Rosabianca 88
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Concetti Chiave

  • La natura alpina incontaminata è il tema centrale, evocando un mondo non corrotto dalla civiltà moderna.
  • Il bosco degli urogalli racconta storie di uomini e natura, risvegliando istinti ancestrali e il desiderio di radici.
  • Storie intrecciate di ritorni post-bellici e cacce, narrate con uno stile semplice ma poetico e magico.
  • Mario Rigoni Stern, nato ad Asiago, ha vissuto esperienze di guerra che influenzano profondamente i suoi racconti.
  • Nonostante il successo, Stern rimane una figura appartata, lontana dall'industria letteraria e mondanità.

Indice

  1. Natura incontaminata e magica
  2. Racconti di uomini e natura
  3. Mario Rigoni Stern e la guerra
  4. Carriera letteraria di Rigoni Stern

Natura incontaminata e magica

Ecco una visione della natura incontaminata e magica, al di fuori del tempo, una natura alpina che forse non esiste più, dove la cosiddetta civiltà non ha ancora portato distruzioni e non ha ancora corrotto i valori dei suoi abitanti.

Racconti di uomini e natura

I racconti de Il bosco degli urogalli narrano di uomini totalmente immersi in quest’ambiente, non sempre benigno ma misterioso, magico e affascinante, e risvegliano in noi istinti ancestrali come il desiderio di ritrovare le nostre radici.

Oltre i prati, tra la neve è uno dei dodici racconti che compongono Il bosco degli urogalli, il secondo libro di Rigoni Stern, pubblicato nel 1962. in essi s’intrecciano storie di uomini tornati alle loro case dopo la fine della guerra e storie di cacce, di boschi e di animali selvatici.

Dice l’autore: “Vi racconto non della caccia in sé e per sé come oggi è malamente intesa, ma come reale contatto con gli animali e con la natura, in limpida solitudine e riflessione per i sentieri della montagna dove ogni segno, ogni incontro, ogni rumore hanno dei significati ben precisi”. Lo stile dei racconti è sobrio, semplice e immediato, ricco di poesia e di magia. Spesso le storie hanno il ritmo e la struttura delle favole, sembrano essere fuori dal tempo anche se l’autore narra fatti autobiografici.

Mario Rigoni Stern e la guerra

Mario Rigoni Stern nasce ad Asiago, nelle Prealpi venete, e, dopo aver trascorso l’infanzia e l’adolescenza tra le malghe dell’altopiano, si arruola volontario a diciassette anni, spinto dall’amore per l’avventura. Nel 1940 viene mandato a combattere sul fronte albanese, e nel 1942 in Russia, dove è testimone della tragica ritirata degli alpini attraverso la steppa che si concluderà all’inizio del 1943 con la battaglia di Nikolajewka. È di nuovo in Italia quando l’8 settembre , in seguito all’armistizio firmato da Badoglio, viene preso prigioniero dai tedeschi e internato in un campo di concentramento dal quale riesce a evadere, tornando a piedi al suo paese nel maggio del 1945.

Carriera letteraria di Rigoni Stern

Dopo la guerra inizia a battere a macchina i suoi appunti sulla campagna di Russia che saranno pubblicati nel 1953, grazie all’interessamento dello scrittore Elio Vittorini, con il titolo di Il sergente nella neve. Nel 1962 esce Il bosco degli urogalli. Nel 1971 corona il sogno di tornare sui luoghi della ritirata di Russia e due anni dopo pubblica Ritorno sul Don. Nel 1976 inizia a scrivere per “Tuttolibri” un racconto breve, che sarà tradotto in tutto il mondo, intitolato La storia di Tonle, un contrabbandiere vagabondo originario dell’Altopiano. Nel 1986 raccoglie in un volume, Amore di confine, una quarantina di racconti apparsi su riviste e giornali. Vive tuttora tra le sue montagne, schivo e appartato, e continua a scrivere pur rimanendo estraneo all’industria letteraria e alla vita mondana.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dei racconti di Mario Rigoni Stern in "Il bosco degli urogalli"?
  2. I racconti si concentrano sulla natura incontaminata e magica delle Alpi, e sul rapporto autentico tra gli uomini e l'ambiente, risvegliando istinti ancestrali e il desiderio di ritrovare le proprie radici.

  3. Come descrive Mario Rigoni Stern la caccia nei suoi racconti?
  4. L'autore descrive la caccia non come un'attività fine a sé stessa, ma come un reale contatto con la natura e gli animali, vissuto in solitudine e riflessione, dove ogni segno e rumore ha un significato preciso.

  5. Qual è il contesto autobiografico di Mario Rigoni Stern che influenza i suoi racconti?
  6. Rigoni Stern ha vissuto l'infanzia e l'adolescenza tra le malghe dell'altopiano di Asiago, ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, ed è stato prigioniero in un campo di concentramento tedesco, esperienze che influenzano profondamente i suoi racconti.

  7. Quali sono alcune delle opere principali di Mario Rigoni Stern?
  8. Tra le opere principali ci sono "Il sergente nella neve" pubblicato nel 1953, "Il bosco degli urogalli" del 1962, "Ritorno sul Don" del 1973, e "La storia di Tonle" del 1976.

Domande e risposte

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