vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
BALZAC E LA PICCOLA SARTA CINESE
Capitolo 1
Paragrafo 1 (P. 11 – P. 25)
E’ il primo paragrafo del libro, la narrazione si svolge in ambienti diversi: prima
nel villaggio in cui sono stati mandati i due protagonisti per la rieducazione, poi
nella città di Chengdu dove i due sono cresciuti, in seguito si parla della
montagna, sulla quale era situato il loro villaggio, chiamata “la Fenice del Cielo”
per la sua grandezza, ed infine, l’ultimo ambiente di cui si parla è il fatiscente
capanno in cui dormono i due ragazzi.
I protagonisti di questo paragrafo sono il narratore, di cui non si sa il nome,
Luo, il suo migliore amico, ed il capo villaggio. Il narratore, ragazzo di 17 anni
figlio di due stimati dottori della città di Chengdu pare un personaggio
discretamente riservato, amante della musica, ma comunque con una gran
forza di carattere. Luo, 18 anni figlio di un dentista, d’altro canto, è un
personaggio molto più estroverso e sicuro di se, e lo si capisce particolarmente
in due momenti della narrazione: uno è quando si accende la sigaretta dopo
aver convinto il capo villaggio che la sonata di Mozart era dedicata al
presidente Mao, l’altro è quando racconta ai contadini uno dei film che aveva
visto in maniera così coinvolgente che li fa esplodere in una valle di lacrime. Il
capo villaggio, infine, è un uomo sulla 50ina, estremamente ignorante e
comunista convinto, fedelissimo al presidente Mao. E’ una figura estremamente
negativa nel racconto perché anche se fu l’unico a pagare Luo per le sue
eccellenti doti oratorie, era anche il padrone/carceriere dei ragazzi.
I dialoghi si svolgono perlopiù tra il narratore e Luo, ma anche tra loro due ed il
capo villaggio
Paragrafo 2 (P. 27 – P. 32)
I due ambienti descritti dalla narrazione in questo paragrafo sono prima un
punto indefinito su una strada fangosa dove incontrano per la prima volta il
Sarto, ed in seguito la casa dello stesso.
In questo paragrafo, i protagonisti sono, oltre ai due ragazzi, il Sarto, appunto,
e sua figlia la Piccola Sarta. Lei porta delle scarpe color rosa pallido, grossolane,
ma che a confronto dei piedi scalzi dei contadini della zona parevano scarpe
lussuose. Ha caviglie e piedi aggraziati, una treccia del diametro di 3 o 4
centimetri, partiva dalla nuca, scendeva lungo la schiena, oltrepassava la vita e
terminava in un nastro rosso. Il padre è un uomo sui 50 anni, piccolo, magro,
rugoso ma dall’aspetto energico. Definito dalla figlia come “un bambino
invecchiato”, è un uomo molto rispettato nella zona tanto che quando arriva lui
in paese si fa festa
I dialoghi si svolgono questa volta tra i due ragazzi ed il Sarto prima, e poi
principalmente tra Luo e la Piccola Sarta facendo trapelare una certa malizia
tra i due
Paragrafo 3 (P. 33 – P. 39)
L’ambiente della narrazione è la zona mineraria, diviso tra la miniera vera e
propria e la capanna addossata al fianco della montagna dove i due
protagonisti dormivano con i contadini-minatori.
Oltre Luo ed il suo migliore amico, in questa parte del capitolo, non compaiono
altri personaggi significativi.
Questo paragrafo è più incentrato sulle riflessioni del narratore che sui dialoghi
tra i personaggi, ma comunque anche i pochi che ci sono, sono sempre tra i
due ragazzi.
Paragrafo 4 (P. 40 – P. 45)
Lo svolgimento del racconto è ambientato quasi interamente nella casa della
Piccola Sarta, nel suo villaggio sulla montagna “la Fenice del Cielo”.
I personaggi incontrati durante il racconto sono, ovviamente, il narratore, Luo,
la Piccola Sarta e quattro streghe, delle donne anziane grinzose e brutte vestite
di lunghe sottane blu e nere, con fiori tra i capelli e braccialetti di giada ai polsi.
