33 – P. 39)

L’ambiente della narrazione è la zona mineraria, diviso tra la miniera vera e

propria e la capanna addossata al fianco della montagna dove i due

protagonisti dormivano con i contadini-minatori.

Oltre Luo ed il suo migliore amico, in questa parte del capitolo, non compaiono

altri personaggi significativi.

Questo paragrafo è più incentrato sulle riflessioni del narratore che sui dialoghi

tra i personaggi, ma comunque anche i pochi che ci sono, sono sempre tra i

due ragazzi.

Paragrafo 4 (P. 40 – P. 45)

Lo svolgimento del racconto è ambientato quasi interamente nella casa della

Piccola Sarta, nel suo villaggio sulla montagna “la Fenice del Cielo”.

I personaggi incontrati durante il racconto sono, ovviamente, il narratore, Luo,

la Piccola Sarta e quattro streghe, delle donne anziane grinzose e brutte vestite

di lunghe sottane blu e nere, con fiori tra i capelli e braccialetti di giada ai polsi.

Qui i dialoghi avvengono tra Luo ed il migliore amico, poi tra quest’ultimo e la

Piccola Sarta quando Luo è addormentato, ed infine sempre tra il narratore e

tutti i personaggi (quando essi racconta il film “Piccola fioraia”

Analisi del Capitolo 1

Il capitolo inizia nel villaggio in cui il narratore e Luo sono stati mandati per la

rieducazione. Qui il capo villaggio dopo aver attentamente ispezionato quello

strano oggetto dei due ragazzi di città (un violino), e dopo che Luo l’aveva

convinto ad ascoltare una canzone di Mozart dedicata al presidente Mao, si

compiace della buona musica. - La narrazione in questa parte è una narrazione

diretta che entra subito, di colpo, nella storia, senza introduzioni - Viene, subito

dopo, spiegato cos’era la rieducazione, quel “processo” che gli intellettuali

dovevano subire per essere rieducati all’ignoranza ed all’obbedienza assoluta. I

due protagonisti erano andati solo alle scuole medie durante il periodo in cui

erano stati banditi tutti i libri, ed introdotti solo manuali sulla cultura agricola

ed il Libretto Rosso di Mao , quindi era difficile secondo loro reputarli

intellettuali. I due ragazzi però sono figli di dottori: Luo di un dentista che

diceva di aver rifatti i denti al presidente Mao, a sua moglie ed a Chiang Kai-

Shek, mentre il narratore è figlio di uno pneumologo e di una parassitologa. Per

questo motivo erano considerati nemici dello stato. Il padre di Luo addirittura

viene pubblicamente accusato dei suoi crimini. Gli viene messa una enorme

lastra di cemento al collo con un fil di ferro che gli entrava nella carne, sulla

quale erano scritti il suo nome ed il suo crimine, reazionario. – Qui il narratore

riesce a raccontare un episodio estremamente crudele e cruento con una

leggerezza al limite del possibile, che quasi non ci si accorge di quel che si ha

appena letto –

I due ragazzi abitavano in un villaggio sulla montagna della “la Fenice del

Cielo” a causa della sua enorme grandezza. Erano sistemati in una palafitta

adibita a ripostiglio con sotto una scrofa e dentro due letti buttati in un angolo.

Divenne presto il centro del villaggio anche a causa della sveglia di Luo che

incuriosiva parecchio gli abitanti. I due ragazzi dovevano di solito trasportare

letame su fino ai campi tutto il giorno tutti i giorni. La depressione veniva

alleviata con la dolce musica del violino, ed ogni sigaretta veniva fumata fino

alla fine, recuperato quel poco di tabacco rimasto e creato una sigaretta con gli

scarti. Le uniche possibilità che avevano di uscire da quella situazione erano

minime. Tre su mille, ma comunque riuscivano a scappare ai compiti quotidiani

un po’ modificando l’ora della sveglia per dormire di più o di meno, e poi

andavano Yong Jing a vedere film per poi raccontarli ai contadini del villaggio.

I due protagonisti mentre andavano a far visita ad un loro amico, incontrarono

il Sarto, un uomo stimato in tutta la regione, che notò subito il loro violino

raccontando che il suo maestro ne aveva uno fuori dal negozio per

impressionare i clienti. Qualche settimana dopo penetrarono nella casa del

Sarto, incontrando sua figlia, la Piccola Sarta, la quale era intenta a

confezionare i vestiti. Era una ragazza cresciuta nel villaggio, ma sapeva

leggere e scrivere grazie al padre. Subito nacque qualcosa di malizioso tra Luo

e lei.

Oltre a portare letame su e giù per la collina, i due lavoravano anche nelle

miniere di carbone della montagna. Si lavorava tutti nudi con un altissimo

rischio di crolli e quindi di morte. Luo si ammalò di paludismo, una malattia che

lo portava ad avere sempre freddo e forti tremori, ma nel suo villaggio nessuno

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