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L'ora di Pietra
Titolo: L'ora di pietra
Autrice: Margherita Oggero
Editore: Mondadori
Genere: letteratura italiana
Data di uscita: 19/04/2011
L'autrice
Margerita nasce il 22 marzo 1940 nella Torino dove, scampata ai bombardamenti della guerra, si laurea e diventa insegnante di lettere, impiego che ricoprirà fino alla fine della sua carriera, se non durante un breve periodo come giornalista radiofonica alla RAI, occupazione abbandonata in quanto la privava del suo “indispensabile pisolino pomeridiano”. Nel 2002 pubblica il suo primo libro, “La collega tatuata”, al quale seguiranno molti altri scritti, soprattutto concentrati sull’ambiente scolastico. Attualmente, all’età di 76 anni, vive ancora nella sua amata Torino dove si concentra sulla scrittura di nuovi libri.
Nota: i suoi personaggi mancano di un accurata descrizione fisica così che il lettore possa immaginarselo come preferisce
Riassunto della trama
La protagonista si chiama Immacolata, per tutti Imma, una ragazzina di tredici anni residente in un paesino vicino a Napoli.
La madre le era morta davanti agli occhi, investita da un’auto guidata da due sgherri del boss del paese, mentre il padre se ne era andato già da tempo in Germania, dove si era costruito una nuova vita.
Imma cresce allevata dell’amore dei nonni materni e degli zii, provando a vivere una vita normale nonostante il dolore, fino a che non si trova testimone involontaria dell’omicidio di una ragazza da parte del figlio del boss, episodio tenuto segreto a tutti, fino a che, ritrovandosi nella stessa situazione della ragazza e consapevole di cosa potrebbe accaderle, con un gesto di grande coraggio riesce a fuggire, raccontando poi tutto ai suoi cari, che per difenderla la affidano a zia Rosaria, residente a Milano, la quale era in debito con la famiglia.
A Milano, la piccola si ritrova confinata nell’appartamento della «zia scaduta», senza poter uscire o andare a scuola, con una finestra affacciata sulla strada sottostante come unico contatto con il mondo esterno.
Imma grazie alla sua vitalità riuscirà un’altra volta a reagire. Nonostante le proibizioni uscirà di nascosto di casa, rientrando in contatto con il mondo e incontrando Paolo, studente di lettere conosciuto al mercato a una bancarella di libri usati. Tra i due giovani nasce un forte sentimento e anche tramite la lettura di alcuni dei libri consigliateli da Paolo, Imma riuscirà ad affrontare e superare il suo passato.
Frasi principali
Una finestra per guardare il mondo: "L’ora di pietra non dura un’ora, ma solo un momento, qualche volta un minuto, qualche volta anche tre o quattro. A me piace tanto e la chiamo così perché tutto resta fermo come impietrito. Non passa gente, non passano macchine, è come se il mondo si fermasse senza fare il rumore della frenata.Mi sembra che dopo possa succedere di tutto, un terremoto, un’esplosione, come se quella fosse una pausa in attesa di qualcosa di grosso, come quando si tiene il fiato prima di piangere."
Libri per immedesimarsi e crescere: " Adesso che ci penso, in tutti e tre i libri che ho letto c’è la ribellione contro l’ingiustizia. In tutti e tre ci sono cose che conosco bene: l’ingiustizia la violenza e la prigionia."
Un ricordo per affrontare le paure, mostri del passato e del presente: " Nella città di Mantovac’è una ragazza bellae il re che l’ha vedutala volle rivedere…"
L'ora di pietra: "Per Assunta era arrivato il tempo dello sconforto. Aveva cominciato a prendersela con Dio, che era stato e continuava a essere cieco sordo e muto, che invece di un buon padre si era dimostrato un persecutore accanito o quanto meno uno spettatore indifferente di fronte all’ingiustizia e al sopruso."
Lessico: semplice, quotidiano, riproduce tipiche forme dialettali (es malacarne), colloquali (es mo me spieghi, stattene ferma..) e informali (es zia scaduta)
Sequenze:in prevalenza dialogiche
Ritmo: tendenzialmente lento, intervallato da momenti di spannung crescente
Trama: a intreccio, ricca di flashback, flussi di coscienza. Molteplici filoni narrativi riguardanti diversi personaggi e diversi archi temporali vengono portati avanti contemporaneamente, fino ad intrecciarsi tra loro nelle ultime pause, dando così un senso compiuto alla narrazione.