Qui i dialoghi avvengono tra Luo ed il migliore amico, poi tra quest’ultimo e la
Piccola Sarta quando Luo è addormentato, ed infine sempre tra il narratore e
tutti i personaggi (quando essi racconta il film “Piccola fioraia”
Analisi del Capitolo 1
Il capitolo inizia nel villaggio in cui il narratore e Luo sono stati mandati per la
rieducazione. Qui il capo villaggio dopo aver attentamente ispezionato quello
strano oggetto dei due ragazzi di città (un violino), e dopo che Luo l’aveva
convinto ad ascoltare una canzone di Mozart dedicata al presidente Mao, si
compiace della buona musica. - La narrazione in questa parte è una narrazione
diretta che entra subito, di colpo, nella storia, senza introduzioni - Viene, subito
dopo, spiegato cos’era la rieducazione, quel “processo” che gli intellettuali
dovevano subire per essere rieducati all’ignoranza ed all’obbedienza assoluta. I
due protagonisti erano andati solo alle scuole medie durante il periodo in cui
erano stati banditi tutti i libri, ed introdotti solo manuali sulla cultura agricola
ed il Libretto Rosso di Mao , quindi era difficile secondo loro reputarli
intellettuali. I due ragazzi però sono figli di dottori: Luo di un dentista che
diceva di aver rifatti i denti al presidente Mao, a sua moglie ed a Chiang Kai-
Shek, mentre il narratore è figlio di uno pneumologo e di una parassitologa. Per
questo motivo erano considerati nemici dello stato. Il padre di Luo addirittura
viene pubblicamente accusato dei suoi crimini. Gli viene messa una enorme
lastra di cemento al collo con un fil di ferro che gli entrava nella carne, sulla
quale erano scritti il suo nome ed il suo crimine, reazionario. – Qui il narratore
riesce a raccontare un episodio estremamente crudele e cruento con una
leggerezza al limite del possibile, che quasi non ci si accorge di quel che si ha
appena letto –
I due ragazzi abitavano in un villaggio sulla montagna della “la Fenice del
Cielo” a causa della sua enorme grandezza. Erano sistemati in una palafitta
adibita a ripostiglio con sotto una scrofa e dentro due letti buttati in un angolo.
Divenne presto il centro del villaggio anche a causa della sveglia di Luo che
incuriosiva parecchio gli abitanti. I due ragazzi dovevano di solito trasportare
letame su fino ai campi tutto il giorno tutti i giorni. La depressione veniva
alleviata con la dolce musica del violino, ed ogni sigaretta veniva fumata fino
alla fine, recuperato quel poco di tabacco rimasto e creato una sigaretta con gli
scarti. Le uniche possibilità che avevano di uscire da quella situazione erano
minime. Tre su mille, ma comunque riuscivano a scappare ai compiti quotidiani
un po’ modificando l’ora della sveglia per dormire di più o di meno, e poi
andavano Yong Jing a vedere film per poi raccontarli ai contadini del villaggio.
I due protagonisti mentre andavano a far visita ad un loro amico, incontrarono
il Sarto, un uomo stimato in tutta la regione, che notò subito il loro violino
raccontando che il suo maestro ne aveva uno fuori dal negozio per
impressionare i clienti. Qualche settimana dopo penetrarono nella casa del
Sarto, incontrando sua figlia, la Piccola Sarta, la quale era intenta a
confezionare i vestiti. Era una ragazza cresciuta nel villaggio, ma sapeva
leggere e scrivere grazie al padre. Subito nacque qualcosa di malizioso tra Luo
e lei.
Oltre a portare letame su e giù per la collina, i due lavoravano anche nelle
miniere di carbone della montagna. Si lavorava tutti nudi con un altissimo
rischio di crolli e quindi di morte. Luo si ammalò di paludismo, una malattia che
lo portava ad avere sempre freddo e forti tremori, ma nel suo villaggio nessuno