Concetti Chiave
- Lisa Iotti, nata a Reggio Emilia nel 1970, è una giornalista d'inchiesta con una carriera nel settore delle docufiction e programmi come "Presa Diretta".
- Il libro "8 secondi" esplora l'impatto dei dispositivi mobili sulle nostre vite, paragonando la loro influenza a quella delle droghe.
- L'autrice descrive un viaggio interiore durante una meditazione, evidenziando quanto sia difficile separarsi dai dispositivi elettronici.
- L'uso eccessivo dei cellulari può deteriorare le funzioni cerebrali importanti come il ragionamento e l'empatia, secondo le informazioni scientifiche menzionate nel libro.
- La pandemia ha intensificato l'uso dello schermo tra studenti, facendo emergere sia aspetti positivi che negativi della didattica a distanza.
Indice
Percorso professionale e docufiction
Nata a Reggio Emilia nel 1970, laureata in Lettere Moderne a Bologna, dopo aver oscillato per anni tra la Storia dell’Arte, la stampa locale, è approdata alle docufiction, un genere televisivo che racconta la realtà attraverso gli strumenti narrativi della fiction (Reparto Maternità, Fox Life; Il Mestiere di vivere, Rai Tre) e al Giornalismo d’inchiesta: prima a Exit (La7) e poi a Presa diretta (Rai 3), il programma di Riccardo Iacona, dove da dieci anni è inviata.
Il titolo deriva da un esperimento fatto da Microsoft: in media una persona impiega 8 secondi a guardare un’opera d'arte esposta.
Il potere assorbente del cellulare
“8 secondi” è un libro che racconta di un viaggio interiore e si parla di una situazione in cui non si riesce a fare ciò che si vorrebbe a causa del cellulare. Il suo effetto su di noi è come una specie di assorbimento, le cose appaiono immediate perché tutto ciò che passa attraverso il telefono è pensato per risucchiarci e ci distrae anche quando non vorremmo.
Questo libro ha inizio grazie al viaggio di meditazione dell’autrice; per lei fu molto difficile stare in quel luogo, ma allo stesso tempo le piaceva. Questo dimostra che alcuni dispositivi hanno su di noi lo stesso effetto che hanno gli stupefacenti (al loro utilizzo vi è infatti un rilascio di dopamina, la stessa sostanza che si trova nelle droghe). Anche quando non ci arriva nessuna notifica appunto, lo prendiamo lo stesso per cercare degli stimoli, oppure, cosa che ammetto di fare io in primis, quando non ci si ricorda qualcosa, tendiamo sempre a cercare tempestivamente sul web invece di provare ad arrivarci con la nostra ragione.
Effetti neurologici della dipendenza
Delle informazioni scientifiche ci dicono che più usiamo la parte del cervello che riguarda questa “dipendenza” e più ingrandisce peggiorando le nostre condizioni, perché perdiamo tutte le altre aree utili, per esempio, quella al ragionamento: non riusciremo più a capire ciò che vale davvero; e quella dedicata all’ascolto: se non abbiamo la capacità di ascoltare non potremmo entrare mai più in empatia con una persona.
Sfide della disintossicazione digitale
Ci accorgiamo che l’effetto che il cellulare ha su di noi non è quello di rilassamento, ma di affaticamento.
Per questa ossessione è difficile disintossicarsi, ma dobbiamo capire che la conoscenza è fatica, se non ci impegniamo non ragioneremo mai con la nostra testa. Una terapia efficace alla nostra età può essere quella di leggere dei libri.
Impatto della pandemia sulla DAD
Durante la pandemia è stato inevitabile aumentare le ore giornaliere passate allo schermo, soprattutto per noi studenti, che siamo stati “vittime” della DAD, la quale è stata sia una soluzione positiva che negativa. Ognuno di noi ha vissuto questi due anni in modo diverso, io sono riuscita a capire che le 5/6 ore al giorno passate al computer a seguire la lezione erano già abbastanza per me e per farmi afferrare quanto fossero dannose per il mio corpo. Si era più stanchi in quei giorni, che nella nostra vita “normale”.
Domande da interrogazione
- Chi è Lisa Iotti e qual è il suo percorso professionale?
- Qual è il tema principale del libro "8 secondi"?
- Quali sono gli effetti dell'uso eccessivo del cellulare secondo il testo?
- Come ha influenzato la pandemia l'uso degli schermi secondo l'autrice?
Lisa Iotti è nata a Reggio Emilia nel 1970 e si è laureata in Lettere Moderne a Bologna. Ha lavorato tra la Storia dell’Arte e la stampa locale, approdando poi alle docufiction e al giornalismo d’inchiesta, collaborando con programmi come Exit e Presa diretta.
Il libro "8 secondi" esplora l'impatto del cellulare sulla nostra capacità di concentrazione e riflessione, paragonandolo a una forma di dipendenza simile a quella da stupefacenti, che ci distrae e ci assorbe.
L'uso eccessivo del cellulare può portare a un ingrandimento delle aree del cervello legate alla dipendenza, riducendo la capacità di ragionamento e ascolto, e causando affaticamento anziché rilassamento.
Durante la pandemia, l'uso degli schermi è aumentato, specialmente per gli studenti a causa della DAD. Questo ha portato a una maggiore stanchezza e consapevolezza dei danni fisici causati da un eccessivo tempo passato al computer.