Questa caratteristica rappresenta contemporaneamente un punto di forza e svantaggio a livello di narrazione in quanto da un lato riesce a tenere il lettore sulle spine ed incollato alla lettura, mentre dall’altro risulta essere pesante il ridondante accumulo di personaggi e avvenimenti che acquisiranno un senso solo a fine libro
L’ autrice:
Margherita Oggero
Margerita nasce il 22 marzo 1940
nella Torino dove, scampata ai
bombardamenti della guerra, si laurea e
diventa insegnante di lettere, impiego
che ricoprirà fino alla fine della sua
carriera, se non durante un breve
periodo come giornalista radiofonica alla
Nel 2002 pubblica il suo primo libro, “La RAI, occupazione abbandonata in
collega tatuata”, al quale seguiranno quanto la privava del suo
molti altri scritti, soprattutto concentrati “indispensabile pisolino pomeridiano”.
sull’ambiente scolastico. Attualmente,
all’età di 76 anni, vive ancora nella sua Caratteristica: i suoi personaggi mancano di
amata Torino dove si concentra sulla un accurata descrizione fisica così che il
scrittura di nuovi libri. lettore possa immaginarselo come preferisce
Riassunto della trama
La protagonista si chiama Immacolata, per tutti Imma, una ragazzina di tredici anni residente in un
paesino vicino a Napoli.
La madre le era morta davanti agli occhi, investita da un’auto guidata da due sgherri del boss del
paese, mentre il padre se ne era andato già da tempo in Germania, dove si era costruito una nuova
vita.
Imma cresce allevata dell’amore dei nonni materni e degli zii, provando a vivere una vita normale
nonostante il dolore, fino a che non si trova testimone involontaria dell’omicidio di una ragazza da
parte del figlio del boss, episodio tenuto segreto a tutti, fino a che, ritrovandosi nella stessa situazione
della ragazza e consapevole di cosa potrebbe accaderle, con un gesto di grande coraggio riesce a
fuggire, raccontando poi tutto ai suoi cari, che per difenderla la affidano a zia Rosaria, residente a
Milano, la quale era in debito con la famiglia.
A Milano, la piccola si ritrova confinata nell’appartamento della «zia scaduta», senza poter uscire o
andare a scuola, con una finestra affacciata sulla strada sottostante come unico contatto con il mondo
esterno.
Imma grazie alla sua vitalità riuscirà un’altra volta a reagire. Nonostante le proibizioni uscirà di
nascosto di casa, rientrando in contatto con il mondo e incontrando Paolo, studente di lettere
conosciuto al mercato a una bancarella di libri usati. Tra i due giovani nasce un forte sentimento e
anche tramite la lettura di alcuni dei libri consigliateli da Paolo, Imma riuscirà ad affrontare e superare
il suo passato.
“ L’ora di pietra non dura un’ora, ma solo un momento, qualche volta un
minuto, qualche volta anche tre o quattro. A me piace tanto e la chiamo
così perché tutto resta fermo come impietrito. Non passa gente, non
passano macchine, è come se il mondo si fermasse senza fare il rumore
della frenata.
Mi sembra che dopo possa succedere di tutto, un terremoto, un’esplosione,
come se quella fosse una pausa in attesa di qualcosa di grosso, come ”
quando si tiene il fiato prima di piangere.
Una finestra per
guardare il mondo
“ Adesso che ci penso, in tutti e tre i libri
che ho letto c’è la ribellione contro
l’ingiustizia.
In tutti e tre ci sono cose che conosco
bene: l’ingiustizia la violenza e la ”
prigionia.
Libri per
immedesimarsi e
crescere.
“ Nella città di Mantova
c’è una ragazza bella
e il re che l’ha veduta
la volle rivedere… ”
Un ricordo per affrontare le
paure, mostri del passato e
del presente.
“ Per Assunta era arrivato il tempo dello sconforto.
Aveva cominciato a prendersela con Dio, che era
stato e continuava a essere cieco sordo e muto,
che invece di un buon padre si era dimostrato un
persecutore accanito o quanto meno uno ”
spettatore indifferente di fronte all’ingiustizia e
al sopruso.
L’ora di pietra